Ilas Web Editor //
Genova | Henri Cartier-Bresson. Russia
Fino al 14/02/2010
Un’occasione per vedere i quaranta scatti che “l’occhio del secolo”, così come è stato chiamato il grande fotografo francese Herni Cartier-Bresson, fece nel 1954 in Russia, un anno dopo la morte di Stalin. A Genova, Palazzo Ducale, nella Loggia degli Abati. Le fotografie sono messe a confronto con quelle che realizzò in un altro viaggio in Russia del 1973, in piena guerra fredda. Sono foto memorabili perché Cartier Bresson ritrae la quotidianità della gente, cerca di cogliere una Russia che non si è ancora “destanilizzata”, rivelandone i timori e le profonde incertezze. Si interessa del lavoro, dei divertimenti, dei vari contesti sociali e aspetti meno noti, immortala gli ufficiali della Guardia Rossa mentre con la coda nell’occhio sbirciano le ragazze, i poveri e le mogli della nomenklatura, gli aneddoti di strada e le feste popolari. Robert Capa, nel 1947 lo aveva preceduto e aveva viaggiato in Urss con John Steinbeck per il Russian Journal. Ma le immagini di Cartier-Bresson mostrano una Russia in sordina, cogliendo un momento storico cruciale in cui la superpotenza comunista mostrava tutta la sua fragilità. Quando poi, nel 73 decise di tornare disse “”A distanza di diciannove anni dal primo viaggio, desiderai tornare indietro e visitare nuovamente la Russia. Non c’è nulla di più rivelatorio che confrontare una nazione con se stessa osservandone i cambiamenti e cercando di individuare il suo filo conduttore”. L’occhio della macchina fotografica è un testimone incredibile, il vero e proprio filo conduttore di questo passaggio. Le foto che vediamo qui sono completamente inedite e raccolte in un volume pubblicato in Francia, A propos de l’URSS nel 1973.