Ilas Web Editor //
Firenze | Picasso, Miró, Dalí.
Giovani e arrabbiati: la nascita
della modernità
Fino al 17/07/2011
Si può senza alcun dubbio affermare che Picasso, Mirò e Dalì sono gli artisti spagnoli che rifondarono l’arte del ventesimo secolo. Ognuno di loro ebbe un ruolo a dir poco decisivo nell’arte moderna: Picasso con i suoi lavori pre-cubisti del 1907, Mirò con le opere dal 1915 al 20, Dalì nel quinquennio 1920-25. Tutti e tre cresciuti in Catalogna e resi famosi in Francia. Tutti e tre “arrabbiati”, forse Mirò il meno “arrabbiato”. Ci sono gli schizzi del giovane Picasso e delle sue prostituite del “Bordello filosofico”, le prostitute spagnole del Carrer de Avinyo. L’arte extraeuropea, primitiva, lo sedusse fino a fargli dipingere i volti come maschere, assimilandoli ad una specie di archetipo. Ma al contempo, a Parigi, restò affascinato dal mondo notturno di Toulouse Lautrec, il mondo del teatro e del cabaret, con le attrici e le ballerine. Picasso resterà un punto di riferimento anche per Dalì e Mirò che, giunti a Parigi, vanno subito in cerca del maestro. La mostra è raccontata come una sorta di film realizzato a colpi di flashback. Ma qual’era il sostrato culturale da cui i tre venivano? La Catalogna era il frutto di istanze bizantine, con la fissità delle icone, medievali e germaniche con Bosh, ma anche il tardogotico vi aveva attecchito, come il romanico. Mirò, un miniaturista e Dalì che muove i primi passi decisivi verso una forma di surrealismo che lo contraddistinguerà per tutta la sua carriera. Inediti soprattutto, tanti e cruciali per comprendere da cosa l’arte moderna ha preso le mosse. La mostra è patrocinata da: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero degli Affari Esteri, Ambasciata di Spagna in Italia, Governo della Catalogna, Comune di Barcellona, Comune di Malaga. Promossa e Organizzata da: Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Palazzo Strozzi, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza PSAE e per il Polo Museale della città di Firenze.