Ilas Web Editor //
New York | Norman
Rockwell: Behind the
Camera
10/04/2011
Norman Rockwell è uno dei più famosi illustratori americani, ammirato da intellettuali, musicisti, pittori, cineasti come Lucas e Spielberg. Anche Google, quest’anno, lo ha celebrato dedicandogli la home page nel giorno della sua nascita, il 3 febbraio.Norman Rockwell, nato a New York nel 1894, conobbe presto l’amore per l’illustrazione, disegnando, fin da piccolo, le storie che il padre raccontava la sera. Dopo avere frequentato le migliori scuole d’arte del luogo, Rockwell cominciò prestissimo la sua carriera di “cantastorie romantico”, che in breve tempo e fino alla fine, con le sue più di 300 copertine per il Saturday Evening Post, ammaliò tutta l’America. Il suo lavoro è permeato da un sottile umorismo, un’ ironia che spesso si dispiega in giochetti divertenti come il collocare particolari incongruenti in illustrazioni come ne il Pesce d’Aprile ( 3 aprile ’48). Per le sue illustrazioni cominciò ad un certo punto ad aiutarsi con la fotografia, che gli serviva a fissare meglio le pose. Si servì soprattutto del Balopticon, una macchina che, come lui stesso riferiva, “produce assuefazione ma fa risparmiare tempo ed è di grande aiuto”. Il suo motto era “la storia è per me la prima e l’ultima cosa” e fino alla fine coltivò l’idea di dipingere la grande opera che avrebbe cambiato il mondo. Nel frattempo, le sue copertine, che annoverano ogni tipo di prodotto, tema simbolico legato all’immaginario consumistico americano, si arricchivano di nuovi dettagli. La sua opera fu importante anche per l’impatto ottimistico sulle menti degli americani, in cui l’attualità veniva tratteggiata in maniera garbata, ironica e la pubblicità ( calzini, bibite, chewing gum e dolciumi) era espressa in maniera intensa e vivida. Con il tempo nelle sue tematiche entrò anche la questione razziale, con la raffigurazione di Ruby Bidges per la rivista Look, una bambina di origine afroamericane che sfidò il razzismo americano frequentando una scuola per soli WASP( americani bianchi). La mostra è ospitata al Brooklyn Museum di New York, con la collaborazione del Norman Rockwell Museum in Stockbridge, Massachusett, che ha contribuito a digitalizzare più di 20 mila negativi dell’artista.