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Roma | Jamie Shovlin
Hiker Meat
06/02/2011
Al MACRO di Roma è in scena il cinema. Un cinema mai visto, mai esistito, soltanto immaginato, cerato ad hoc come si crea un archetipo o un mito. E così la colonna sonora, fusa assieme alle scene e alla storia del film, sceneggiato e raccontato i tutti i suoi fantasmagorici pezzi, in tutte le sue immaginifiche inquadrature dall’artista londinese Jamie Shovlin. Shovlin, classe 1978, ricostruisce dal “nulla” un omaggio al cinema d’exploitation degli anni ’70. Manifesti, locandine, oggetti di scena e un archivio inventato, tutto concorre a cerare il film-caso. Il fim è Hiker Meat del regista Jesus Rinzoli. Entrambi mai esistiti, sia chiaro. Ma lo spunto di riflessione è forte e suggestivo. “Finanziato grazie a una combinazione di fondi derivanti dalla Svensk Filmindustri ed il denaro di dubbia provenienza dell’industria cinematografica pornografica francese, Hiker Meat nasce come un intenzionale e surreale sguardo verso i meccanismi più reconditi della immaginazione comunista, caratterizzando così la regia dissoluta e provocatoria di Rinzoli. Nota per le estese sequenze oniriche e la martellante colonna sonora, il film divenne una delle prime vittime della nascente campagna Video Nasty promossa dalla BBFC (British Board of Film Classification) nel 1984. Anche prima del suo ritiro dagli scaffali dei videonoleggi britannici Hiker Meat era già stato oggetto di numerosi tagli e ri-editazioni sollecitati dal distributore del film, Pieter Jons, e dovuti al difficile soggetto del film. Come spiega Rinzoli ‘Jons vide il film come pesante critica al sogno americano – e per questo come prodotto non commerciabile nel mondo occidentale – e troppo pro-comunista; mi ordinò di girare più spezzoni e di cambiare il film. Quando ho educatamente rifiutato, lui stesso ha deciso di cambiare il film’. Le alterazioni post-produzione inclusero ulteriori tagli ed un nuovo doppiaggio del film di Rinzoli, risultando in una grande varietà di versioni differenti in circolazione. Jons inoltre modificò il titolo del film a seconda del luogo in cui questo veniva proiettato, alterando drasticamente il suo significato in molte nazioni. Il distributore insistette inoltre nell’aggiunta di una sequenza onirica totalmente estranea (proveniente da un film che Rinzoli stava girando in quel momento), di numerose scene hard e di più sangue nei tanti omicidi presenti nel film”. Jamie Shovlin ha esposto i suoi lavori nel 2006 “In Search of Perfect Harmony” alla Tate Britain e “Lustfaust: A Folk Anthology 1976-1981”( I Lustfaust, una band immaginaria da lui inventata, che fa anche da colonna Sonora a Hiker Meat), presso la Freight & Volume Gallery di New York, nel 2007 “A Dream Deferred” alla Haunch of Venison di Londra, nel 2009 “The Nature of Our Business” presso Outpost a Norwich. In Italia ha partecipato alla sezione Present/Future di Artissima nel 2007 ed eseguito la performance Lustfaust al MADRE di Napoli nel 2008. L’artista è stato presente in mostre collettive organizzate presso l’ICA di Londra (2006), il Manchester Museum (2007), l’IKSV di Istanbul nel 2009.