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Torino | Vuoto nel pieno | Fino al 2 luglio 2006
Fino al 2 luglio 2006
Grandi dipinti astratti, policromi e neomodernisti sembrano, a prima vista, le opere di Minjung Kim che fanno parte del ciclo "Vuoto nel pieno". Già, sembrano, perché, a ben guardare, questi fantasmagorici lavori sono eseguiti oltre che col pennello anche bruciando col fuoco sottili fogli di carta colorata, in modo da ottenere tante forme circolari di svariate dimensioni. Questi cerchi multicolori Min Jung Kim li incolla poi uno sull'altro in sequenze concentriche, dal più piccolo al più grande, che assumono nell'insieme l'aspetto di un delicato fiore i cui petali, osservati da vicino, sono di/segnati dalle bruciature impresse dal fuoco sul bordo di ogni singolo pezzo di carta. Disposte una accanto all'altra su un foglio di carta di riso, le corolle policrome formano una texture astratta, una sorta di visione psichedelica dall'effetto ipnotico.
Le "carte" di Kim mantengono una cifra orientale, tanto da poter essere considerate dei palinsesti il cui segno grafico, sia quello tracciato dal fuoco, sia quello a inchiostro, non tradisce la delicatezza connaturata alla pittura giapponese, cinese e coreana. Kim è nata in Corea del Sud e da giovanissima ha studiato pittura con grandi maestri calligrafi, a 25 anni si è trasferita a Milano e qui ha continuato gli studi frequentando l'Accademia di Belle Arti di Brera, dove lo studio dell'arte occidentale ha contribuito a maturare la sua consapevolezza artistica. La sua opera si nutre della filosofia del Tao e, negli ultimi tempi, si è incentrata sulla ricerca del vuoto nel pieno e sulle interrelazioni tra le diverse forme della manifestazione cosmica.