Ilas Web Editor //
Düsseldorf | Nam June Paik | Quadriennale 2010
Fino al 21/11/2010
Nam June Paik è il pioniere della video arte e l'artista della celebre frase "Il futuro è ora". Paik è anche l'artista che, nel movimento Fluxus, quello di Joko Ono, portò avanti un discorso legato alla tecnologia nell'arte, alla vanità, all'esclusività e alla bellezza. Tutto si esprimeva bene in questo concetto "La nostra vita è per metà naturale e per metà tecnologica. Non si può negare che l'high tech rappresenti il progresso. Ne abbiamo bisogno per lavoro. Eppure, se si segue solo l'high tech si fa la guerra. Per questo bisogna mantenere forte l'elemento umano per condurre una vita modesta e naturale". L'elemento umano, quelli erotico ( perché l'erotismo deve essere prerogativa di tutte le arti tranne che della musica? Si chiedeva Paik), ad esempio, portato avanti con le sue performances musicali, accanto alla violoncellista Charlotte Moormann che suonava due piccolissimi monitor che sui seni nudi. Televisori accatastati, montor, fili, le sue istallazioni sono sempre state molto partecipate dal pubblico. I suoi video manipolati, su cui il pubblico poteva intervenire, il mix di elementi tecnologici come registratori, strumenti musicali come pianoforti, ma anche pupazzi, specchi e oggetti zen, tutto era concepito per realizzare una performance totale e completa, che si svolgesse all'unisono. Musica, immagini e performance, che diedero una svolta epocale al mondo artistico contribuendo ad abbattere ulteriormente convenzioni sociali anche attraverso lo scandalo e lo stupore. Leone d'oro alla Biennale di Venezia 1990, negli ultimi tempi si era diretto verso l'esplorazione della tecnologia laser, attraverso la proiezione di immagini su garze, sculture e cascate d'acqua. La mostra si inserisce nell'ambito della quadriennale 2010 al Kunst Plast di Düsseldorf. ed è curata da Nam June Paik Kyung-Sook Lee, Tate Liverpool e Susanne Rennert del Museum Kunst Palast.