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Mostre ed eventi // Pagina 18 di 230
19.08.2016 # 4639
IMAGINE. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969

Daria La Ragione //

IMAGINE. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969

a Venezia fino al 19 settembre

IMAGINE. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969, a cura di Luca Massimo Barbero è un’inedita quanto originale lettura dell’arte italiana attraverso gli anni ’60, che intende analizzare la nascita della nuova immagine.


Nell’Italia dei primi anni sessanta, al culmine del miracolo economico, le sperimentazioni artistiche si susseguono, si mescolano e si intrecciano con rapidità e intensità straordinarie. Proprio alla ricchezza propositiva ed eterogenea di questo decennio è dedicata questa mostra, che si offre come una possibile lettura della varietà degli aspetti di quella vitalità creativa. È infatti il tema dell’immagine il fil rouge di un percorso che si snoda attraverso sguardi e prospettive originali, e che prendendo avvio dal superamento del monocromo analizza la nascita di un nuovo linguaggio rappresentativo di un momento meno noto e approfondito dell’arte italiana.

L’esposizione presenta, sala dopo sala, in una serrata successione, le molteplici linee di ricerca di alcuni autori italiani che, partendo dall’azzeramento delle neoavanguardie, ricreano un mondo fatto di immagini, figure e racconti originali. In mostra artisti quali Franco Angeli, Mario Ceroli, Domenico Gnoli, Giosetta Fioroni, Tano Festa, Fabio Mauri, Francesco lo Savio, Michelangelo Pistoletto, Mario Schifano, Giulio Paolini, Jannis Kounellis, Pino Pascali. Ciò che si vuole presentare al pubblico è un intenso alternarsi di opere che sottolineano, in modo sintetico, la vitalità di quel breve arco temporale di soli 9 anni, mostrando così, tramite differenze e assonanze, in un continuo scambio e dialogo, quel melting-pot del linguaggio artistico dell’epoca, in un momento in continuo divenire, prima che si andassero a delineare scuole e movimenti destinati a definire le avanguardie degli anni successivi.



08.09.2016 # 4653
IMAGINE. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969

Daria La Ragione //

Ferdinando Scianna - René Burri

a Venezia fino all’8 gennaio 2016

Dal 26 agosto 2016 all’8 gennaio 2017, le sale dello spazio veneziano sull’isola della Giudecca si apriranno alle rassegne “René Burri. Utopia”, curata da Michael Koetzle, e “Ferdinando Scianna. Il Ghetto di Venezia 500 anni dopo”, curata da Denis Curti. La mostra dedicata a Ferdinando Scianna è frutto del lavoro fotografico realizzato su incarico di Fondazione di Venezia e realizzato appositamente per i Tre Oci in occasione del Cinquecentenario della fondazione del Ghetto ebraico a Venezia.

 

I due diversi progetti si snoderanno autonomamente seguendo un percorso coerente e lineare, che si svilupperà a partire dalle 100 opere di René Burri, distribuite tra pianterreno e piano nobile, e si concluderà al secondo piano, con le oltre 50 fotografie inedite di Ferdinando Scianna.

 

Entrambi membri della prestigiosa agenzia fotografica Magnum, Burri (che ne diverrà presidente nel 1982) e Scianna appartengono, pur nella loro diversità, a quella categoria di autori che attraverso il mezzo fotografico esprime personali visioni, sia che si traducano nella passione di Burri di documentare grandi cambiamenti politici e sociali, sia che rispondano al tentativo, nel caso di Scianna, di carpire, all’interno del flusso caotico dell’esistenza, “istanti di senso e di forma”.

 

Utopia di René Burri (Zurigo, 1933-2014) riunisce, per la prima volta, oltre 100 immagini del grande artista svizzero dedicate all’architettura, con scatti di famosi edifici e ritratti di architetti.

La fotografia di Burri nasce dal bisogno di raccontare i grandi processi di trasformazione e i cambiamenti storici, politici e culturali del Novecento con una forte attenzione verso alcuni personaggi (indimenticabili i suoi ritratti di Che Guevara e Pablo Picasso) che ne hanno fatto parte.

Utopia - che si tiene in contemporanea con la Biennale di Architettura 2016 - s’inserisce all’interno di questa prospettiva, in quanto Burri concepisce l’architettura come una vera e propria operazione politica e sociale che veicola e impone una visione sul mondo, e che lo spinge a viaggiare tra Europa, Medio-Oriente, Asia e America latina sulle tracce dei grandi architetti del XX secolo, da Le Corbusier a Oscar Niemeyer, da Mario Botta a Renzo Piano, da Tadao Ando a Richard Meier.

Accanto ai loro ritratti e alle loro costruzioni, in Utopia si ritrovano anche le immagini di eventi storici particolarmente densi di contrasti e di speranze, come la caduta del muro di Berlino o le proteste di piazza Tienanmen a Pechino nella primavera del 1989.

 

L’ultimo piano della Casa dei Tre Oci è dedicato all’opera di uno dei più importanti fotografi italiani, Ferdinando Scianna (Bagheria, 4 luglio 1943). In occasione dei 500 anni della nascita del Ghetto ebraico di Venezia (formatosi il 29 marzo 1516), la Fondazione di Venezia ha deciso di avviare una ricognizione fotografica con l’obiettivo di raccontare la dimensione contemporanea del Ghetto. Il progetto espositivo è realizzato da Civita Tre Venezie.

Scianna ha realizzato un reportage fotografico in pieno stile Street Photography, raccogliendo immagini inerenti la vita quotidiana del Ghetto, senza tralasciare ritratti, architetture, interni di case e luoghi di preghiera. Chiese, ristoranti, campi, gondole sono i soggetti che animano il panorama visivo del progetto. Da segnalare, in questa narrazione, la compresenza di una dimensione simbolica, storica, rituale, intrinsecamente connessa a luoghi e gesti, e una semplicità nella descrizione di un tempo presente e ordinario.



08.09.2016 # 4652
IMAGINE. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969

Daria La Ragione //

Annie Leibovitz. women: new portraits

a Milano fino al 2 ottobre 2016

«WOMEN: New Portraits», la mostra in cui si possono ammirare i nuovi scatti commissionati alla celebre fotografa Annie Leibovitz, sarà inaugurata a Milano il 9 settembre 2016 presso gli spazi di Fabbrica Orobia 15, situata nella zona sud di Milano, e resterà in programma fino al 2 ottobre, come tappa di un tour globale che tocca 10 città. 


Il nuovo lavoro della fotografa prosegue un progetto iniziato oltre quindici anni fa con «Women», una raccolta di ritratti pubblicata nel 1999 e tuttora molto popolare. Susan Sontag, che aveva collaborato alla realizzazione del primo progetto, l’aveva definita un «work in progress». «WOMEN: New Portraits» riflette i cambiamenti del ruolo della donna nella società contemporanea e, nel corso del prossimo anno, andrà a costituire un'unica opera composta da molteplici scatti. 

Le nuove fotografie ritraggono donne che hanno conseguito risultati eccezionali tra cui artiste, musiciste, amministratrici delegate, scrittrici e filantrope. Oltre ai nuovi ritratti, la mostra comprende anche lavori della prima edizione e altri scatti finora inediti. 


Annie Leibovitz ha dichiarato: «Quando ho proposto a UBS di proseguire il progetto WOMEN, non c’è stata alcuna esitazione. Facciamolo, è stata la risposta, e il supporto è stato straordinario su tutti i fronti. L’impresa è molto ambiziosa, il soggetto talmente vasto, è come andare in mare aperto e fotografare l’oceano». 

Fabio Innocenzi, Country Head del Gruppo UBS in Italia, ha affermato: «Collaborare con Annie alla realizzazione di un progetto che celebra donne incredibili, ciascuna ai massimi livelli nel proprio campo, è un'opportunità molto stimolante. Il tour si inserisce in una serie di iniziative volte a promuovere l’impegno nell’arte contemporanea, di cui da lungo tempo siamo portavoce. Ci auguriamo che i nuovi scatti commissionati e i programmi di accompagnamento rivolti al pubblico diano ispirazione e slancio a quante più persone possibile.» 



31.08.2016 # 4648
IMAGINE. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969

Daria La Ragione //

ACCROCHAGE

a Venezia fino al 20 novembre

"Accrochage" è un esperimento fondato su un’unica, semplice regola di partenza: presenta ottanta opere che non sono mai state esposte dopo essere entrate 

a far parte della collezione Pinault, insistendo sul processo e la ricerca di ciascun artista più che su considerazioni puramente estetiche. In altre parole, "Accrochage" esplora il come, prima ancora del perché delle opere.
Riflesso della collezione Pinault nel suo insieme, la selezione di Punta della Dogana affianca lavori di artisti storici ad altri di nomi emergenti: da Sol LeWitt a Prabhavathi Meppayil, da Philippe Parreno a Cerith Wyn Evans, da Pierre Huyghe a Nina Canell, e molti altri.
Nella loro radicale diversità, le loro creazioni sono accomunate da una semplicità formale e da una tensione sommessa che hanno l’effetto di ampliare lo spazio dell’altro – dello spettatore o della spettatrice. È questa libertà di fronte all’espressione artistica che vuole incoraggiare la mostra "Accrochage", il cui titolo – generico, neutro, volutamente in secondo piano: letteralmente, “aggancio” – lascia spazio anzitutto alle opere e sembra rivolgerci un semplice invito: "Guardate".

Curatore della mostra: Caroline Bourgeois


31.08.2016 # 4647
IMAGINE. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969

Daria La Ragione //

SIMONE D'AURIA. Wow, la girandola delle energie

a Firenze fino al 31 dicembre 2016

L’iniziativa, giunta alla sua quarta edizione, propone un percorso che unisce il fronte esterno dell’hotel e tutta l’area urbana circostante:

all’esterno, girandole giganti richiamano a ripensare a un utilizzo più consapevole delle energie rinnovabili e sostenibili; all’interno, una retrospettiva con fotografie e oggetti d’autore dell’artista milanese.

Nel progetto di riqualificazione di Vicolo dell’Oro, a pochi passi da Ponte Vecchio di Firenze, iniziato nel 2013 dalla Lungarno Collection, società di gestione alberghiera di proprietà della famiglia Ferragamo, è stato affidato all’artista e designer Simone D’Auria il compito di realizzare sulla facciata del Gallery Hotel Art e in tutta l’area urbana circostante, delle installazioni che affrontassero, col suo linguaggio immediato e di forte impatto, temi di particolare interesse sociale.


Nasce da queste premesse, WOW. La girandola delle energie, il nuovo progetto di Simone D’Auria, col patrocinio del Comune di Firenze, col contributo di Leica e di IRE-OMBA, che presenta dal 22 giugno al 31 dicembre 2016, girandole di grandi dimensioni che rimandano all’idea del vento e a quella dell’energia pulita ottenibile sfruttando questo fenomeno atmosferico. Un’opera che unisce ironia e sensibilizzazione sociale, comunicati con un linguaggio semplice e diretto, e che vuole stimolare i passanti a utilizzare in modo consapevole le energie rinnovabili e sostenibili.


WOW giunge al Gallery Hotel Art , dopo che la sua facciata aveva ospitato, nel 2013, una lunga fila di biciclette giganti che rappresentavano l’avventura dell’umanità sempre proiettata al futuro, nel 2014, una lunga fila di manichini cromati, ciascuno con una differente testa di animale per ripercorrere, attraverso i loro simboli, la storia dei grandi personaggi fiorentini e, nel 2015, anno di Expo, enormi cucchiai - Bruno spoon - che ricordavano i temi approfonditi dall’Esposizione universale e, al tempo stesso, omaggiassero il grande designer Bruno Munari.
“Sono ormai 4 anni che Lungarno Collection attraverso il Gallery Hotel Art si impegna nella valorizzazione e riqualificazione di questa piccola piazzetta proprio accanto a Ponte Vecchio” – afferma Valeriano Antonioli, AD del Gruppo - “un appuntamento diventato ormai importante non solo per noi e i turisti che arrivano nel capoluogo toscano, ma anche per i fiorentini che, di anno in anno, aspettano di capire come si animerà la Piazza, pronti a farla diventare lo sfondo per le proprie foto e i propri selfie da condividere poi sui social. Firenze è anche questo e per noi è fonte di grande soddisfazione e orgoglio. Un ringraziamento particolare va naturalmente al Comune della città che ci ha onorato del suo Patrocino”.


È il rosso, il codice colore che accompagna l’intera iniziativa e che rappresenta una delle cifre stilistiche di tutti gli interventi di Simone D’Auria per Lungarno Collection. A ripercorrere le precedenti edizioni, si terrà, all’interno del Gallery Hotel Art, una retrospettiva, in collaborazione con Leica, che presenterà 12 fotografie e oggetti d’autore.
Il progetto si completa, nella piazza di Vicolo dell’Oro, con due enormi vasi dai quali spuntano come piante altrettante girandole e una grande scritta WOW tridimensionale di colore rosso per simulare l’esclamazione di felicità e di stupore che coglierà lo spettatore davanti all’opera e, contemporaneamente, rafforzarne la presa di coscienza verso un tema così importante e decisivo per il futuro del pianeta.
La scritta è pensata per creare un’interazione col pubblico, diventando motivo e sfondo per scattare selfie e condividerli attraverso i canali social (#wowFirenze #galleryhotelart; Instagram: @lungarnocollection).
L’esperienza WOW potrà essere vissuta da tutti i visitatori non solo in vicolo dell’Oro, ma anche nel piatto con esperienze eno-gastronomiche WOW proposte dal The Fusion Bar & Restaurant, nate dalla collaborazione di Simone d’Auria, con l’Executive Chef stellato della compagnia, Peter Brunel.



19.08.2016 # 4640
IMAGINE. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969

Daria La Ragione //

Diabolik: La mostra

a Milano fino al 18 settembre

DIABOLIK: LA MOSTRA – IL PASSATO, IL PRESENTE, IL FUTURO è un grande percorso espositivo che racconta cinquantaquattro anni di puro mito attraverso tavole originali, albi d’epoca, pubblicazioni, libri, gadget, memorabilia, ricostruzioni 3D e video. Un percorso che si completa con inserti e approfondimenti multimediali attivabili attraverso l’APP ufficiale Diabolik.it, scaricabile gratuitamente. Il visitatore potrà interagire con l’allestimento attraverso QR-Code e la Realtà Aumentata per scoprire contenuti extra e tentare di aprire virtualmente la cassaforte battendo Diabolik sul tempo. Grazie alla collaborazione con Astorina, Diabolik Club, Il CerchioGiallo, GlobalMedia e Pixartprinting, sarà possibile visitare la più grande retrospettiva mai dedicata al criminale più affascinante del fumetto, con uno sguardo al futuro, in un percorso che parte dalla letteratura di genere che ispirò Diabolik alle sorelle Giussani fino ad arrivare ai progetti futuri passando per l’evoluzione grafica e psicologica del personaggio.




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