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Milano | Norman Parkinson: A Very British Glamour | Galleria Carla Sozzani
Fino al 17/01/2010
Parkinson, scomparso nel 1990, diceva di sé : "Sono stato abbastanza fortunato da fotografare un'intera epoca". Infatti, aperto il suo Norman Parkinson Studio, specializzato in ritratti, con Norman Kibblewhite in One Dover Street nel 1934, ha proseguito per ben 56 anni con bellissime e rivoluzionarie fotografie con cui ha reinventato il mondo della fotografia di moda inglese. Pioniere negli anni '40, portò le modelle fuori dagli atelier in ambienti dinamici, cogliendo momenti di quotidianità della donna, pose spontanee, allora inconcepibili e della donna diceva : "L'essere fotografata è parte integrante dell'identità di una donna. La donna deve essere ammirata…". Uomo e artista molto eccentrico, credeva che il sense of humour fosse un elemento indispensabile anche nella fotografia, operando con un approccio distaccato, ironico, che da l'impronta a tutti i suoi ritratti fotografici, da Londra a New York fino a Tobago, fotografando molte celebrità e diventando anche il fotografo ufficiale della famiglia reale inglese.. Da Harper's Bazar a Vogue, fino a Queen Magazine, la sua carriera è stata lunga e ricca di successi. Nel 1964 fotografò i Beatles mentre registravano negli Abbey Road Studios. Il segno che lo contraddistingue è sempre una sorta di surrealismo, dovuto proprio a questo distacco dall'immagine, questa ironia che intride le opere. Nel 1982 l' American Society of Magazine Photographers gli conferisce un premio per i progressi fatti nel settore fotografico e per il grande apporto dato alle riviste americane. Qui viene mostrata una panoramica delle sue opere dagli anni trenta agli anni ottanta, con l'esposizione di negativi e foto originali, compresi alcuni inediti.