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Roma | Michelangelo Pistoletto:
da Uno a Molti, 1956-1974
Fino al 15/08/2011
La star dell’Arte Povera, al Maxxi di Roma, con 100 opere provenienti da collezioni pubbliche e private, italiane e americane. La mostra è realizzata in collaborazione con il Philadelphia Museum of Art e raccoglie le opere più significative della carriera di Pistoletto. L’artista piemontese, classe 1933, espone una serie di opere che, suddivise in gruppi, esprimono in maniera esaustiva il contesto delle trasformazioni che dal dopoguerra agli anni ’70 hanno investito l’Italia. I gruppi sono i Quadri Specchiati, i Plexiglass, gli Oggetti in meno, gli Stracci, la serie Luci e Riflessi e Azioni e Performance. C’è il Pop, il Minimalismo, il concettuale. Tutto sempre sottolineato dall’aspetto collaborativo. Ci sono anche i documenti fotografici, i video, gli oggetti di scena del gruppo teatrale Lo Zoo. Pistoletto, comincia la sua opera studiando con armando Testa, il big dell’advertising italiana. Incomincia con le immagini riflettenti, in cui egli stesso diventa parte integrante dell’opera, in fieri e in itinere. Nel Plexiglass esplora l’arte concettuale, l’artificio: “Una “cosa” non è arte; l'idea espressa della stessa “cosa” può esserlo.” La libertà creativa degli oggetti. “(...) non sono costruzioni ma liberazioni - io non li considero oggetti in più ma oggetti in meno (...)”. gli stracci, emblema dell’Arte Povera, riutilizzati per uno scopo artistico, riciclati. Infine, Lo zoo, con le sue Performance, sta a ricalcare la condizione dell’artista ingabbiato, con il suo spazio delimitato, l’impossibilità di far emergere l’erte, liberata, sconfinata, nuova, arte povera sancita da azioni povere, dove più che aggiungere occorre togliere, per, infine, liberare. Purché i concetti, non la imprigionino nuovamente.