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Mostre ed eventi // Pagina 123 di 230
26.07.2012 # 2543
Forte Piano

Daria La Ragione //

Forte Piano

a Roma fino al 31 ottobre 2012

Secondo tempo della mostra Forte Piano: le forme del suono, curata da Achille Bonito Olivo. La mostra presenta l’originale ricerca di artisti internazionali di diverse generazioni che hanno lavorato e lavorano sulla smaterializzazione dell’opera, approdando a inedite forme di sonoro. Le opere saranno disseminate negli spazi interni ed esterni dell’Auditorium: foyer, corridoi, bar, ristoranti, sale di concerto, sale di registrazione, toilette, scale, spazi di passaggio, biglietteria. In tal modo la fruizione della mostra avverrà attraverso la ricerca sonora dell’opera invisibile che a sua volta intercetterà l’attenzione anche imprevista dello spettatore. Da John Cage e dalle Neo-avanguardie fino a un panorama sugli artisti d’oggi, le opere sonore introducono un’attesa e una sospensione delle difese che colgono lo spettatore di sorpresa, circondandolo da ogni parte e aggirando così l’invalicabile frontalità delle cose. Attraverso la vaporizzazione di ogni forma visiva gli artisti coinvolti capovolgono l’affermazione di Paul Klee “L’arte rende visibile l’invisibile”. Il risultato di tale operazione sviluppa un nuovo tipo di contemplazione aperta ad esperienze polisensoriali e integrazione nell’architettura dei luoghi. In tal modo diventa anche una descrizione visiva di tutti i luoghi architettonici dell’Auditorium progettato da Renzo Piano.


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26.07.2012 # 2550
Forte Piano

Daria La Ragione //

Cinquanta pittori per Roma

a Roma fino al 28 ottobre 2012

In mostra 104 opere appartenenti alle due importanti collezioni di BNL “Cinquanta pittori per Roma” e “Cinquanta pittori per Roma nel 2000”.

La collezione “Cinquanta pittori per Roma” comprende 54 dipinti formato cartolina o “quadrotto”, commissionati dal grande scrittore e sceneggiatore cinematografico Cesare Zavattini tra il 1946 e il 1948 a 51 artisti, tra famosi ed esordienti, per celebrare la città di Roma e ritrarla nei suoi molteplici e contraddittori aspetti.

In un primo momento, nel 1946, Zavattini coinvolge nel progetto di una collezione destinata al produttore cinematografico Ferruccio Caramelli sul tema “Aspetti della città di Roma” il gotha della pittura italiana dell’epoca, come de Chirico, suo fratello Savinio, Guttuso, Corpora, De Pisis, Afro, Capogrossi, Mafai, Severini. I ritratti dovevano rispettare delle condizioni perentorie di identico formato (20 cm di altezza x 26 cm di larghezza) e compenso uguale per tutti (8.000 lire).

Dato il successo straordinario dell’iniziativa, nel 1948 viene organizzato un “secondo tempo” della collezione con la realizzazione del concorso “Premio di pittura Roma”, con il vincolo dello stesso formato e soggetto dei quadri della collezione Caramelli. Il primo classificato avrebbe ricevuto 100.000 lire e, inoltre, le prime tre opere sarebbero entrate a far parte della collezione. Questo spiega il motivo della presenza di due opere di Stradone (che vinse con il suo Colosseo), Ciarrocchi e Bartoli nella preziosa raccolta di dipinti acquistata da BNL nel 1983, che testimonia il fervore di quanto stesse avvenendo a Roma nell’immediato dopoguerra, poco prima dei cambiamenti epocali degli anni Cinquanta.

La seconda Collezione “Cinquanta pittori per Roma nel 2000” è stata commissionata da BNL Gruppo BNP Paribas ad artisti contemporanei in occasione del Giubileo, per celebrare allo stesso tempo l’iniziativa di Zavattini, l’impegno nell’ambito dell’arte contemporanea e rendere un nuovo omaggio alla città di Roma. A distanza di 50 anni dalla prima collezione sono stati invitati così cinquanta pittori figurativi, storici ed emergenti, a “raccontare” la Città Eterna con quadri sempre dello stesso formato 26 per 20 cm. Tra gli artisti presenti segnaliamo Ugo Attardi, Titina Maselli e Arnoldo Ciarrocchi che, insieme aRenzo Vespignani, hanno avuto modo di partecipare ad entrambe le collezioni a 50 anni d’intervallo. 


 

26.07.2012 # 2548
Forte Piano

Daria La Ragione //

Firenze negli occhi dell'artista

a Firenze fino al 28 ottobre 2012

In mostra saranno esposte 49 dipinti, tutti dedicati a vedute o rappresentazioni della città ripresa da varie prospettive: dalle ariose visioni del Settecento di Giuseppe Maria Terreni a quelle romantiche di Giovanni Signorini fino alle opere dal tono domestico del pieno Ottocento di Lorenzo Gelati o alle raffigurazione di spaccati cittadini dai toni accesi della macchia come il Mercato Vecchio di Telemaco Signorini. E poi ancora struggenti opere del Novecento in cui il modo di rappresentare la città si è rinnovato dando un ruolo da protagonista al singolo monumento: è il caso della  Chiesa di Cestello di Silvio Pucci, di quella di  Santo Spirito di Orlando di Collalto, e poi le piazze e le strade limitrofe fino “all’interpretazione rosaiana di Via Lupo e di Via Santa Margherita a Montìci e all’opera Il trionfo della strada premiata alla Mostra Nazionale Premio del Fiorino del 1951, quasi traduzione pittorica di alcune descrizioni di Vasco Pratolini.”(S. Condemi).  

L’occasione della mostra è sorta con  il ritorno alla Galleria d’arte moderna dopo un deposito di lungo termine presso l’ex Museo di Firenze com’era di 16 dipinti che 

documentano luoghi di una Firenze scomparsa o fatalmente cambiata ai quali sono state affiancate altre  33 opere dedicate alla città e mai esposte, selezionate attingendo dalle collezioni custodite nei depositi. 

La  mostra  ha  dato  inoltre  occasione  di  fare  un  intervento  di  restauro  generale  o parziale sui dipinti sia su quelli rientrati ma  anche su tutti quelli selezionati dai depositi per l’esposizione.


 

26.07.2012 # 2546
Forte Piano

Daria La Ragione //

Mimmo Paladino - Le grandi ceramiche

a Faenza fino al 30 settembre 2012

Un viaggio sperimentale dentro la materia. 

Un centinaio di opere d’arte tra cui inediti realizzati ad hoc per questa mostra


Sono un centinaio le opere di Mimmo Paladino esposte nella grande mostra personale che il MIC di Faenza gli dedica dal prossimo 25 maggio 2012.


Il percorso espositivo si snoda lungo gli spazi museali con il coinvolgimento diretto ed immediato del visitatore: sculture di grandi dimensioni, installazioni complesse accanto a produzioni minori testimoniano della colta e poliedrica personalità dell’artista.


A tratti quasi brutale nell’utilizzo di un materiale primordiale come la terra nella sua forma più primitiva e meno accattivante, Paladino espone opere fondamentali della sua produzione e alcuni inediti, realizzati appositamente per la mostra faentina che testimoniano del suo felice connubio con la città.


Una mostra imperdibile che pone l’accento sul linguaggio dell’artista campano in un susseguirsi di segni, simboli e rimandi all’epos.


Lo stesso Paladino ha voluto contribuire all’elaborazione del progetto espositivo con la scelta di opere che ripercorrono tutta la sua poetica: sculture dipinte che assumono la forma di quadri tridimensionali, lastre nelle cui concavità sono celati oggetti dal forte impatto emotivo, dischi e torri di dimensioni tali da rimandare alle ciclopiche fortificazioni micenee. Il percorso diventa quasi una narrazione di storie ed emozioni in un viaggio di sperimentazione dentro la materia.


 

26.07.2012 # 2544
Forte Piano

Daria La Ragione //

con gli occhi, con il cuore, con la testa

a Rovereto fino al 9 settembre 2012

Cosa hanno in comune i dagherrotipi del 1846 di Ferdinando Brosy e gli scatti di Gregory Crewdson di 160 anni dopo? Hanno attirato l’attenzione di Mario Trevisan e sono così entrati nelle sua collezione. Dal 24 luglio al 9 settembre 2012 questa ricca e appassionata collezione di fotografia è visibile in una mostra al Mart di Rovereto intitolata “Con gli occhi, con il cuore, con la testa. La fotografia della collezione Trevisan”, a cura di Walter Guadagnini con Veronica Caciolli e Francesco Zanot.


La raccolta Trevisan, oggi in deposito a lungo termine presso il Mart, è tra le più significative collezioni private italiane di fotografia: è composta da circa 250 opere, 200 delle quali sono state selezionate per questa mostra.

La passione di Trevisan per la fotografia nasce oltre venti anni fa e si è concentrata sulla fotografia delle origini (anni Quaranta e Cinquanta del XIX secolo) e su quella di matrice surreale, in cui, come scrive Walter Guadagnini “alla rappresentazione del mondo si sostituisce la sua invenzione”.

Ma la vera singolarità della raccolta – particolare motivo d’interesse per il visitatore – sta nella sua ampiezza cronologica: dai primi, affascinanti dagherrotipi si giunge attraverso un percorso segnato da celebri capolavori e da sorprendenti scoperte, alle più recenti prove di autori come Vanessa Beecroft. 

Un’estensione fuori dal comune, che permette alla mostra una notevole ricchezza tematica: le vedute urbane, il paesaggio naturale, il ritratto e il corpo sono i nodi centrali attorno a cui si articola l’esposizione. 


In questo percorso non mancano i grandi maestri della fotografia e gli artisti che hanno scelto di privilegiare il mezzo fotografico tra i quali si segnalano in particolare Lewis Carroll, Man Ray, Henri Cartier-Bresson, Wilhelm von Glöden, Margaret Bourke-White, Lee Friedlander, Irving Penn, Weegee, Helmut Newton, Diane Arbus, Nobuyoshi Araki, Nan Goldin, Robert Mapplethorpe, Cindy Sherman, Olivo Barbieri, Vik Muniz, Marina Abramović, Andres Serrano.



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26.07.2012 # 2537
Forte Piano

Daria La Ragione //

Oltre il muro

a Rivoli (TO) fino al 31 dicembre 2012

Il Museo: i muri, pareti e quinte, segni del sogno incompiuto di Vittorio Amedeo II e del suo architetto, sono spesso testimonianze esorcizzate – degradate dal tempo e dalla storia – di altri artisti che nelle sale del Castello lavorarono al tempo della Residenza storica e che ora offrono la sfida agli artisti contemporanei per un confronto con se stessi, con la propria capacità e volontà di attraversare le barriere, fisicamente, concettualmente e politicamente, mettendosi in gioco per superare – profeticamente – la logica della distanza e della separazione. Nell’interpretazione dell’arte i muri nati come separazione si ritrovano ad essere elementi per estreme comunicazioni, luoghi ed epifanie di situazioni dolorose di convivenza, di scontro o di oppressione, di speranza o d’inquietudine. I blocchi e le pareti possono essere mentali, fisici, culturali o economici. Oltre il muro, tramite i propri percorsi che si intersecano dialogando, propone non solo una rilettura della collezione ma anche dello stesso ruolo del Museo nella civiltà contemporanea. Una sorta di gioco ribalterà i ruoli di curatore e visitatore, portando quest’ultimo a cercare la chiave per stabilire un discorso tra le opere e il concetto di limite, confine, luogo e memoria. Nell’ambito del riallestimento della collezione viene proposto Viaggio intorno alla mia camera progetto speciale di Marzia Migliora. Il progetto dialoga non solo con gli spazi e la storia del museo, ma coinvolge – attraverso una chiamata alla partecipazione attiva – la struttura vivente dei visitatori. Ai cittadini del territorio è richiesto di diventare prestatori di un oggetto personale, ovvero una poltrona del proprio salotto. Circa una decina di sedute, selezionate dall’artista, saranno ospitate temporaneamente al Museo, entrando in relazione con le opere della collezione. Il pubblico potrà – durante il percorso di visita – utilizzarle per una sosta o per la contemplazione, mettendo in atto un processo di scambio tra dimensione pubblica e privata. Il progetto di Marzia Migliora si realizza in collaborazione con il Dipartimento Educazione del Museo.


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