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Milano | Maurice Henry. Une poétique de l'humour
Fino al 14/03/2010
Il disegno umoristico caratterizzò gran parte della sua vita. La galleria Gruppo Credito Valtellinese gli dedica una mostra, la più importante e ampia fin'ora in Italia, dove è possibile ammirare oltre trecento opere tra cui disegni surrealisti e umoristici, oggetti-sculture e dipinti su tela. Maurice Henry, nato nel 1907 e morto nel 1984, surrealista per vocazione, appartenne al gruppo Le Grand Jeu nel 1927 assieme ad Harfaux, Daumal, Vailland, Gilbert-Lecomte che si ispiravano a Breton. Le sue prime opere sono caratterizzate da un umorismo enigmatico, che ha il carattere liberatorio e un po' catartico nei confronti di un mondo in cui c'è ben poco da ridere. Così, il motto di spirito, può aiutare e in questo caso l'humour poétique ci regala un sorriso in un contesto, allora come oggi, poco divertente. Dal 1964 frequenta Milano con assiduità e la città resta colpita dallo spirito di questo grande artista, dalla sua poetica pittorica, dalla mondanità. Breton disse di lui : "L'immagine surrealista, in tutta la sua freschezza originaria, continua a manifestarsi in Maurice Henry. Ogni volta che, in un mattino ancora insonnolito, mi porta la primizia d'uno dei suoi disegni fatti per il giornale sono contento e penso che con i bei modi, i suoi, abbiamo capito il mondo". Fu pittore, scenografo e regista e lascia oltre a numerose opere pittoriche anche moltissimi disegni e illustrazioni comparsi sulle riviste francesi dagli anni trenta ai sessanta, che rivelano la complessità della sua opera. La mostra, esaustiva nella rappresentazione di questa complessità, celebra anche il periodo post-humour, dal 1968, ovvero quando Henry lasciò la Francia e si stabilì a Milano dedicandosi alla pittura. Di grande livello i curatori della mostra: Arturo Schwarz, Alain Jouffroy, Daniel Abadie, George Fall, Nelly Feuerhahn, François Dufrêne e Dominique Stella, con opere provenienti dal Centre Pompidou di Parigi, dal Musée Tomi Ungerer di Strasburgo e da collezioni straniere e italiane, da Guido Peruz e l'Archivio Maurice Henry.