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Perugia | Teatro del sogno. Da Chagall a Fellini
Fino al 09/01/2011
Il sogno è quello che accomuna Chagall, Bocklin, Boccioni, Fellini, Magritte, Schnabel e Damien Hirst. Una linea che unisce ottocento e novecento, che crea le forme e realizza il pensiero onirico attraverso il segno, tratteggia la dimensione dell’inconscio, una visone surreale e fantastica. La mostra ospitata alla Galleria nazionale dell’Umbria è una sorta di antologia che svela come l’introspezione psichica abbia potenziato l’immaginazione degli artisti, attraverso il romanticismo contemporaneo e la fusione di arte, letteratura, cinema e psicanalisi. Sogni, simboli, allegorie, visoni sono i nutrienti essenziali della creatività espressa magistralmente nella mostra, sogni capaci di dare corpo alle zone d’ombra della nostra mente nei suoi meandri più nascosti. I simboli e le allucinazioni che ne escono hanno fatto la fama di pittori ( e influenzato tutte le forme artistiche) come Dalì, Mirò, De Chirico, Warhol, Bunuel, Hitchcock. L’arte serve per esorcizzare i propri demoni e per ristabilire un equilibrio tra il fuori e dentro, senza avere la pretesa però di farlo. L’arte è l’espressione di un sogno, nascosto, meraviglioso e vero, che qui si propaga fino alle espressioni di artisti contemporanei come Jan Fabre, Tony Oursler e Felix Gonzales-Torres.