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Catanzaro | Antoni Tàpies. Materia e tempo
Fino al 14/03/2010
Al Marca di Catanzaro, in mostra dipinti, sculture, disegni, composizioni calligrafiche, libri illustrati e per la prima volta in Italia i famosi”muri” di Antoni Tàpies, il più importante artista spagnolo del dopoguerra. Tra i principiali maestri dell’informale, la sua arte trova piena espressione nella poetica dei “muri”, ovvero strutture di una certa grandezza, dotate di incisioni o dipinte che significano diverse cose: dalla separazione alla clausura e all’isolamento, fino al senso di equilibrio o all’annientamento delle passioni. Le sue opere hanno influenzato Joseph Beuys e Jannis Kounellis. Classe 1923, la giovinezza di Tàpies è contraddistinta dalla dittatura di Franco e dalla guerra civile spagnola, un dramma che ancora si sente nella sua opera, che ne è la linfa vitale. I suoi inizi si ispiravano al surrealismo, poi fu influenzato da Klee, Ernst, Mirò, che con la sua ricerca sui mondi invisibili ebbe un grande ascendente sul suo lavoro. Nel 1940 Tàpies partecipò alla fondazione del gruppo Dau al Set ( La settima faccia del dado), un’alternativa alla dittatura franchista, che si ispirava al dadaismo e al surrealismo. Nel 1950, a Parigi, conobbe Picasso, ma dopo un anno ritorna in Spagna, in piena dittatura e viene continuamente sorvegliato. Nonostante questo riesce a produrre i suoi lavori più importanti ed espone a New York, Londra, Vienna, Colonia e Buffalo, dove ottiene la consacrazione internazionale.Vivendo concretamente, continuando a lavorare senza avere gli atteggiamenti da star system che hanno oggi gli artisti famosi, Tàpies continua la sua ricerca artistica intorno alla materia, in cui l’arte serve sostanzialmente a migliorare la società per poterla guardare da un altro punto di vista. Nei suoi lavori si mescolano arte e filosofia, magia e pensiero concreto che si interroga sulle questioni fondamentali dell’umanità, come la morte.