Daria La Ragione //
Accept: Il tv spot di air bnb contro le discriminazioni
Blog! di Daria La Ragione
«È molto più difficile rifiutare qualcuno guardandolo negli occhi», parola di Jonathan Mildenhall, responsabile marketing di Airbnb, nominato Brand Genius per il 2016 dalla rivista Adweek.
All’indomani dell’elezione tanto discussa di Donald Trump, Airbnb ha pubblicato un tv spot prodotto in house che parla dell’accoglienza come valore imprescindibile della propria community.
In questo commercial succede pochissimo: volti si susseguono uno dopo l’altro, diversi per età, sesso ed etnia. Su questi volti, in sovrimpressione, un messaggio molto chiaro:
We believe that no matter who you are, where you're from, or where you travel, you should be able to belong in the Airbnb community. By joining this community you commit to treat all fellow members regardless of race, regardless of sex, regardless of ethnicity, religion, sexual orientation, disability, national origin, gender identity or age with respect and without judgment or bias. The world is much more beautiful place when you accept.
(Noi crediamo che non importa chi sei, da dove vieni, o qual è il tuo viaggio, dovresti poter essere parte della community Airbnb. Aderendo a questa communiy ti impegni a trattare tutti i suoi membri, a prescindere dalla razza, indipendentemente dal sesso, indipendentemente dall'appartenenza etnica, religione, orientamento sessuale, disabilità, origine nazionale, identità di genere o età, con rispetto e senza giudizi o pregiudizi. Il mondo è molto più bella posto quando “accetti”.)
Airbnb ha una politica molto severa quando si tratta di discriminazioni e, avendo ricevuto parecchie segnalazioni, all’inizio del mese di novembre ha inserito tra le clausole del contratto con cui si entra a far parte della community proprio questo giuramento.
Due cose sono molto rilevanti in questo (bel) tv spot Airbnb: il messaggio non è banalmente un “buon proposito” antirazzista, da sventolare per farsi belli; funziona perché è intimamente connesso al brand e al suo business: viaggiare significa aprire l’orizzonte alla diversità, a una ricchezza di orientamenti, idee, culture ed è fondamentale, visto che parliamo di persone che ospitano nelle loro case altre persone, che il clima di accettazione e armonia; quindi dal punto di vista del branding il messaggio è doppiamente efficace.
La seconda cosa, che interessa particolarmente chi scrive, è il testo: bello lungo prima di tutto, non pronunciato da una suadente voce fuori campo, ma da leggere e che si fa leggere (come sempre accade quando sono ben scritti) segnala una delle nuove tendenze degli ultimi anni: la rivincita dei copy! Complice Google e il suo famigerato algoritmo, viviamo una nuova stagione di splendore che è iniziata proprio grazie alla necessità di scrivere testi che permettessero ai motori di ricerca di individuare l’argomento trattato e stabilirne l’affidabilità. Da qui il passo è stato abbastanza breve: in poco tempo sono stati contagiati anche i mezzi tradizionali, non soltanto questo commercial ma, per esempio, bastava sfogliare l’ultimo catalogo Ikea per scoprire pagine e pagine di “storytelling”, racconto, a segnalare questa inversione di tendenza rispetto a cinque o sei anni fa.
È tutto oro quello che luccica? Ovviamente no: la SEO assedia i copywriter oggi più mai, costringendoli a equilibrismi non facili per trovare il giusto mix di creatività e visibilità.