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Till Neuburg | Astri e disastri | Manuale di sopravvivenza all'astrologia e altre superstizioni
Fazi Editore
Espressamente contro gli oroscopi, Till Neuburg, creativo pubblicitario, ci propone un ironico pamphlet più che un saggio, pieno zeppo di quelle che sono ormai delle vere e proprie “fissazioni” contemporanee, legate alla credulità della gente che, per paura del quotidiano è disposta a credere agli oroscopi e a molto peggio, grazie ad un meccanismo che lui definisce infarcito dei soliti ingredienti, ovvero, il bastone, la carota e le frasi fatte. Puntualmente, dopo capodanno imperversano oroscopi di tutti i tipi fatti dagli imbonitori strizzacervelli che per vendere merendine, partiti politici, segni zodiacali e qualsiasi altra cosa usano con generosità gli ingredienti qui descritti. Il libro fa ridere e pensare allo stesso tempo, qualità ormai decisamente rare. Neuburg conosce tutti i trucchi della comunicazione e seduzione verbale, banale e strumentale e nella prefazione leggiamo: «Questo libro non è un saggio. Per dirla in modo un po’ scanzonato, la saggezza non è il mio forte. Se proprio volessimo raccogliere queste pagine in un dossier, potremmo scriverci, sopra: “Condensato d’incredulità, di satira e d’indignazione”. È un pamphlet che tratta di luci, ombre e penombre, ma anche di una nuova selva oscura. Di un’oscurità terrena che non rispecchia affatto lo splendore che osserviamo quando alziamo lo sguardo verso il cielo. Chi si avvicina a malapena ai primi rudimenti del sapere sulle stelle rimane rapito dalla bellezza e dallo splendore fisico, concettuale e dimensionale di ciò che va sotto il non comune denominatore dell’Astronomia. Credo che chiunque approfondisca quel sapere e quelle prospettive, precipiti inevitabilmente verso un rapporto con gli umani decisamente diverso da chi spettegola sulle panchine nei condomini o sulle poltrone del governo.». Neuburg è copywriter, graphic designer, critico cinematografico, progettista di font, direttore creativo di agenzie internazionali, produttore e regista di spot, docente di Crossover culturali e di audiovisivi all'Accademia di Comunicazione di Milano e consigliere dell'Art directors club italiano.