Dal 24 marzo al 21 maggio 2006, nella Sala delle Asse del Castello Sforzesco si tiene la mostra sul "Il Codice di Leonardo da Vinci" noto come il Codice Trivulziano, che sarà esposto eccezionalmente per due mesi.
Il visitatore potrà ammirare, insieme al prezioso codice, la produzione libraria, manoscritta e a stampa della Milano sforzesca, che contribuisce a ricostruire nelle sue linee fondamentali la Biblioteca di Leonardo, a partire dagli anni milanesi.
Codici miniati sforzeschi, incunaboli e cinquecentine, fanno da corollario all'esposizione del prezioso manoscritto vinciano, conservato nella Biblioteca Trivulziana che, insieme al Codice Atlantico (custodito nella Biblioteca Ambrosiana), costituisce uno dei due soli codici leonardeschi tuttora presenti nella città che ospitò Leonardo per oltre un ventennio della sua vita.
L'anno della mostra, il 2006, coincide, fra l'altro, con il quinto centenario del ritorno di Leonardo (avvenuto appunto nel 1506) nella città lombarda, dove l'artista rimase fino al 1513.
Viene proposta la ricostruzione, attraverso i fondi della Biblioteca Trivulziana di Milano, (integrata da esemplari della Biblioteca Nazionale Braidense di Milano e della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze), della "biblioteca" di Leonardo, ricomposta sulla base dei tre elenchi di libri stilati dallo stesso artista nei suoi appunti manoscritti.
Il Codice Trivulziano, che accoglie note e disegni realizzati dal sommo artista almeno tra il 1487 e il 1490, viene fatto inoltre oggetto di una nuova analisi filologica relativamente agli elenchi di vocaboli in esso contenuti (ottomila), preziosa testimonianza sul lessico dotto del tempo, e alle fonti utilizzate da Leonardo: le sue pagine sono riprodotte in mostra una ad una e confrontate con i testi da lui consultati.
Oltre alle liste lessicali, le pagine del Codice racchiudono spettacolari disegni e note tra i quali studi di caricature, studi per il Duomo di Milano, studi d'arte militare. Le pagine più significative dell'originale di Leonardo, eccezionalmente esposto per due mesi, saranno visibili a rotazione.
La mostra ha la sua sede nella Sala delle Asse che conserva affreschi di Leonardo. La decorazione pittorica della volta, commissionata da Ludovico il Moro, fu progettata dal Maestro fiorentino che ideò un complesso e originale sistema decorativo formato dai rami fioriti e fittamente intrecciati di sedici alberi, ai quali si annoda, con un gioco prezioso, una corda d'oro. La splendida composizione naturalistica, giunta a noi in condizioni non ottimali, racchiude in sé profondi significati simbolici e indicazioni politiche, nonché di encomio nei confronti del principe.