Daria La Ragione //
August Sander e Michael Somoroff - absence of subject
a Milano fino al 7 aprile 2013
Dal 1 febbraio al 7 aprile 2013, la Fondazione Stelline di Milano ospita un grande evento espositivo che mette in relazione il fotografo tedesco August Sander (Herdorf, Germania, 1876 - Colonia, 1964), tra le più importanti figure della fotografia del XX secolo, con il fotografo contemporaneo americano Michael Somoroff(New York, 1957).
L’esposizione, dal titolo Absence of Subject, curata da Diana Edkins e Julian Sander, organizzata e promossa dalla Fondazione Stelline, in collaborazione con ADMIRA, presenta 40 opere fotografiche di Sander, tratte dalla celebre serie Uomini del Ventesimo Secolo, e 40 fotografie di Somoroff accompagnate da otto video, che costituiscono un toccante omaggio all’opera del maestro tedesco.
Uomini del Ventesimo Secolo è costruito nel tempo da Sander come un catalogo di umanità in grado di rappresentare una visione pluralista della società della Repubblica di Weimar, lontana dal mito della razza ariana, ed è suddiviso in sette sezioni: i Contadini, i Commercianti, le Donne, Classi e Professioni, gli Artisti, le Città e gli Ultimi (senzatetto, veterani, ecc.).
Somoroff ha lavorato su di esse con un intervento concettuale, cancellando digitalmente le figure umane, per giungere all’essenza dei luoghi – strade silenziose o interni vuoti – ed evidenziare, attraverso l’assenza del soggetto, il rapporto tra la presenza dell’uomo e il paesaggio.
Somoroff ha rimosso in ciascuno scatto originale quello che si può considerare l’"elemento essenziale" - il soggetto, il ritratto - mantenendo solo l’ambiente. Gli sfondi che costituivano in Sander un elemento di secondo piano ora diventano il soggetto principale, e sono trasformati in opere concepite in maniera completamente nuova.
Attraverso un approccio concettuale, ma anche umanistico, il suo lavoro giunge all’essenza dei luoghi e all’intrinseco rapporto tra la presenza dell’uomo e il paesaggio. Un’azione solo all’apparenza arbitraria, ma che denota come Somoroff abbia intimamente compreso la lezione del maestro tedesco, che non si voleva limitare a un semplice ritrattismo, comune a parte della fotografia dell’epoca. Così Somoroff dimostra la potenza persuasiva ed estetica di Sander, anche in assenza del soggetto umano. Pur facendo emergere l’horror vacui di strade silenziose o il silenzio degli interni vuoti delle case, la figurazione dei tratti tipici di quella determinata società rimangono inalterati.