La mostra ospitata al GAM di Torino ha al centro la seduta, la sedia come oggetto d’arte e design, con una sua funzionalità estetica. La mostra, infatti, indaga il rapporto tra arte contemporanea e design circoscrivendo l’ambito tematico all’oggetto Sedia, in collaborazione con Vitra Design Museum. In particolare ci si sofferma sull’assenza dell’oggetto, sul corpo mancante della sedia, che nell’arte diventa evocativo, nel design rappresenta l’oggetto nel suo agire e divenire. Dal video dell’artista inglese Simon Starling 'Four Thousand Seven Hundred and Twenty Five”, dove egli lambisce visivamente una sedia del 1959 di Carlo Mollino indugiando sui dettagli delle forme sinuose come se stesse abbracciando un corpo femminile, ai modelli originali della sedia Thonet. I Vedovamazzei, ad esempio, presentano “Isn’t it romantic”: una Thonet rovesciata su se stessa e imprigionata in una gabbia di plexiglass che abbandona ogni funzionalità ma raccoglie una nuova esistenza satura di tragica bellezza. Ai lavori degli artisti sono accostati i lavori dei designer internazionali. L’arte e il design si fondono, ma non sono la tessa cosa, sia ben chiaro. L’arte e il design hanno funzioni diverse ma vivono di contaminazioni continue, si fondono, si influenzano a vicenda, l’arte può diventare funzionale come il design e il design può assomigliare ad un oggetto d’arte. Il bello di questa mostra nasce dal vivido e suggestivo confronto di due discipline sorelle, arte e design, che non riescono proprio a fare a meno l’una dell’altra. Gli artisti in mostra: Ghada Amer, Cristoph Büchel, Felice Castrati, Giuseppe Gallo, Phillip Lai, Marisa Merz, Tony Oursler, Marc André Robinson, Doris Salcedo, Alberto Sartoris, Simon Starling, Adolf Vallazza, vedovamazzei, Chen Zhen. I designer in mostra: Gae Aulenti, Carlo Bugatti, Fernando e Humberto Campana, Joe Colombo, Martino Gamper, Frank O. Gehry, Coop Himmelblau, Massimo Iosa Ghini, Shiro Kuramata, Charles Rennie Mackintosh, Alessandro Mendini, Carlo Mollino, Jasper Morrison, Olivier Mourgue, Rick Owens, Verner Panton, Gaetano Pesce, Gerrit T. Rietveld, Armando Testa, August Thonet, Herbert Von Thaden, Sori Yanagi, Tokujin Yoshioka. La mostra è curata da Danilo Eccher con Maria Cristina Didero