Daria La Ragione //
HOPPERIANA
A Milano fino al 28 novembre 2014
La mostra vede protagonisti tre importanti artisti quali Luca Campigotto, Gregory Crowdson e Richard Tuschman che attraverso le quindici opere esposte , si confrontano in modo diretto con l’opera dell’artista Edward Hopper, ispirandosi ai suoi silenziosi e quanto mai realisti dipinti. Dall’unione dei luoghi emblematici della città americana quali ristoranti, teatri, cinema ed uffici, sino ai distributori di benzina e agli interni semideserti con l’esigua presenza di figure, perlopiù femminili, in atteggiamenti riflessivi e meditabondi, quasi lontani dalla realtà in cui si trovano, l’artista crea dipinti dalle atmosfere solitarie e pacate, che suggeriscono immobilità e rassegnazione. Sia nelle scene urbane che nei dipinti d’interni, la luce chiara, quasi aurorale, assume un ruolo importante: posandosi sui soggetti e gli ambienti ritratti, dona ai dipinti un alone di sospensione che mitiga il sentore di alienazione che spesso traspare dalle scene ritratte. Ciò che ritrae Hopper non è soltanto la malinconia e la solitudine di un’intera società, quella americana degli anni ’50, ma nelle sue opere rappresenta la noia, il rimpianto e il silenzio che regnano nell’animo umano con la pacatezza e la sensibilità frutto di una luce che mitiga gli interni bui e la desolazione dei paesaggi industriali presenti spesso sullo sfondo delle opere.