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Annual Illustratori
2011
A cura di Associazione illustratori
Il nuovo, attesissimo Annual è uscito. Tutto il meglio dell’illustrazione italiana del 2011 raccolto in 365 pagine,esattamente come i giorni dell’anno. Le illustrazioni? Circa 700. Una panoramica esaustiva, forse, dell’illustrazione italiana, con i talenti più giovani ma anche quelli più esperti, i più noti, quelli di nicchia e i più “trend”. Per fare onore a questo nuovo prezioso Annual, riportiamo di seguito le recensioni e le critiche di alcuni “addetti ai lavori”:
Speriamo di avere valorizzato la capacità e la libertà espressiva degli illustratori, proponendo, a chi opera nei settori tradizionalmente legati all'illustrazione, una panoramica in divenire positivo, e garantendo a tutti, anche a coloro che non hanno avuto opere selezionate, un terreno futuro di lavoro e di ricerca espressiva di qualità. [Giulia Orecchia]
Al di là del gusto e del background personali è stato costruttivo adottare una linea critica condivisa alla professione di illustratore contemporaneo, sempre in bilico tra problematiche tecniche e di personalità, tra esigenze artistiche e di mercato. Penso che proprio la tensione insita in questi rapporti rappresenti inevitabilmente e invariabilmente il cuore di un’illustrazione brillante. [Franco Cervi]
Le illustrazioni che si susseguono parlano da sé. Nel corso della giornata si discute e si critica il lavoro centinaia di volte, tanta è la mole del lavoro presentato. La scrematura che viene condivisa in giuria si presenta come una bellissima e affascinante carrellata di opere. Il libro che avete tra le mani ne è la testimonianza. [Stefano Colombo]
Oltre 700 illustrazioni, tutte straordinarie e originali. Non nascondo che l'esperienza di giurato […] oltre a gratificarmi, mi abbia messo profondamente in crisi, proprio per l'ottimo livello complessivo delle proposte, tra cui è stato difficile scegliere. [Ovidio Sutti]
Quando ci siamo riuniti per la maggior parte dei casi i pareri erano molto simili, quando non era così ne abbiamo discusso, ognuno di noi da un punto di vista professionale differente, arricchendo così il criterio di valutazione, sempre tenendo in considerazione la professione e guardando per chi e per quale utilizzo quel lavoro era stato fatto. [Cristina Taverna]