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31.05.2013 # 3089

Paolo Falasconi //

I Seminari e i Workshop Ilas sulla Comunicazione

14 anni di incontri con le più prestigiose firme della comunicazione pubblicitaria

Ilas ha sempre attribuito un valore strategico alla diffusione delle idee e delle conoscenze tecniche e tecnologiche, come strumento indispensabile per migliorare la qualità dell´apprendimento dei propri studenti e come occasione per dare loro la possibilità di confrontarsi direttamente con protagonisti attivi del mondo della pubblicità e della comunicazione, del design e della fotografia internazionali.

Ogni anno ilas promuove un ciclo di incontri sotto forma di seminari, workshop, happening e videoconferenze distribuiti lungo tutto l´arco del percorso di studi, con l´obiettivo di motivare lo studente ad approfondire la conoscenza reale del proprio settore lavorativo, mettendolo in contatto diretto con direttori creativi, art director, fotografi, designer di fama nazionale e internazionale.

Abbiamo ospitato negli ultimi 14 anni grandi maestri della comunicazione pubblicitaria e del design del calibro di Bob Noorda, Milton Glaser, Armando Milani, Stefan Segmaister solo per citarne alcuni, offrendo occasioni più uniche che rare di ascoltare dal vivo, e in alcuni casi anche lavorare a stretto contatto con professionisti solitamente irraggiungibili a causa degli impegni professionali e spesso anche della distanza.







I SEMINARI ILAS

I seminari ilas sono sempre totalmente gratuiti e aperti al grande pubblico: possono parteciparvi anche studenti di altre scuole, professionisti già affermati, appassionati della materia e addetti ai lavori. L´obiettivo è condividere l´alto valore di questi eventi con la platea più vasta possibile, consapevoli che queste occasioni rappresentano importanti momenti di confronto fra professionisti in cui è possibile far circolare nuove idee, e magari avviare collaborazioni. 
In collaborazione con importanti istituzioni culturali quali l´Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa, l´Università Federico II di Napoli, l´Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, il PAN Palazzo delle Arti di Napoli, abbiamo incontrato: Fulvio Fiori, Francesca Schiavoni, Maurizio D´Adda, Alessandra Iovinella, Alex Brunori, Susanna Bellandi, Luigi Rubinelli, Maurizio Rompani, Tonino Risuleo, Bruno Ballardini, Annamaria Testa, Marcello M. Minale, Carlo Massarini, Andrea Pezzi, Silvano Guidone, Gavino Sanna, Lele Panzeri, Agostino Toscana - Saatchi & Saatchi, Manuela Fidenzi, Stefano Caputo, A. Argenti / A. Olivieri, Pasquale Barbella, Ugo Pons Salabelle, Mario Ciuffini, Bob Noorda, Aldo Biasi, Lorenzo Marini, Luciano Sepe, Giampietro Vigorelli, Lele Panzeri, Lorenzo Marini, Stefano Scozzese, Marco Benadì, Andrea De Micheli, Mariella Governo, Rosario Oliva, Marco Cremona, Aldo Cernuto, Jesper Bentzen, Alex Badalic, Till Neuburg, Pappi Corsicato, Marco Benadì, Bernard Cova, Cesare Casiraghi, Armando Milani, Milton Glaser, Jacques Séguéla, Stefan Sagmeister, Marianna Santoni, Martin Benes.


I WORKSHOP ILAS

I Workshop ilas rappresentano oggi la migliore opportunità per uno studente di comunicazione di confrontarsi direttamente con i più grandi professionisti del settore, mettendosi in gioco sul terreno concreto di un vero e proprio progetto creativo.  
I workshop sono studiati per essere totalmente operativi e permettono ai partecipanti di sperimentare tutte le fasi di realizzazione di una creatività per raggiungere a fine lavoro l´obiettivo fissato nel programma redatto in stretta collaborazione con il docente di turno. Non una semplice esercitazione ma l´occasione di dimostrare il proprio talento e vivere in prima persona l´esperienza della full-immersion come in una agenzia di comunicazione, sotto l´attenta guida di direttori creativi, designer, fotografi.
Hanno tenuto workshop per ilas Alessandra Iovinella, Alex Brunori, Tonino Risuleo, Bruno Ballardini, Annamaria Testa, Pasquale Barbella, Ugo Pons Salabelle,  Lorenzo Marini, Stefano Scozzese, Marco Benadì,  Mariella Governo, Rosario Oliva, Marco Cremona, Jesper Bentzen, Till Neuburg, Marco Benadì, Bernard Cova, Cesare Casiraghi, Armando Milani, Marianna Santoni, Martin Benes.

21.02.2013 # 2936

Paolo Falasconi //

02_03_2013 Massimo Pitis al PAN seminario gratuito ilas

Alla ilas un nuovo grande evento sul Graphic Design

Riparte il ciclo annuale di incontri gratuiti con i nomi più prestigiosi del mondo della comunicazione visiva, ospiti alla ilas per il consueto appuntamento che li vede impegnati in una doppia veste: protagonisti di un incontro-dibattito sulla professione di Graphic Designer, il racconto della propria esperienza professionale, i successi, gli aneddoti più curiosi e interessanti, il proprio punto di vista sul futuro della professione, in un seminario gratuito aperto al grande pubblico di studenti, addetti ai lavori, appassionati, e in veste di docente d'eccezione per un workshop intensivo dedicato allo sviluppo di un progetto grafico.

Sabato 2 marzo 2013 / Ore 18,00

PAN - Palazzo delle Arti - Napoli - Via dei Mille, 60

Massimo Pitis: il seminario

Ingresso gratuito


Il 2 marzo ospitiamo  Massimo Pitis, grafico di fama internazionale vincitore di numerosi premi e riconoscimenti.

Nato ad Asti, si forma tra Bologna, New York e Milano, città dove vive e lavora. Dopo le prime esperienze in agenzia di advertising (bbdo) e di design (Armando Milani), nel 1991 è a Milano dove collabora con la direzione creativa Mediaset. Nel 1995 fonda Vitamina con Aldo e Giorgio Buscalferri. Allo scioglimento di Vitamina diviene direttore creativo di Landor Associates Italia e successivamente si occupa di progetti di allestimento con lo studio Migliore+Servetto architetti e con Mirko Zardini. Nel 2007 fonda Pitis, studio di design e consulenza dedicato alla cura di progetti editoriali e di brand identity specializzato nel campo del design, dell’architettura e della comunicazione culturale. Dal 2002 è delegato per l’Italia (Adi, Aiap, Aipi) al BEDA (Bureau of European Design Associations) di cui è presidente per il periodo 2005-2007.
Tra gli incarichi prestigiosi figura nel 2009 l'invito a rappresentare l'Italia alla Biennale di Design in Gwangju (Sud Corea).

Insegna alla Facoltà di Design dello Iuav San Marino e ha insegnato all’Istituto Europeo di Design, al Politecnico di Milano e alla prima Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni de La Sapienza a Roma. Partecipa a conferenze in tutto il mondo.

Nel 2007 Massimo Pitis fonda il suo studio di branding e design editoriale. Tra i clienti annovera Bank of America Merrill Lynch, Biennale di architettura di Venezia, Casamania - Gruppo Frezza, Cca Montreal - Canadian Center for Architecture, Comitato Italia 150, Corraini, Einaudi, Electa, Esperia edizioni, F38F, Fabio Novembre, Ground control, IED, Il sole 24 ore, John Frieda, Finiper, Matteo Thun, Mediaset, Mondadori, Comune di Milano - Museo del Novecento, Poste San Marino, Rizzoli, Settimio Benedusi, Skira, Triennale di Milano.

Massimo Pitis incontrerà il pubblico di addetti ai lavori, studenti e professionisti napoletani in un meeting   di un'ora: sarà l'occasione per scambiare opinioni e confrontarsi sul mestiere di Graphic Design, raccontare la sua esperienza, conoscere la sua visione sul futuro della professione.

I POSTI DISPONIBILI PER IL SEMINARIO SONO ESAURITI.

Vuoi prenotare il workshop a numero chiuso? Vai alla notizia >>


22.01.2013 # 2848

Ilas Web Editor //

02 marzo
Massimo Pitis
Workshop: Type, lettering, layout

Alla ilas un nuovo grande evento sul Graphic Design

Riparte il ciclo annuale di incontri con i nomi più prestigiosi del mondo della comunicazione visiva, ospiti alla ilas per il consueto appuntamento che li vede impegnati in una doppia veste: protagonisti di un incontro-dibattito sulla professione di Graphic Designer, il racconto della propria esperienza professionale, i successi, gli aneddoti più curiosi e interessanti, il proprio punto di vista sul futuro della professione, in un seminario gratuito aperto al grande pubblico di studenti, addetti ai lavori, appassionati, e in veste di docente d'eccezione per un workshop intensivo dedicato allo sviluppo di un progetto grafico.


Sabato 2 marzo 2013 / Ore 09,00

ILAS - Istituto Superiore di Comunicazione - Napoli

Massimo Pitis: il  workshop

Numero chiuso / 15 posti su 15 postazioni new iMac 
Scheda riassuntiva sintetica
Data: 02 marzo 2013
Durata: 7 ore 
Orario: dalle ore 9,00 alle 13,00 / pausa pranzo/ dalle 14,30 alle 17:30
Location: Aula 2 / Centro Studi Ilas / Napoli
Tipologia: operativo / full immersion in aula informatica 
Disponibilità attrezzature: 1 computer New iMac per ogni partecipante
Software: Adobe Design Studio Suite
Attestato: partecipazione 
Costo: euro 121,00 iva compresa 
Costo per studenti e diplomati ilas: euro 100,00 iva compresa


Workshop Massimo Pitis  | numero chiuso | esterni euro 121,00
 iva compresa



Workshop Massimo Pitis | numero chiuso | studenti - diplomati ilas | euro 100,00  
iva compresa




Massimo Pitis
Nato ad Asti, si forma tra Bologna, New York e Milano, città dove vive e lavora. Dopo le prime esperienze in agenzia di advertising (bbdo) e di design (Armando Milani), nel 1991 è a Milano dove collabora con la direzione creativa Mediaset. Nel 1995 fonda Vitamina con Aldo e Giorgio Buscalferri. Allo scioglimento di Vitamina diviene direttore creativo di Landor Associates Italia e successivamente si occupa di progetti di allestimento con lo studio Migliore+Servetto architetti e con Mirko Zardini. Nel 2007 fonda Pitis, studio di design e consulenza dedicato alla cura di progetti editoriali e di brand identity specializzato nel campo del design, dell’architettura e della comunicazione culturale. Dal 2002 è delegato per l’Italia (Adi, Aiap, Aipi) al BEDA (Bureau of European Design Associations) di cui è presidente per il periodo 2005-2007. 
Tra gli incarichi prestigiosi figura nel 2009 l'invito a rappresentare l'Italia alla Biennale di Design in Gwangju (Sud Corea).

Insegna alla Facoltà di Design dello Iuav San Marino e ha insegnato all’Istituto Europeo di Design, al Politecnico di Milano e alla prima Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni de La Sapienza a Roma. Partecipa a conferenze in tutto il mondo.

Nel 2007 Massimo Pitis fonda il suo studio di branding e design editoriale. Tra i clienti annovera Bank of America Merrill Lynch, Biennale di architettura di Venezia, Casamania - Gruppo Frezza, Cca Montreal - Canadian Center for Architecture, Comitato Italia 150, Corraini, Einaudi, Electa, Esperia edizioni, F38F, Fabio Novembre, Ground control, IED, Il sole 24 ore, John Frieda, Finiper, Matteo Thun, Mediaset, Mondadori, Comune di Milano - Museo del Novecento, Poste San Marino, Rizzoli, Settimio Benedusi, Skira, Triennale di Milano.


Type, lettering, layout

Esistono due modi almeno di interpretare il tema del lettering. Il primo si basa sull’acquisizione di una serie di regole convenzionali che, da Gutenberg a Cresci, da Tschichold a Marderstaig hanno contribuito a definire il tema della leggibilità e della buona forma del libro. Il secondo prevede un atteggiamento eminentemente pragmatico, quello che assume che solo l’esperienza concreta, alla maniera di quella della vecchia tipografia a caratteri mobili per intenderci, possa permettere la gestione di un coerente sistema di segni che, nel rispetto della leggibilità permetta di evolvere esteticamente la pagina, il poster, lo spazio della rappresentazione del testo.
Dobbiamo preferire quindi l’applicazione delle regole assunte su base teorica oppure la pratica del laboratorio artigianale?
In verità la scelta tra una sola di queste alternative sarebbe insensata, è vero invece che possono essere abbracciate entrambe senza conflitti. Conoscere il disegno dei caratteri tipografici, le famiglie in cui vengono generalmente suddivisi, la loro storia e il contesto culturale in cui si inseriscono è importante, così come abituarsi a comprendere —attraverso l’esperienza quotidiana della tipografia— che un corpo 9 non è sempre leggibile allo stesso modo se cambia il carattere; che alcuni caratteri sono più leggibili se spaziati di più di altri, che invece lo spazio si può ridurre in altri casi; che alcuni si leggono meglio alle piccole dimensioni e che ingranditi perdono il loro fascino. Tutto questo non può essere compreso con la sola applicazione di alcune regole. Cambia invece con il gusto e con il tempo, in riferimento al lettore ed al contesto, alla luce, alla carta e allo spazio.Sovvertire le regole è poi l’obbiettivo finale del percorso formativo del designer della tipografia e del graphic designer. Ma per farlo, per trovare nuove forme in un ambiente che appare saturo senza creare mostruosità occorre non solo saper vedere ciò che non c’è immaginando il nuovo ma anche stabilire un patto di convenzioni con il lettore attraverso quelli che Jan Tschichold chiamava “tatto e armonia”.


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03.12.2011 # 2346

Ilas Web Editor //

30 | Nov | 2011
Thanks Mr. Milani

Armando Milani | Il workshop

Ore 11,00, Aula 4 dell’Ilas, il workshop con Armando Milani ha inizio.** Preceduto da un bellissimo seminario al cinema Metripolitan di Napoli, Dall’Occhio al cuore, in cui il celebre visual designer Armando Milani ci ha illustrato i suoi più bei lavori, che sono poi brevemente riproposti per introdurre il tema di questa giornata di lavoro. Occorre pensare ad un progetto creativo per la nostra città, Napoli. Galeotto fu il manifesto del 1986, la famosa Napoli multicolore appesa al filo come panni stesi ad asciugare(«For a cleaner Napoli»), tanto voluta Mirella Barracco per l' iniziativa «Venticinque manifesti per Napoli» con la sua Fondazione «Napoli Novantanove».** Poiché a Napoli, da allora, l’emergenza non è mai cessata, Armando Milani ci ha proposto di realizzare un manifesto di denuncia. Lo stile, poco descrittivo e molto simbolico. L’ispirazione, quella data dai suoi lavori.** Obiettivo, realizzare un brief e il layout di questa campagna di sensibilizzazione verso il degrado, l’anarchia, la passività dei napoletani. * Con matita, penna e foglio alla mano, i ragazzi hanno realizzato ognuno un disegno, un’immagine fatta di simboli , segni e parole che identificavano e rappresentavano le loro idee. Alle 13,00 pausa pranzo e alle 14,30 tutti in aula per dare vita al progetto, sui MAC e con i programmi necessari.** Tra mongolfiere che si liberavano della loro zavorra, maschere solitarie in primo piano a testimoniare l’urgenza di smuovere le coscienze assopite e intorpidite della gente, al compitino in classe usato come pretesto per la denuncia del degrado, della passività e dell’anarchia, trasformati da una fatidica maestra-coscienza dei napoletani in qualcosa di reattivo e di propositivo, alla metamorfosi del linguaggio da cui emerge la parola Napoli è vita, al Vesuvio e al golfo trasformati nel segno grafico in un NO deciso ai mali della città, tutti i lavori dei ragazzi hanno messo in evidenza due fattori importanti:** in primis, l’aver realizzato in poco meno di sei ore un lavoro che, a detta dello stesso Armando Milani, si è soliti portare a termine dopo una settimana.* in secondo luogo, l’iter creativo, il passaggio dalla carta e penna all’dea finale. * Ed è proprio su questo passaggio straordinario che il grande Armando Milani ci ha invitati a riflettere.** Come si è arrivati a questo?** L’iter creativo ci obbliga quasi sempre a togliere e non ad aggiungere. Prendere un’idea, darle forma e infine spogliarla, un po’ come una matrice da stampa, renderla LEGGIBILE, significante, FUNZIONANTE.** Una cosa è certa. Ogni lavoro e al contempo tutti insieme, hanno funzionato. Hanno funzionato perfettamente in questo contesto perché sono riusciti a comunicare l’idea in maniera esatta. Certo, ci vorrebbe tempo per perfezionare il tutto. ** Ma, nessun grande grafico, alla stregua di Armando Milani, da uno schizzo, seppur rielaborato in maniera più o meno finita( ma non si finisce mai di rielaborare un segno, un testo, un’immagine), considera finito un lavoro dopo neanche un giorno di lavorazione.** Ma l’idea, il segno, rimane.** Dopo il workshop, Milani, ha chiamato tutta l’Ilas, studenti e non , a votare i lavori più belli. Un discorso corale, in cui ogni lavoro continuava a vivere e a trasformarsi, nelle parole e negli sguardi degli altri.** Anche per questo, Thanks Mr. Milani.

03.12.2011 # 2344

Ilas Web Editor //

30 | Nov | 2011
Thanks Mr. Milani

Dall’occhio al cuore: il seminario con Armando Milani

Mercoledì 30 novembre 2011* Napoli* Cinema Metropolitan* Ore 9,00/10,30** Dall’occhio al cuore, dall’impulso visivo all’ emozione del gesto, che lascia tracce nella creatività del segno.* E ancora, sintesi, senso e significato, tre parametri onnipresenti nel segno creativo che ha contraddistinto nel tempo l’opera grafica di Armando Milani.** Il seminario organizzato dall’Ilas prende il nome dalla celebre mostra From the eye to the heart, dall’occhio al cuore di Armando Milani, Visual Designer tra i più celebri al mondo, presentata in diverse location da Genova a New York. ** Nella mostra, Milani contrapponeva un marchio, un brand per la comunicazione d’impresa ad un’immagine di comunicazione sociale. Una scelta creativa forte, significativa, coraggiosa e dalla doppia anima. Il seminario che ha visto il celebre graphic designer presentare i suoi più bei lavori, è stato cadenzato dalle parole e dalle immagini che si fondevano tra loro. Le parole di Armando Milani rincorrevano le immagini e le immagini ritornavano sulle sue parole. Armando Milani vive con un piede a New York, un altro in Francia, quel che resta a Milano, a Santo Domingo e in altre zone del mondo dove va a portare la sua testimonianza come creativo, artista e designer.** Classe 1940, Armando Milani ha studiato con Albe Steiner, da cui ha avuto presumibilmente l’imprinting umanitario nei confronti del gesto e del segno creativo. Così come Steiner era un forte sostenitore della relazione tra arte e impegno sociale, attraverso una ricerca improntata alla massima chiarezza e semplicità del linguaggio senza inutili formalismi, Armando Milani, che nella sua vita ha tra gli altri, collaborato con Massimo Vignelli, Giulio Confalonieri, Antonio Boggieri, ha sviluppato un senso grafico preciso e distinto in cui il segno tipografico non sovrasta mai l’immagine.** Il seminario di Armando Milani non è stata una “lezione”, ma ha insegnato molto. Ha insegnato, ad esempio, che bastano 10 caratteri tipografici tra cui scegliere per tirare fuori un buon lavoro grafico. Ha insegnato che il simbolo e il segno, ( che siano un numero, una lettera o entrambi, una combinazione di parole, oggetti-simbolo-archetipi di qualcosa) hanno di per sé un potenziale espressivo da tirare fuori. Un potenziale che il graphic designer, l’artista, il creativo o come lo si vuol chiamare, interpreta, decodifica, estrapola in una o più anime dagli oggetti e segni rappresentati.** La creatività è, in fondo, la capacità di vedere cose dove gli altri vedono solo segni, numeri, parole, immagini. La capacità di dare un significato pertinente alle cose, di risvegliare la potenza di un segno e di un simbolo, di dare potenza ad un gesto. Di rendere, portando il discorso sul linguaggio, significante un significato, espressiva un’espressione, di farle prendere forma e di creare una scia di pensiero. Anche per questo, in fondo, le sue immagini sono state così importanti per la denuncia sociale e per l’impegno politico.** Attraverso i bellissimi lavori che Armando Milani ci ha mostrato durante il seminario, sono passati davanti a noi i marchi, i segni, le campagne umanitarie e i manifesti per le Nazioni Unite.** Dall’Africa in cui le T si trasformavano in croci( The farogTTen continent), alle Torri gemelle rappresentate come due candele, alle illustrazioni per il libro del celebre poeta delle Beat Generation Lawrence Ferlinghetti, alla Napoli multicolore appesa ad asciugare come dei panni stesi, tenuti su da “mollette”, immagine simbolo di una città in perpetua emergenza. * * Una creatività senza confini, un messaggio universale, compreso da tutti, che va oltre le culture e le diverse rappresentazioni della realtà proprie di ogni popolo. La ricerca di Armando Milani verte sull’universalità del segno, sulla sua riconoscibilità trasversale attraverso l’idea e l’espressione grafica. ** Thanks Mr Milani

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