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Mostre ed eventi // Pagina 176 di 230
14.12.2009 # 1271
Ferrara | Boldini nella Parigi degli Impressionisti

Ilas Web Editor //

Ferrara | Boldini nella Parigi degli Impressionisti

Fino al 10/01/2010

Al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, curata Sarah Lees, in mostra le bellissime opere del grande artista Giovanni Boldini. Tutta la mostra è concentrata sul periodo parigino, forse il più affascinante e suggestivo dell'artista, dal 1871 al 1886. La Parigi di Boldini è una Parigi reinventata dal lui, attraverso i suoi famosi ritratti in concomitanza con la rivoluzione impressionista, che in verità era cominciata molto prima con Delacroix. Boldini ha la pennellata scattante, veloce, nervosa che attraverso la rappresentazione di una città in tutte le sue vesti, dai paesaggi, agli angoli della ville lumière, ai nudi di donna, le diede un nuovo slancio internazionale in chiave glamour, come diremmo oggi. Con Boldini, Parigi diventa protagonista mondana, con le sue celebri dame, bellissime ed eleganti, colte in atteggiamenti immortalati e "impressionati" sulla tela, seppur non con la tecnica propriamente impressionista la sua pennellata è comunque moderna, originale, voluttuosa e fa da richiamo importante ai contenuti che affronta. Si possono ammirare circa un centinaio di opere proveniente dalle collezioni pubbliche e private di tutto il mondo che dopo saranno esposte al Clark Art Institute di Williamstown. Le sue opere subiscono l'influenza dei grandi artisti che in quel periodo lavoravano a Parigi, come Degas, Manet e Renoir, e maestri di successo e alla moda come Fortuny e Meissonier, ma anche Whistler e Sargent. Da tutti questi seppe prendere spunto in maniera magistrale senza perdere mai la sua originalità, l'acume e lo spirito d'osservazione che ci consegna, oggi come allora, una città bellissima, fatta di donne bellissime, di situazioni in cui ci sembra di sbirciare di nascosto e che ancora oggi, dopo un secolo e mezzo, ci danno un'idea concreta ma anche sognante della Parigi di allora, preservando nella nostra memoria una precisa e sempiterna concezione artistica e anche festaiola legata a questa meravigliosa città d'oltralpe. Infine, sono previste due sezioni particolari, in cui è possibile ammirare le pitture degli interni d'atelier di Boldini, che non hanno eguali nella pittura dell'epoca e i ritratti di donne negli atteggiamenti intimi della vita quotidiana.

10.01.2010 # 1266
Ferrara | Boldini nella Parigi degli Impressionisti

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New York | Ghost Stories: new designs from Nendo

Fino al 10/01/2010

Gli elementi portanti del designer Nendo: illusione ottica, stravaganza , un gioco di luci che conferisce agli oggetti un’anima fluttuante e impalpabile. Al secondo piano della Galleria newyorchese MADProjects i modelli di Nendo hanno creato un paesaggio magico, surreale. Le tendenze emergenti e le innovazioni del design si coniugano armoniosamente in una concezione improntata sull’illusionismo, sull’umorismo e sull’elemento sorpresa che Nendo propone nei suoi quattro nuovi modelli mostrati assieme a prototipi, video e materiali che indagano il processo di progettazione usato per realizzare le opere. Qui riuniti possiamo ammirare il Fade –out, una sedia molto semplice, rettangolare e dipinta in trompe l’oil in modo da dare l’impressione che essa fluttui nello spazio. Blown-color è l’insieme di più lampade realizzate in Smach, un tessuto in poliestere manipolabilissimo e polimorfo quando viene riscaldato. Raffreddandosi assume la forma desiderata, le luci sono nel classico stile vernacolare giapponese ma al posto del bambù lo Smach conferisce la caratteristica del vetro soffiato in un unico pezzo senza saldature. Cord-Chair sono delle sedie dall’apparenza sottilissima ma rinforzate da uno scheletro di alluminio che crea un effetto di contrasto con questa apparente fragilità. Infine, i Phantom-Waves, serie di prototipi per vasi da fiori, creati con una luce polarizzata che crea una solidità fittizia attraverso i dischi rettangolari e cilindrici, insomma, dei veri e propri vasi fantasma. Questa mostra sembra suggerire che il design del futuro e la grafica progettuale, saranno sempre più improntati verso l’impalpabiliità, essenza e forma tenderanno sempre più a fondersi lasciando a noi l’idea dell’oggetto, vuoi in chiave espressionista, onirica, simbolista, astratta, concettuale, il campo è vasto e lascia un’applicazione sconfinata.

10.01.2010 # 1223
Ferrara | Boldini nella Parigi degli Impressionisti

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Milano | La città fragile | Triennale

Fino al 10/01/2010

Perché città fragile? Cos'è la città fragile? È quella in cui spesso ci troviamo a vivere, fatta di disarmonia, uno spazio diviso in zone che faticano a comunicare tra loro e ad elaborare visoni del futuro condivise e condivisibili. La fragilità e le paure che investono le persone, sempre più inglobate in un processo di modernizzazione a cui è difficile sottrarsi, in cui i riferimenti comunitari e familiari vengono facilmente spezzati e i valori tra una generazione e l'altra si assottigliano fino ad interrompersi del tutto. Ecco, la città fragile. Una mostra curata da Aldo Bonomi, dopo la Città infinita del 2003, La rappresentazione della pena del 2006 e La vita nuda del 2008. L'esposizione illustra attraverso fotografie, filmati, illustrazioni, mappe e dati statistici, in maniera emblematica, le fragilità della città contemporanea che espone le persone alle conseguenti debolezze sociali, in cui vediamo protagonista il rapporto, come scontro e incontro tra il rancore della comunità, tra la chiusura della comunità che cerca il capro espiatorio, tra la comunità privilegiata che opera nel campo produttivo e delle professioni e tra la comunità che si fa onere delle fragilità sociali attraverso la cura di esse. I percorsi su cui si snoda la mostra sono tre, paralleli, collegati da linee d'ombra in cui s'intrecciano rancore, cura e fragilità. In questo contesto il visitatore è parte attiva della mostra in quanto rappresenta egli stesso la comunità operosa secondo un processo di identificazione sociale. Al centro di tutto ci sono cinque schegge tematiche su: società securitaria, biscotto nero-il caso Abba, femminicidio, malaombra-i suicidi nel mondo, la secessione dei benestanti. Da qui si snodano due percorsi, quello dedicato alle fragilità dei giovani, degli stranieri, dei matti, degli anziani e delle donne accanto alle pratiche di cura come scuole, istituzioni, professioni della cura, impegno sociale, insomma, i buoni che si fanno carico dei fragili. L'identificazione del visitatore, alla fine della mostra, non può che realizzare il concetto di fusione tra comunità operosa, di cui egli è rappresentante e comunità di cura in cui troverà eco anche la comunità del rancore, in un'agorà finale in cui sarà possibile dibattere ciò che si è visto, ascoltato e vissuto.

10.01.2010 # 1221
Ferrara | Boldini nella Parigi degli Impressionisti

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Lucca | Robert Cahen | Paesaggi | Videoinstallazioni 1979-2008

Fino al 10/01/2010

Tempo della visione e tempo della vita. L'immobilismo e il movimento. L'esistenza che sfugge, ma che può essere fermata in frammenti statici, fissata dall'immagine pittorica. La pittura, i suoni, ogni arte contribuisce alla formazione dell'immagine poetica e alla sua comunicazione. Ecco il fulcro dell'ultima mostra di Robert Cahen ospitata dalla Fondazione Ragghianti di Lucca, presso il Complesso Monumentale di San Micheletto. Robert Cahen è fotografo, cineasta, musicista, videoartista e ha realizzato opere riguardanti il teatro, la danza, la musica, lavorando in pellicola con il super 8 e il 35 mm, con l'immagine elettronica e con le viseoistallazioni. Cahen è considerato un maestro della rappresentazione dello spazio urbano, del paesaggio, del viaggio. Pluripremiato a livello internazionale, questo eclettico artista francese (Valence, Francia 1945) è uno dei massimi esponenti della Videoarte mondiale, un vero e proprio pioniere della fusione tra l'immagine elettronica e la musica concreta che egli compone. Ha inventato il "documentario di creazione" coniugando ricerca artistica rigorosa e dialogo con le istituzioni, musei e committenze televisive. Questa mescolanza di arte contemporanea nell'espressione visiva e nell'uso delle più moderne tecniche legate al mondo della videoarte e della digitalizzazione dell'immagine gli consente di essere uno degli artisti più innovativi e poliedrici del momento. Si possono ammirare 13 opere che vanno dal 1979 al 2008, 11 istallazioni e due video. I temi delle opere sono: il viaggio, la contemplazione del paesaggio, la metamorfosi dello sguardo, il tempo rallentato e meditativo, la riflessione sull'idea di paesaggio, il tempo della vita, la memoria, l'incontro con l'altro.

10.01.2010 # 1218
Ferrara | Boldini nella Parigi degli Impressionisti

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Milano | Frank O. Gehry dal 1997

Fino al 10/01/2010

A cura di Germano Celant e in collaborazione con Frank O. Gehry e Gehry Partners LLP, la Triennale di Milano presenta Frank O. Gehry dal 1997, che raggruppa tutti i progetti che il grande architetto realizzò dal 1997 ad oggi. Il 1997 è infatti l'anno della sua svolta stilistica, quando progettò il Guggenheim Museum di Bilbao. In mostra ci sono molti inediti il cui trait d'union è costituito dal rapporto edifici-territorio in una prospettiva di progettazione che va oltre l'urbanistica in senso stretto. In particolare, il DZ Bank Building di Berlino (1995-2001), l' AGO - Art Gallery of Ontario (2000-2008), il Jay Pritzker Pavilion di Chicago (1999-2004), l'Interactive Corporation Headquarter di New York (2003-2007), il resort Atlantis Sentosa di Singapore e la sede di Abu Dhabi del Guggenheim Museum, la cui progettazione risale al 2005/2006. La mostra è stata resa possibile grazie alla presenza e al sostegno di celebri e solide istituzioni come il Guggenheim Museum di Bilbao, AGO – Art Gallery of Ontario di Montreal e DAC - Dansk Arkitektur Center di Copenhagen. Ci saranno inoltre, a raccontare l'higlight del lavoro di Gehry Partners LLP dell'ultimo decennio, filmati, fotografie, disegni e modelli delle varie fasi di ideazione del progetto, proiezioni dei video sulle tecnologie usate e sui materiali, interviste, lo studio delle modalità di progettazione attraverso il software Catia, un innovativo sistema di ideazione contrapposto ai metodi tradizionali. Il Catalogo è pubblicato da Skira. Orari: martedì-domenica 10.30-20.30, giovedì 10.30-23.00

13.12.2009 # 1258
Ferrara | Boldini nella Parigi degli Impressionisti

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Firenze | Biennale Internazionale d'arte contemporanea

Fino al 13 /12/09

 


Presso la stupenda Fortezza da Basso a Firenze, si tiene anche quest’anno la Biennale Internazionale d’arte contemporanea, giunta alla settima edizione e con ben 650 artisti provenienti da 80 nazioni. In mostra 2500 opere che spaziano dalla pittura alla scultura, dall’arte digitale alle istallazioni tutte selezionate da un prestigioso comitato internazionale diretto dallo storico dell’arte Stefano Francolini, direttore anche dell’Opificio delle Pietre Dure ( settore restauro ). Questa kermesse mette Firenze al centro di un discorso internazionale e di un confronto identitario tra i popoli, in cui l’arte è l’amalgama principale e il punto d’arrivo e di riflessione. Infatti dal 2001la Biennale è partner ufficiale del programma delle Nazioni Unite "Dialogo fra le Civiltà" al cui centro c’è appunto il dialogo e la fratellanza. Anche l’arte può fare molto in questo senso, come la musica, la poesia e la letteratura, parlando un linguaggio universale che unisce superando le piccole diversità che sono piuttosto considerate un arricchimento. Tra gli artisti, tutti di grande rilievo, presenti alla Biennale spiccano Ismail Acar, grande artista turco, presente anche alla Biennale di Venezia, Christian Beck lighmotiv performer, lo scozzese John Bellany che ha opere esposte al Moma, al Metropolitan e alla Tate Gallery. E ancora, Charles Billich, artista ufficiale delle Olimpiadi di Atlanta ’96, con opere presenti nelle collezioni del Vaticano, della Casa Bianca e delle Nazioni Unite, Oscar Casares , acclamato ritrattista per star come Nicole Kidman, che mostrerà la sua opera dedicata a Madonna, il taiwanese Cheng-Hsiung Chen, pioniere dell’astrattismo concettuale nel suo paese, Manuel González (Spagna), IceBear (Canada), Seema Kohli (India), Maciej Hoffman (Polonia), Eleonora Tugues Plaza (Venezuela), Graciela Rodríguez (Argentina). 

Infine, c’è grande attesa per il premio “Lorenzo il Magnifico”( una sorta di premio alla carriera ) che quest’anno verrà assegnato dalla giuria internazionale alla grande artista Marina Abramovic, ma alla biennale ci saranno anche la mostra di Paul Lorenz, Barbro Eriksson e Danielle Lindsay presso la St. James Church e la premiazione di uno tra 12 artisti emergenti usciti dalle Accademie di Belle Arti italiane che hanno avuto alla Biennale un posto gratuito per esporre le loro opere.

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