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16.06.2020 # 5543

Paolo Falasconi //

Cortona on the Move 2020

dall´11 luglio al 27 settembre l´Edizione Speciale del Festival Internazionale di Visual Narratives #COTM2020

Cortona On The Move ritorna!

In realtà come affermano gli organizzatori "non ce ne siamo mai andati". In partnership con Intesa Sanpaolo, hanno ideato e prodotto The COVID-19 Visual Project. A Time of Distance, un archivio permanente in progress che vuole essere memoria storica degli eventi globali e delle emozioni diffuse che definiscono questo momento storico unico.
Il progetto online cresce continuamente e si arricchisce di storie commissionate da COTM, oltre a quelle scelte attraverso la open call (gratuita e aperta) e le donazioni: ora ha la possibilità di trasformarsi da virtuale a reale.
L’11 luglio Cortona On The Move inaugura la sua edizione speciale dedicata a The COVID-19 Visual Project a Cortona con una selezione curata di alcuni di questi lavori, rispettando tutte le norme di sicurezza necessarie.

È la decima edizione del festival. Un’edizione davvero speciale.

A questo link la pagina ufficiale per partecipare alle open call e visionare le gallerie uffìciali.

03.04.2020 # 5505

Paolo Falasconi //

Italian Street Photo Festival 2020

L’Italian Street Photo Festival, il più importante evento di street in Italia, si ripensa con una nuova modalità di fruizione, tutta on line.

L’Italian Street Photo Festival, il più importante evento di street in Italia, si ripensa con una nuova modalità di fruizione, tutta on line. La terza edizione potrà essere quindi goduta da casa, con la stessa emozione e l’energia che hanno sempre contraddistinto questo evento. 
FUJIFILM Italia, main sponsor, incoraggia questa nuova formula, per un’edizione che si preannuncia speciale, propositiva e innovativa

A causa della situazione di emergenza sanitaria, che ha richiesto l’annullamento della vita sociale, se non tramite il web, per tutto il mese di aprile l’Italian Street Photography va in scena, in tutta la sua interezza, sul proprio sito e sui propri canali social, per raggiungere chiunque vorrà fruire di tutto il programma, comodamente da casa propria.

Sarà semplicissimo, basterà collegarsi con il proprio pc, smartphone o tablet e in pochi secondi si potrà far parte della più grande community di confronto su uno dei generi fotografici più discussi del momento, nato per raccontare gli aspetti peculiari di una società, fotografando soggetti in luoghi pubblici, in situazioni reali e spontanee.

Il Festival promette contenuti interessanti e pieni di sorprese, accuratamente pensati per questa particolare edizione. Argomenti e temi che sapranno contagiare con creatività ed entusiasmo. L’evento, dalla sua prima edizione, ha sempre offerto un percorso di dibattito e di crescita per i professionisti e gli appassionati di street, per un approccio più moderno e in linea con le tendenze più attuali.
FUJIFILM Italia, che è main sponsor del Festival fin dalla prima edizione con l’intento di sostenere il diffondersi della cultura dell’immagine, ha incoraggiato questa sperimentazione proprio perché, mai come ora, è necessario affermare quanto la fotografia sia un valore aggiunto per raccontare la collettività e la realtà che ci circonda.








Per creare e far crescere questa community, l’ISPF, ha iniziato a condividere i contenuti già da una settimana. Si è scelto di adoperare contenuti video montati in maniera creativa e accattivante e con questa stessa modalità si annunceranno i finalisti e poi i vincitori dei relativi contest.

Per i migliori progetti, al vaglio di una giuria di esperti, in palio anche cinque fotocamere Fujifilm della Serie X. Il primo e secondo classificato della categoria “Street Photography Single Photo” saranno premiati rispettivamente con X-PRO3+XF27mm e X100F; al primo e al secondo classificato della sezione “Street Photography Series” andranno in premio rispettivamente X-T3+XF18-55mm e X-E3+18-55mm; X100F sarà il premio per il primo classificato nella categoria “Storytelling”.

Relatori, ospiti del Festival, si racconteranno e parleranno dei propri lavori e progetti grazie alle talk online e sarà possibile poter vivere “virtualmente” le mostre fotografiche che erano in programma.
Per partecipare all’evento basterà collegarsi già da oggi al sito e ai canali social dei Festival!

22.10.2019 # 5506

Paolo Falasconi //

Trieste Photo Days 2019

Conto alla rovescia per l’attesissima sesta edizione del Trieste Photo Days, festival internazionale di fotografia urbana

Il festival
Conto alla rovescia per l’attesissima sesta edizione del Trieste Photo Days, festival internazionale di fotografia urbana, che si terrà in un circuito di sedi espositive del capoluogo giuliano dal 22 ottobre al 10 novembre 2019, con un weekend di apertura ricco di eventi il 25, 26 e 27 ottobre. Spicca in questa edizione la presenza di Martin Parr e Nick Turpin due leggende viventi della street photography internazionale per la prima volta a Trieste. I due fotografi britannici incontreranno il pubblico in due imperdibili conferenze.

La rassegna riunirà decine di mostre di artisti italiani e stranieri per quasi 1.700 foto esposte. Sede principale del festival sarà la Sala Xenia già nota come sala del Giubileo.
Il ricco programma prevede workshop, proiezioni, contest, letture portfolio, presentazione di libri, incontri con ospiti da tutto il mondo. Al centro di tutto, la fotografia urbana, dall’architettura alla street, dallo studio del territorio all’impegno sociale.

Ai tradizionali appuntamenti del festival, si affianca quest’anno il Photo Days Tour ,una nuova cornice di eventi che si svolgono fuori città. Protagoniste le migliori foto e progetti dei Semifinalisti del contest URBAN 2019 Photo Awards: oltre 480 foto per 175 autori da tutto il mondo che saranno esposte in tre grandi collettive presso sedi espositive istituzionali ad Aquileia (Sala Consiliare), Cividale del Friuli (Teatro Ristori e Monastero di Santa Maria in Valle – sito UNESCO) e Cormòns (Museo del Territorio), più una quarta collettiva presso il Trieste Airport di Ronchi dei Legionari.

Un circuito selezionato di locali del centro città che racchiude collettive e personali di autori da tutto il mondo, 28 sedi espositive per oltre 580 foto, coronerà anche quest’anno il programma principale del festival, è il “festival diffuso” del Trieste Photo Fringe.
Ci sarà anche un importante tributo fotografico a Leonardo da Vinci, a cinquecento anni dalla morte del grande artista. Ideato dalla piattaforma Exhibit Around, il progetto La città ideale di Leonardo comprende una collettiva presso lo spazio espositivo DoubleRoom (inaugurazione martedì 22 ottobre alle 18), un volume fotografico e una conferenza a cura di Edoardo Villata, professore di Storia dell’Arte Moderna all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.




Super Ospiti e mostre super
Un posto d’eccezione in questa edizione del festival spetta a Martin Parr e Nick Turpin, leggende viventi della street photography internazionale. In loro onore sarà allestita al Trieste Photo Days la grande mostra-tributo Short Street Stories: oltre 100 foto che omaggiano lo stile sardonico dei due autori realizzate da 173 fotografi da tutto il mondo. La mostra sarà visitabile presso la sala “U. Veruda”: dal 25 ottobre, con presentazione sabato 26 ottobre alle 16.30, alla presenza di Martin Parr. Per l’occasione sarà presentato anche il corposo volume che racchiude le fotografie del progetto.
Martin Parr è uno dei più famosi fotografi documentaristi della sua generazione, membro dell’agenzia Magnum Photos dal 1994, con oltre 200 libri pubblicati e lavori esposti alla Tate Modern, al Centre Pompidou e al MoMA di New York. In qualità di Presidente della giuria di URBAN 2019 Photo Awards, Parr sceglierà e premierà il vincitore assoluto di questo concorso sabato 26 ottobre alle 20 presso la Sala Xenia. Domenica 27 alle 12 Parr dialogherà con il Direttore artistico del festival Angelo Cucchetto in un’esclusiva conferenza presso l’Auditorium del Museo Revoltella.
Nick Turpin, l’altro ospite d’onore del festival è il fondatore del collettivo internazionale iN-PUBLiC che, a partire dai primi anni 2000, ha svolto un ruolo significativo nella moderna rinascita della street photography .Al Trieste Photo Days, Turpin terrà il workshop StreetShoTS (la prevendita esaurita ormai da doversi mesi) e un incontro con il pubblico, domenica 27 ottobre alle 15 presso la Sala Xenia.

Gli organizzatori
Ideatore delle mostre, del concorso URBAN e del festival Trieste Photo Days, è dotART, associazione culturale che dal 2009 promuove, sul territorio e all’estero, iniziative orientate a dare supporto e visibilità ai fotografi professionisti e amatoriali. DotART realizza il festival in collaborazione con il Servizio Musei e Biblioteche e il Servizio Promozione Turistica, Eventi Culturali e Sportivi del Comune di Trieste, il Segretariato regionale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo per il Friuli Venezia Giulia, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali, la main partnership di Install.Pro e Unicusano Trieste e la direzione artistica di Angelo Cucchetto.


17.12.2018 # 5393

Ilas Web Editor //

MOSTRA / Antografia 2014-2019. Una mostra di Vincenzo Zannini all’ArtGarage

Continua la rassegna fotografica di Pozzuoli a cura di Gianni Biccari con le diciotto “antografie” di Vincenzo Zannini.

Da qualche anno a quesa parte, sono divenuti possibili film in ambientazioni alquanto estreme. Ambientazioni per cui la gestione della ripresa e la creazione delle inquadrature, sarebbe risultata, beh… difficile!

E’ questo ad esempio il caso di “Vita di Pi”, vincintore, nell’anno della sua uscita del premio oscar ai migliori effetti speciali, o ancora del nuovo film targato Amazon, “ The Aeronauts ”.

Il film tratta le vicende di Amelia Wren e James Glaisher, che a bordo di una mongolfiera effettuano una serie di pericolose ascensioni in mongolfiera, per effettuare i primi studi sulle previsioni meteorologiche. Liberamente ispirato da una storia vera, il film sviluppa molte delle sue scene principali, proprio nell’immenso cielo.

Ecco quindi che il digitale, sempre più necessario nelle produzioni cinematografiche, qui diventa un obbligo.

Gli effetti speciali realizzati per il film, vista la location,  rischiavano, per quantità e presenza nel frame, di farsi sentire troppo. E questo è un aspetto da considerare, se non si vuole rischiare di dare al lungometraggio, un effetto troppo “finto”. 

Christian Kaestner, supervisori agli effetti speciali della Framestore, incaricata di sviluppare tutti i principali elementi 3D, ricordando questo punto spiega: “per evitare il problema del “troppo 3D”,  abbiamo stabilito fin dal principio che ogni singolo elemento digitale, sarebbe dovuto andare in supporto alla narrazione, non prendendo il sopravvento, ma piuttosto, rimanendo nell’ombra, quasi invisibile all’attenzione dello spettatore, ma presente.

Ovviamente in questa ottica anche l’integrazione totale tra girato e digitale diveniva fondamentale. Sono stati realizzati 500 shot in CGI, e circa tre quarti di essi, avevano come unico elemento reale il cesto posizionato sotto la mongolfiera.

The Aeronauts - Trailer di uscita

La realizzazione degli effetti speciali de “The Aereonauts” è stata possibile a Framestore, dividendo il lavoro, per tutte le filiali della compagnia sparse per il mondo. 

Kaestner spiega: “Ad esempio, Stuart Penn, uno dei nostri supervisori dell’ufficio di Londra, controllava il lavoro, che per grande parte era invece realizzato a Montreal, mentre alcune delle sequenze sono state finalizzate nei nostri uffici di  Poona ( città dell’india N.D.R.).

Ultimamente è diventato alquanto comune dividere il lavoro lungo tutti questi uffici. In questo senso, la nostra pipeline, per non incappare in problemi e rallentamenti, è diventata parecchio robusta.”

Al di là della realizzazione dei vari cieli, la creazione della Londra del 1862, è stata una delle grandi sfide del film.

“Siamo partiti con tanta ricerca in merito alla forma e architettura della capitale inglese di quel tempo.

A questo si è aggiunta anche la necessità intrinseca degli shot, che prevedevano il take-off ed il volo della mongolfiera con Hames e Amelia che volteggiano nello skyline di Londra, a richiedere parecchia attenzione realizzati.”

Per garantire il massimo della qualità, sono state utilizzate le antiche mappe di Londra: “Le abbiamo proiettate su di un piano e sviluppato da li il layout delle strade, piazzando successivamente gli edifici principali a mano e piazzando il resto delle strutture cittadine e dei parchi, utilizzando un tool di istanze che ci ha permesso di popolare le grandi aree con variazioni di palazzi e vegetazione. Abbiamo costruito una libreria di edifici aziendali e residenziali, che poi abbiamo mixato in differenti modi, compresi anche di texture e dettagli, in modo da ottenere variazioni realistiche. Solo così abbiamo potuto ricostruire i 270 gradi di visuale sul paesaggio, che alcune scene a volo d’uccello richiedevano.”

The Aeronauts - Making of

E se questo come lavoro vi sembra già degno di nota, aspettate di sentire quanto è stato necessario ricreare per le scene di film ambientate in cielo.

Per tutto il film, le scene del cielo sono state mappate e progettate, per scorrere alla loro velocità di viaggio reale della mongolfiera, rispettando inoltre anche le altezze di volo.

Questo aspetto tecnico ovviamente ha permesso al team di animazione di sentire fin da subito la velocità e la spazialità delle scene, rispetto a come ad esempio il pallone aerostatico si sarebbe dovuto muovere nell’aria.

Lo stesso pallone aerostatico ha rappresentato una sfida non da poco. Il rig (ossia l’insieme di controlli di animazione) che è stato creato per l’occasione, doveva ricreare coerentemente di fatto un pezzo enorme di stoffa, riempito di gas, tenuto insieme da cavi, sempre in movimento ed in deformazione. 

In questo senso si è lasciato grande spazio alla simulazione. L’animazione tradizione è entrata in gioco infatti soltanto per aggiungere o sistemare piccole deformazioni sulla silhouette del pallone aerostatico. Il team di VFX ha letteralmente “gonfiato” il pallone dall’interno, facendo il modo che il tessuto spingesse da sotto le corde che tengono insieme il tutto, donando quindi un movimento estremamente realistico. Il controllo del movimento è quindi avvenuto principalmente modificando i parametri delle forze fisiche che entravano in gioco nella simulazione stessa.

Un altro protagonista delle scene in volo, oltre alla mongolfiera, è stato l’immenso ammasso di nuvole. Per la loro realizzazione, si sono usati sistemi di istanza, normalmente utilizzati ad esempio per la distribuzione di alberi o elementi naturali in un paesaggio.

E’ straordinario vedere quanto lavoro, cura, e amore per la propria arte digitale, sia celata dietro una simile produzione!

Per maggiori informazioni sulle varie fasi di lavorazione di questo lungometraggio, potete leggere l’intervista integrale a Christian Kaestner, all’indirizzo: https://www.artofvfx.com/the-aeronauts-christian-kaestner-vfx-supervisor-framestore/

Per vedere altri lavori della compagnia di effetti speciali Framestore, potete visitare il link: https://www.framestore.com

16.11.2014 # 3990

Paolo Falasconi //

Test fotografia

ciao

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