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Mostre ed eventi // Pagina 111 di 230
04.12.2012 # 2800
Cose da niente - Il fascino discreto degli oggetti

Daria La Ragione //

Cose da niente - Il fascino discreto degli oggetti

a Modena fino al 24 febbraio 2013

Alcune figurine più di altre catapultano lo spettatore in epoche passate, dando conto della quotidianità vissuta nelle case o a passeggio per la città. Ambienti popolati di cose cambiate negli anni, diventate fuori moda, tanto da non essere, a volte, nemmeno più riconoscibili.
La mostra Cose da niente. Il fascino discreto degli oggetti, realizzata con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena in occasione del festivalfilosofia, attraverso immagini e parole, racconta la storia di questi oggetti divenuti obsoleti, ma che hanno avuto grande peso nella vita delle persone, come il cono dello zucchero - da cui il colore 'carta da zucchero' -, il macinino e la cuccumella, il vaso da notte, il tabacco da fiuto, i sali d'ammonio e il biberon 'assassino'. Cose quasi 'da niente' al pari delle figurine, ma capaci di evocare emozioni ed atmosfere e ormai degne di far parte di collezioni pubbliche e private.
Da alcuni decenni, infatti, la museologia ha iniziato a prestare grande attenzione a cose che, anche povere e apparentemente insignificanti, possano essere raccolte e collezionate. Alla base di questa tendenza sta la volontà di restituire significato a oggetti che, privi di storia ed estrapolati dal loro contesto e vissuto, subirebbero definitivamente l'oblio del tempo. È così che cose 'da poco' vengono esposte in vetrine con accanto numeri di inventario e cartellini esplicativi, donando un'aura di sacralità a tutto ciò che è stato oggetto di esperienza umana, grande o piccola che fosse. Sembrano cose, oggetti inanimati, ma in realtà sono racconti, storie, curiosità, segni di vite vissute ancora in grado di attivare il ricordo, di evocare un'atmosfera, di sollecitare un'emozione.

04.12.2012 # 2799
Cose da niente - Il fascino discreto degli oggetti

Daria La Ragione //

Cose di donna

a Modena fino al 6 gennaio 2013

La mostra prende spunto da un nucleo patrimoniale del Centro di Ricerca etnografica dei Musei di Carpi costituito da materiali documentari di forma diversa e da oggetti, che non sono classificabili come opere d’arte ma come testimonianze di cultura materiale, in quanto realizzati in origine come oggetti d’uso.
Per loro natura dunque si tratta di oggetti che, insieme ai materiali documentari multimediali, si “soggettivizzano”, possono cioè raccontare la loro storia prescindendo dal dato storico o materiale per i quali sono diventati oggetti museali: tornano insomma a diventare cose.
Per la mostra, la scelta delle cose si è concentrata su oggetti che appartengono all’universo produttivo femminile di Carpi del XX secolo e fanno riferimento a tre attività specifiche: la mondina, la trecciaiola, la magliaia.
Per quest ultimo aspetto, l’esposizione si avvale della disponibilità di Anna Molinari e Blumarine che prestano per la mostra il bluvi indossato da un personaggio noto in un’occasione mondana, protagonista nelle sale rinascimentali del palazzo dei Pio.

04.12.2012 # 2798
Cose da niente - Il fascino discreto degli oggetti

Daria La Ragione //

WU WEISHAN

a Roma fino al 16 dicembre 2012

Dal 24 novembre al 16 dicembre 2012 sarà presentata, per la prima volta in Italia nelle sale del Refettorio Quattrocentesco di Palazzo Venezia, una mostra dello straordinario Maestro della scultura contemporanea cinese Wu Weishan. In mostra le più importanti figure della cultura cinese ritratte dal Maestro, la rappresentazione dell’individuo e le emozioni del genere umano nel rapporto con la storia, fra Oriente e Occidente.
Wu Weishan è tra i più importanti scultori della nuova generazione cinese, giunto alla sua maturazione artistica in seguito all’apertura della Cina negli anni ’80. Dal 1998, le sue sculture sono state esposte in Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Olanda, Corea del Sud, Tokyo, Hong Kong, Macao e Taiwan. Precursore di un nuovo stile di scultura a mano libera, la sua tecnica è aperta a sperimentazioni e ibridazioni; come dice l’artista stesso “con la scultura tento di portare avanti lo spirito della cultura cinese attraverso forme d'arte più innovative”.
Wu Weishan respira, fin dai primi anni della sua vita artistica, le influenze delle tecniche occidentali mischiando queste suggestioni alle sue tradizioni. Durante i suoi soggiorni in Europa e in America approfondisce gli studi avvicinandosi in particolare ad alcuni grandi maestri come Michelangelo (1475-1564), Gianlorenzo Bernini (1598-1680), Marino Marini (1901-1908) e Giacomo Manzù (1908-1991). Il suo è uno stile che unisce le tecniche antiche dell’espressionismo cinese, dalla scultura delle grotte all’arte popolare, dalla calligrafia alla pittura tradizionale, con il realismo e l’espressionismo moderno occidentale. Un metodo assolutamente originale che fonde i piani, i corpi, la forma con le linee delle montagne per modellare le figure, portando la scultura in uno spazio più ampio. La sua attenzione è rivolta all'equilibrio della massa, al senso di spiritualità che essa invoca, che ottiene attraverso l’abbandono delle strutture fisiologiche e prestando attenzione alla sola proporzione dei pesi.
Nel corso dei suoi vent’anni di carriera, Wu Weishan ha creato oltre 500 sculture rappresentando una vasta scelta di soggetti. L’opera principale del Maestro Wu è la scultura di ritratti di personaggi famosi appartenenti sia al passato che alla storia moderna. Nel corso degli anni ha realizzato sculture di oltre 200 celebrità cinesi e straniere, fra cui quelle di Qi Baishi, tra i più importanti e riconosciuti artisti della pittura moderna cinese, di cui alcune opere sono state esposte proprio a Palazzo Venezia nel 2011, Chen Ning Yang, premio Nobel per la Fisica, Shiing-shen Chern, illustre matematico, fino ad arrivare ai grandi personaggi del mondo occidentale come Leonardo da Vinci, con una sua scultura in mostra, la Regina Beatrice dei Paesi Bassi, che nel 1996 invita il Maestro Wu a recarsi in Olanda desiderosa di essere ritratta in una scultura.

04.12.2012 # 2797
Cose da niente - Il fascino discreto degli oggetti

Daria La Ragione //

Ellenico Plurale. Dipinti dalla collezione Sotiris Felios

a Roma fino al 11 gennaio 2013

“Ellenico plurale. Dipinti dalla Collezione Sotiris Felios”: dal 28 novembre 2012 all’11 gennaio 2013 il Complesso del Vittoriano ospita una mostra che propone per la prima volta in Italia un’ampia panoramica dell’arte greca contemporanea figurativa dagli anni Ottanta ad oggi presentando 88 dipinti di 25 artisti greci delle due ultime generazioni provenienti dalla collezione di Sotiris Felios, raccolta d’arte prestigiosa composta da più di settecento pezzi. Il filo rosso che lega tra loro le opere esposte, che certo non può essere esaustivo di tutta la produzione artistica greca attuale, è la rappresentazione della figura umana.
“La mostra è uno sguardo sull’arte greca contemporanea così come viene angolato da una grande collezione privata ateniese. Uno sguardo sicuramente ‘di parte’, ma con tanta storia alle spalle.” (G. Serafini).

La rassegna, che nasce sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è promossa dalla Fondazione “L’altra Arcadia” con la collaborazione dell’Ambasciata di Grecia in Italia ed è a cura di Giuliano Serafini. L’esposizione, organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia, sarà inaugurata martedì 27 novembre alle ore 18.30 presso il Complesso del Vittoriano.

04.12.2012 # 2796
Cose da niente - Il fascino discreto degli oggetti

Daria La Ragione //

NeoRealismo. La nuova immagine in Italia 1932 1960

a Verona fino al 27 gennaio 2013

L’esposizione intende esplorare una delle stagioni artistiche più significative del novecento italiano, il NeoRealismo, ricostruendo il ruolo della fotografia rispetto gli altri linguaggi espressivi - cinema e letteratura in particolare - che hanno caratterizzato il movimento neorealista.  
Attraverso un’ampia selezione di opere (tra le quali molti vintage, periodici illustrati, fotolibri e cataloghi di esposizioni fotografiche dell’epoca), la mostra si articola in cinque sezioni:  
Realismo in epoca fascista: le radici insospettabili del NeoRealismo.
Miseria e ricostruzione: condizioni di arretratezza e fiducia nel futuro.
Indagine etnologica: le grandi missioni scientifiche e le piccole testimonianze sul territorio.
Fotogiornalismo e rotocalchi: l’uso dell’immagine fotografica al servizio della comunicazione
Tra Arte e Documento: i circoli fotografici: luoghi di dibattito e di crescita nell’affermazione dell’artisticità della fotografia
 
Inoltre, il ruolo fondamentale del cinema è testimoniato da manifesti e spezzoni dei film più significativi, montati come corredo didattico lungo il percorso espositivo.

29.11.2012 # 2787
Cose da niente - Il fascino discreto degli oggetti

Daria La Ragione //

TDM5: grafica italiana

a Milano fino al 24 febbraio 2013

Con la quinta edizione dal titolo TDM5: grafica italiana, Triennale Design Museum porta avanti il suo percorso di promozione e valorizzazione della creatività italiana, estendendo la ricerca a una storia che è sempre stata considerata minore e ancillare, per restituirle la giusta autonomia.

Dopo le prime ricognizioni dedicate dal museo alla grafica contemporanea (The New Italian Design, Spaghetti grafica e Graphic Design Worlds) la scelta di dedicare una edizione alla grafica italiana, alla comunicazione visiva e alla loro storia è un passo importante per arricchire e completare il percorso nel design italiano intrapreso dal Triennale Design Museum.

TDM5: grafica italiana rappresenta un’opportunità per presentare vicende, figure, fenomeni che hanno accompagnato e sostenuto gli sviluppi culturali, sociali, economici e politici del nostro paese, che rimangono ancora relativamente poco conosciuti, nella loro ricchezza, al di fuori delle comunità specializzate.

Un’occasione per contribuire, collegando passato e presente, a una maggiore coscienza critica rispetto a vecchi e nuovi prodotti e strumenti della cultura visiva che appartengono ormai diffusamente alla nostra vita quotidiana.

Partendo dalle premesse storiche, dalle radici culturali e dai momenti-chiave del graphic design italiano, il percorso espositivo si articola per tipologie di artefatti, andando a configurare, una sorta di tassonomia, che va dalla scrittura ai progetti che si relazionano con il tema dello spazio e del tempo.

Dopo aver risposto alla domanda “Che Cosa è il Design Italiano?” con Le Sette Ossessioni del Design Italiano, Serie Fuori Serie, Quali cose siamo e Le fabbriche dei sogni, Triennale Design Museum, il primo museo del design italiano, conferma la sua natura dinamica, in grado di rinnovarsi continuamente e di offrire al visitatore percorsi inediti e diversificati. Un museo emozionale e coinvolgente. Un organismo vivo e mutante, capace ogni anno, attraverso la sua innovativa formula, di interrogarsi senza dare risposte precostituite.

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