Daria La Ragione //
Un Brand per Napoli #3 - le strategie creative
Danilo Di Leva racconta il proprio percorso creativo
Non è stato affatto semplice decretare il vincitore del contest Un Brand per Napoli: i lavori dei nostri studenti erano davvero belli di alto livello qualitativo, e sceglierne uno tra tutti è stato difficile. Certo, una di quelle difficoltà che ci auguriamo sempre di incontrare e che per fortuna incontriamo spesso.
Quello che ci interessava davvero era stimolarli a riflettere, studiare, ragionare prima che progettassero. Per questo motivo abbiamo, dopo avere fatto una selezione di lavori che, pur non essendo i vincitori, ci sembravano troppo belli per non essere almeno segnalati, abbiamo chiesto agli studenti che ne sono gli autori di raccontarci quale sia stato il percorso che li ha portati a creare quel brand o quel sito.
Questo è il lavoro di Danilo di Leva e queste le riflessioni che ha condiviso con noi.
«Napoli, una città tanto bella quanto ricca. Storia, tradizioni, arte sono alcuni degli elementi che la caratterizzano e decorano.
Come quindi racchiudere in una parola e rappresentare in un pittogramma un qualcosa di così vasto e complesso che potesse essere, a sua volta, percepito da tutti?
Lavorando proprio su quelli che sono i “pilastri” della sua unicità. Quindi analizzandola dettaglio per dettaglio.
Ma partiamo dall’inizio. Ho scelto di utilizzare il nome di Napoli in versione inglese (Naples) proprio per attribuire al brand un respiro più internazionale.
Ad un primo sguardo però è possibile notare che nel nome la “E” è spezzata, cioè manca di un’asta. Questo per identificare uno dei luoghi più antichi, importanti e visitati della città: Spaccanapoli.
Per quanto riguarda la forma dove è contenuto il nome ho preso ispirazione dal palazzo dello spagnolo, una costruzione che prende sembianza dal barocco napoletano.
All’interno di tale forma è possibile intravedere la coda di una sirena che si immerge nel mare. Questo per fare riferimento non solo alla mitologia dove tale creatura viene posta come simbolo di bellezza, ma anche al famosissimo Golfo di Napoli, uno dei luoghi più affascinanti e citati al mondo per le ricchezze naturali di cui dispone.
La scelta del bianco e nero è dovuta ad un preciso motivo. Sappiamo infatti che questi sono i colori di “partenza” di ogni programma. Napoli è stata molto spesso definita una vera e propria capitale proprio per i tanti avvenimenti e le riforme a cui ha dato vita. Quindi proprio da dove sono state lanciate una serie di evoluzioni che hanno poi ispirato centinaia di città.
Una famosa citazione recita “Vedi Napoli e poi muori”. Io aggiungo, non basta vederla ma bisogna viverla attimo per attimo perché è davvero tanto quello che ti può dare ma anche quello che poi, una volta andato via, ti può lasciare sia nel bene che nel male.»
Complimenti Danilo
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