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Pavia | GUSTAV KLIMT. Disegni proibiti | fino al 4 dicembre 2005
fino al 4 dicembre 2005
Dopo il successo parigino, che ha registrato ben 125.000 visitatori al Museo Maillol, arriva in Italia una nuova selezione di opere di carattere erotico del grande maestro viennese Gustav Klimt appositamente curata per l'Italia.
Dal 24 settembre al 4 dicembre, il Castello Visconteo di Pavia ospita l'esposizione GUSTAV KLIMT. Disegni proibiti che raccoglie 50 disegni di uno dei protagonisti della stagione della Secessione viennese e figura di straordinaria importanza nella storia dell'arte moderna.
L'iniziativa, prodotta da Alef in collaborazione con il Comune di Pavia, è affidata alla cura scientifica di Annette Vogel che ha selezionato i 50 disegni sul tema del nudo e dell'erotismo che svelano l'universo più intimo di Klimt, provenienti dalla collezione Sabarsky di New York.
Il percorso individuato permette alle opere di rivelare un'immagine privata dell'artista poco conosciuta al grande pubblico, che consente di esplorare in profondità la sua personalità. Come era solito ricordare lo stesso Klimt: "Chiunque voglia conoscermi – come artista, perché non c'è altro che sia meritevole d'interesse – deve guardare con attenzione le mie opere e cercare di scoprire quello che sono e quello che voglio".
Nei suoi disegni, Klimt rende un omaggio alla bellezza femminile attraverso nudi, ritratti in pose spesso estremamente erotiche. Tale rappresentazione del corpo femminile gli permetteva di esprimere e di raggiungere, con il più alto grado di verità, l'essenza delle idee.
Spesso momento preparatorio per le creazioni pittoriche e destinati a un pubblico privato di amici, estimatori e critici, i disegni sono liberati dai motivi decorativi, nei quali le figure scompaiono, come assorbite da una trama astratta. Come ha scritto il critico Werner Hofmann, "Klimt era capace di dipingere la donna nella sua distante dignità e di disegnarla nella sua totale disponibilità sessuale".
La sua produzione, che inizialmente predilige grandi spazi e una dimensione pubblica (la grande sala dell'Università di Vienna), trova nel disegno un momento di più intimo confronto. Le sue opere su carta non sono realizzate per essere mostrate in pubblico, anche se i critici suoi contemporanei le consideravano le sue creazioni migliori.