Ovvero, come diventare re della pubblicità senza farsi troppa pubblicità ( Citando Repubblica). Sottotitolo: Tutto quello che avreste voluto sapere sull’arte, la pubblicità, la vita, Dio e altri misteri. E avete osato chiedere. Il titolo spiega la scelta ( fatta accuratamente da Charles Saatchi) di 200 domande fatte da artisti, critici, fan e giornalisti a cui lui da una risposta. Il risultato è un libro mai noioso, in cui emergono lati poco sconosciuti e molto divertenti del grande pubblicitario. Dagli esordi, povero in canna, da un ‘agenzia di pubblicità all’altra collezionando fallimenti, lui, ebreo di Baghdad cresciuto a Londra. Fino a fondare, assieme al fratello Maurice, la più grande società di advertising mondiale, la Saatchi&Saatchi. Da allora si da anche a massicci investimenti nell’arte contemporanea, come quando finanzia il movimento degli Young British Artist, tra cui Damien Hirst, Tracey Emin e i fratelli Chapman. L’episodio più clamoroso resta la vendita dello squalo in formaldeide di Hirst, da lui commissionato per 50mila dollari e rivenduto negli Usa per 8 milioni di dollari. Nel libro c’è di tutto: dalla sua passione da ragazzino per le riviste dadi nudismo, a quella per la tv, quiz e sport, alla catasta di quadri che tiene a terra per la pigrizia di appenderli, al rapporto con la moglie, celebre chef della cucina americana, salutista e molto affascinante ( Nigella Lawson). Saatchi, di cultura estremamente pop, americana, che gli spiana la strada nella pubblicità, incontra una miriade di personaggi che dal mondo dell’advertising migrano verso il cinema, come Ridley Scott. Tra investimenti nell’arte ( Warhol, Kiefer, Serra, Jeff Koons) e successi in pubblicità, la vita di Charles Saatchi ci scorre davanti con leggerezza e con molta ironia.