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Mostre ed eventi // Pagina 219 di 230
04.06.2006 # 252
Napoli | Tiziano e il ritratto di corte | fino al 4 giugno 2006

Ilas Web Editor //

Napoli | Tiziano e il ritratto di corte | fino al 4 giugno 2006

Fino al 4 giugno 2006

La mostra, allestita al piano nobile della Reggia di Capodimonte per poi trasferirsi, il prossimo autunno, al Musèe du Luxembourg di Parigi, rappresenta uno dei più importanti eventi espositivi del 2006. Partendo dagli straordinari ritratti realizzati da Tiziano per la famiglia di Paolo III Farnese, il percorso sarà arricchito da oltre trenta dipinti dell'artista veneto, provenienti dai principali musei europei e americani, e da circa cento opere dei più grandi ritrattisti italiani del Cinquecento, da Raffaello ai Carracci. I ritratti rappresentano personaggi delle più prestigiose corti europee, illustri poeti e letterati, dame famose e seducenti, costituendo preziose testimonianze visive della storia di quel periodo. Tuttavia i ritratti di Tiziano come di Raffaello, di Pontormo o di Bronzino, di Parmigianino o di Moroni e di tanti altri che, tra Rinascimento e Maniera, hanno dato vita ad una delle stagioni più luminose dell'arte italiana ed europea, ci restituiscono non solo l'aspetto fisico e il lusso ostentato dei loro abiti preziosi. Sono, infatti, tutti ritratti 'di dentro': quasi il risultato dello scrutare nel profondo gli aspetti più intimi e segreti di uomini e donne, giovani e vecchi, raffigurati con le loro ambizioni, speranze, attese o illusioni, al di là di atteggiamenti 'ufficiali' o di parata, sempre restituendoci, di principi e pontefici, imperatori e poeti, regine e 'favorite', le reazioni sentimentali più vere e profonde.


10.06.2006 # 313
Napoli | Tiziano e il ritratto di corte | fino al 4 giugno 2006

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Napoli | Rebecca Horn - Luce di Budda | fino al 10 giugno 2006

fino al 10 giugno 2006

L'artista ritorna ancora una volta a Napoli, dopo l'affascinante e dibattuta installazione
Spiriti di Madreperla realizzata nel 2002 in Piazza del Plebiscito, per presentare alcuni
dei suoi ultimi lavori fra i quali l'opera Luce di Budda.
Quest'ultima opera indaga il tema della rinascita e dell'ascesa spirituale continuando il
discorso iniziato con l'istallazione napoletana dedicata alle anime del Purgatorio.

Ognuno dei lavori in mostra - come lei stessa ha dichiarato - "incapsula storie ed
esperienze" ed esprime un mondo interiore complesso che indaga temi quali la
sessualità, l'amore, la vita, la morte.
Fin dalle sue prime performance degli anni settanta Rebecca Horn ha fatto propria
l'idea di arte come "energia", un'energia che le deriva dal continuo dialogo con se
stessa, e che si rinnova ogni volta nell'incontro con un nuovo pubblico, in un nuovo
luogo, muovendosi in un profondo universo simbolico.

04.06.2006 # 296
Napoli | Tiziano e il ritratto di corte | fino al 4 giugno 2006

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Milano | Le Corbusier. L'interno del Cabanon | Fino al 4 giugno 2006

Fino al 4 giugno 2006

La Triennale di Milano e Cassina presentano la mostra Le Corbusier. L'interno del Cabanon. Le Corbusier 1952 – Cassina 2006, che resterà aperta dal 5 aprile al 4 giugno 2006 nel giardino della Triennale.
L'esposizione presenta la ricostruzione al vero dell'interno del Cabanon che Le Corbusier progettò e costruì per le sue vacanze a Cap Martin nel 1952, un capanno senza fasto apparente ma che costituisce un esempio singolare di microarchitettura, denso di significati.
Cassina, in continuità con la ricerca dei Maestri dell'architettura, ne ha curato la realizzazione, che viene ora proposta con l'obiettivo di divulgare una conoscenza più profonda dei valori dell'interno architettonico.
Al Cabanon ricostruito (il cui ingresso è consentito ad un massimo di quattro persone per volta che dovranno indossare speciali soprascarpe) si accede da uno spazio coperto in cui vengono proiettate e esposte immagini e testimonianze relative a Le Corbusier a Cap Martin.
Il Cabanon nasconde un pregevole esercizio di architettura di Le Corbusier, che intese assegnare solo all'interno dell'abitazione il primario valore architettonico.
Rivelando una ricca composizione, logica e armoniosa, di soluzioni significative, pur nelle sue modeste dimensioni, la costruzione insegna in primo luogo che il problema dell'abitazione implica lo studio di scelte di qualità, piuttosto che di attenzioni sbalorditive e/o rappresentative. E' sufficiente già questo primo approccio a ricordare che il fattore primario dell'architettura costruita – monumentale o minimale che sia - è colui che la abita e trasferisce nelle cose il suo fervore umano.
Il Cabanon, ideato, progettato e costruito dallo stesso architetto che lo occupava, racchiude le condizioni ideali della progettazione architettonica, quella sintesi della dialettica tra momento progettuale e fruizione, dove la delega conferita al professionista da quanti pensano alla casa come altro da sé, o come feticcio da emulare, rappresenta la perfetta antitesi.
Sta dunque nell'intenzione di rendere più consapevole, più partecipativa, la responsabilità del committente nei confronti del progettista, la ragione stessa della ricostruzione di questa testimonianza - appositamente organizzata per mostre itineranti - e specificamente dei valori dell'interno così densi di contenuti magistrali da costituire una ineguagliabile fonte di ispirazione per chiunque sia interessato a scoprire valori e significati altrimenti ignorati.


04.06.2006 # 282
Napoli | Tiziano e il ritratto di corte | fino al 4 giugno 2006

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Milano | Helmut Newton - Sex and landscapes | Fino al 04/06/2006

Fino al 04/06/2006

Il Comune di Milano, Assessorato alla Cultura e Assessorato Moda, Turismo e Tempo Libero, Palazzo Reale e Federico Motta Editore, presentano una grande mostra dedicata ad Helmut Newton.

Allestita nelle sale di Palazzo Reale la mostra presenta 90 scatti del grande fotografo tedesco/australiano.
Donne forti, tra eros e provocazione, gioco e mistero, glamour e fashion, sadomasochismo e feticismo, sullo sfondo di scenari urbani e stilizzati, interni asettici o barocchi e pareti nude; ma anche lune che si specchiano nel mare, orizzonti desertici, paesaggi.

Corpi di donna la cui femminilità è un manifesto di erotismo. Seduzione. Libertinaggio d'arte. Libertà. Ingenuità: questo è stato ed è ancora Helmut Newton, morto a Los Angeles nel 2003 a ottantatre anni, dopo essersi guadagnato una grande fama lavorando per l'affascinante e conturbante mondo della moda.

La mostra ripercorre questo accattivante mondo attraverso una selezione dei più celebri scatti di nudi e corpi femminili, ma non solo. Aldilà delle produzioni per la moda e per la pubblicità, Helmut Newton viaggiava costantemente con la sua macchina fotografica, registrando le immagini di tutto ciò che lo affascinava: interni, scenari urbani, marine, paesaggi, edifici entrano così a far parte del prezioso patrimonio lasciato in eredità dal grande fotografo.
L'esposizione indaga anche questo aspetto più intimo ma meno noto di Newton, offrendo al visitatore inconsueti scatti di marine cupe e minacciose, onde fragorose, lunghe strade che corrono all'infinito, palazzi enigmatici, vedute aeree e insoliti paesaggi.

Ne scaturisce un affascinate percorso che alterna immagini di forte erotismo voyeuristico a vedute di paesaggi nati dalla più profonda intimità di Helmut Newton e trasformati con la sua arma più forte: l'obiettivo fotografico.

Così descrive il fotografo June Newton - la moglie amatissima che divise con lui tutta la vita diventandone essa stessa grande interprete con lo pseudonimo di Alice Springs - «Non volle mai definirsi un artista. Preferiva definirsi un mercenario che affittava il suo talento a chi pagava di più».
Quando, sedicenne, fuggito dalla Germania nazista per salvarsi dalle persecuzioni razziali, cominciò a lavorare in Australia come fotografo, decise di accettare qualsiasi lavoro per guadagnare quanto serviva per vivere. «Scattavo foto ovunque – racconta Newton nella sua autobiografia - ma non ho mai pensato che il mio lavoro fosse una forma d'arte. In ogni caso volevo prostituire questo talento che mi era stato dato».

Newton accettava la realtà ma solo per renderla sogno: fu questa - estesa alla costante sessuale espressa in forme crudeli, ossessive, quasi riti trasgressivi - una delle chiavi del suo successo.

04.06.2006 # 281
Napoli | Tiziano e il ritratto di corte | fino al 4 giugno 2006

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Napoli | David LaChapelle - V.I.P. | Fino al 4 giugno 2006

Fino al 4 giugno 2006

V.I.P.: Very Important Portraits
L'evento nasce come link contemporaneo alla mostra "Tiziano e il Ritratto di Corte da Raffaello ai Carracci", organizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano col sostegno della Regione Campania. Il parallelo, apparentemente ironico e irriverente, tra il genio italiano del cinquecento e l'estroso fotografo contemporaneo è basato sul tema del ritratto, genere prediletto da entrambi gli artisti, e da una riflessione sulle differenti committenze. Pontefici, aristocratici ed imperatori, ritratti da Tiziano nell'età della Rinascenza, diventano gli antecedenti dei v.i.p. appartenenti al mondo dello "star-system", della musica e della moda che emergono dall'obiettivo di David LaChapelle.



AD UNO SGUARDO ATTENTO L'ESTETICA CONTEMPORANEA DI LACHAPELLE RISULTA ESSERE UNA COLTA RIFLESSIONE SULL'ICONOGRAFIA CLASSICA DEL RITRATTO, DENSA DI CITAZIONI E ACCOSTAMENTI SPESSO PUNTUALI. DAL RITRATTO UFFICIALE (HILLARY CLINTON) A QUELLO BORGHESE (LIZ TAYLOR), DAL RITRATTO ALLEGORICO (KAHINDE WILEY) AL RITRATTO DI GRUPPO (SMASHING PUMPKINS), L'ARTISTA DIMOSTRA SEMPRE UNO STUDIO DELLE AMBIENTAZIONI, CURATE IN MANIERA QUASI MANIACALE, E DEL CARATTERE DEI PERSONAGGI, RIPROPONENDO UNA VERSIONE CONTEMPORANEA DELLA CAPACITÀ DI INTROSPEZIONE PSICOLOGICA PROPRIA DEI RITRATTI DI TIZIANO. ALCUNE POSE DEI PERSONAGGI RITRATTI RICHIAMANO PIÙ APERTAMENTE L'ICONOGRAFIA CONSEGNATACI DALLA STORIA DELL'ARTE: MARILYN MANSON DIVENTA UN CRISTO ALLA COLONNA POST-UMANO, MENTRE CRISTINA AGUILERA A CAVALLO SEMBRA QUASI LA VERSIONE "POP" DEL MODELLO PARADIGMATICO DEL RITRATTO DI STATO (E DEL FAMOSO CARLO V A CAVALLO DI TIZIANO).



David LaChapelle è considerato uno dei dieci migliori fotografi al mondo ed è tra i più ambiti da editori e star internazionali. Lo stile dell'artista è caratterizzato da una grande capacità di giocare sui contrasti e di fondere i linguaggi della pubblicità e del reportage fotografico tramite l'utilizzo di colori saturi e atmosfere estreme. Il "New York Time Magazine" ha definito LaChapelle "il Fellini della fotografia" per l'impianto visivo visionario e la capacità narrativa che gli consente di raccontare una storia attraverso un singolo scatto, quasi un fermo immagine più che una fotografia.
Le sue immagini surreali, bizzarre, esuberanti, erotiche ed estreme, grottesche, impossibili eppure affascinanti, dai contenuti e rappresentazioni sovente al limite dell'oltraggio, diventano lo specchio del nostro tempo: volgare, caotico, spudorato, edonistico e a tratti vacuo, la presa di coscienza e l'analisi spietata di un artista geniale, fedele cronista del proprio tempo.



La continua e infaticabile ricerca dell'originalità di LaChapelle è ormai diventata una leggenda nel mondo della moda e della comunicazione.




Dal 24 marzo al 4 giugno al MUSEO DI CAPODIMONTE

 

31.05.2006 # 294
Napoli | Tiziano e il ritratto di corte | fino al 4 giugno 2006

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Roma | FotoGrafia | Fino al 31 maggio 2006

Fino al 31 maggio 2006



Parte la quinta edizione di FotoGrafia (4 aprile- 31 maggio 2006), con un format che comprende i principali musei e gallerie di Roma, le accademie straniere, e inoltre librerie, teatri, stazioni ferroviarie, bar e club. Più di 80 mostre, oltre ad eventi, incontri e proiezioni. Tra i luoghi confermati: i Musei Capitolini, il Museo di Roma in Trastevere, Palazzo Braschi, Palazzo Fontana di Trevi, la Galleria Nazionale di Arte Moderna e il Museo Andersen.
Il tema di quest'anno, dopo "La Memoria" (2002), "Roma e le comunità" (2003), "Dura Bellezza" (2004) e "Oriented" (2005), è "Novecento, la necessità della fotografia".

Dopo Josef Koudelka, Olivo Barbieri, e Anders Petersen, FotoGrafia ha affidato quest'anno a Martin Parr la realizzazione in esclusiva di un lavoro originale sulla città di Roma: "TuttaRoma" è il titolo provvisorio della mostra che indaga il fenomeno del turismo di massa nella "città eterna".

In cinque anni FotoGrafia ha presentato a un pubblico sempre crescente oltre 600 artisti, 150 solo nell'ultima edizione, a cui hanno partecipato 20 curatori e più di 100 giornalisti accreditati, con oltre 100.000 visitatori, di cui il 30% provenienti dall'estero. FotoGrafia oggi è membro fondatore del Mese Europeo della Fotografia, insieme a Parigi, Berlino, Mosca, Bratislava, Lussemburgo, Vienna e Budapest ed è il partner italiano del Photo Festival Union, l'associazione che raggruppa 23 festival europei di settore.


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