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Mostre ed eventi // Pagina 116 di 230
13.10.2012 # 2688
Gino Marotta - Relazioni pericolose

Daria La Ragione //

Gino Marotta - Relazioni pericolose

a Roma fino al 27 gennaio 2013

La Galleria nazionale d’arte moderna presenta una mostra-percorso, un esercizio sul linguaggio che mette in relazione la collezione del museo con alcune opere, sia storiche sia recenti, di Gino Marotta.
Si tratta di un itinerario che intende perlustrare i territori di confine tra moderno e contemporaneo: la mostra si articola per aree contigue, per empatia o contrasto. Dagli Environment del 1968 ricostruiti negli spazi del Museo, alle Veneri in metacrilato e materiali vari, fino alle Ninfee e alle Luci colorate più recenti. I lavori di Marotta sono posti anche fisicamente in dialogo con le opere della Galleria.
Il sottotitolo Relazioni pericolose evidenzia questo rapporto tra passato e presente, che è anche un ritorno dell’artista nel suo luogo di formazione.


30.10.2012 # 2724
Gino Marotta - Relazioni pericolose

Daria La Ragione //

DIVISIONISMO. Da Segantini a Pellizza

a Milano fino al 23 dicembre 2012

Sono passati più di quarant’anni dall’ultima mostra che Milano ha riservato ai protagonisti del Divisionismo (Palazzo della Permanente, 1970). Questa mancanza verrà colmata il prossimo autunno in occasione dell’apertura nel capoluogo lombardo di un nuovo centro espositivo: GAMManzoni in via Manzoni 45, già sede della storica Galleria del Naviglio fondata nel 1946 dal grande gallerista Carlo Cardazzo.

Questo spazio, che sarà anche un centro studi per l’arte moderna e contemporanea, verrà inaugurato giovedì 18 ottobre 2012 con la mostra DIVISIONISMO. Da Segantini a Pellizza che raccoglierà trentacinque dipinti dei principali interpreti del movimento quali Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Emilio Longoni e altri.
Con l’Adesione del Presidente della Repubblica Italiana, la rassegna, curata da Francesco Luigi Maspes e Enzo Savoia, è in programma dal 19 ottobre al 23 dicembre 2012 e ripercorrerà gli sviluppi in terra lombarda del Divisionismo, movimento artistico che nasce a cavallo tra Ottocento e Novecento in piena autonomia rispetto al Neoimpressionismo francese e che ha proprio a Milano il suo centro propulsore  a partire dalla prima esposizione del 1891 alla Triennale di Brera.


30.10.2012 # 2723
Gino Marotta - Relazioni pericolose

Daria La Ragione //

COVERI STORY. Da Prato al Made in Italy

a Prato fino al 18 gennaio 2013

La mostra, curata da Martina Corgnati, Luigi Salvioli e Ugo Volli, presenta abiti originali, bozzetti, storyboard delle sfilate (questo un assoluto inedito per il pubblico), fotografie, video delle sfilate, fino alle numerosissime copertine che le riviste hanno dedicato alle sue creazioni.
Inoltre, una sezione documenterà il suo amore per l’arte contemporanea con una preziosa selezione di opere. Il materiale è stato messo a disposizione dalla maison Enrico Coveri.   
Il percorso è concepito per ripercorrere i principali momenti della carriera di Enrico Coveri e del suo marchio - da qui il sottotitolo della mostra Da Prato al Made in Italy – partendo dalla fine degli anni Settanta quando la moda italiana, per merito di  un piccolo numero di geniali artisti e imprenditori (Armani, Coveri, Versace, Mandelli, Missoni) si afferma in tutto il mondo.
Coveri, nato nel 1952,  inizia giovanissimo a disegnare modelli per le industrie locali e fa la sua prima sfilata con la linea Touche nel 1973, a soli ventun anni, facendosi subito notare dall'ambiente della moda fiorentino, che in quel periodo era il più importante d'Italia.
Proprio in quegli anni, bui per il nostro Paese, la moda diventa il motore della ripresa e la mostra documenterà il contesto e le peculiarità del territorio in cui Enrico Coveri sviluppa il suo talento: la tradizione di qualità e di efficienza dell'industria tessile di Prato e della Toscana, con straordinari artigiani della pelle, della paglia, del feltro, ma anche con moderne tecnologie industriali.
Il visitatore sarà anche condotto attraverso gli altri momenti cruciali della vita professionale di Coveri, quando, ad esempio nel 1977, ad appena venticinque anni, propone la sua prima sfilata sulla piazza di Parigi, un successo di tali dimensioni che lo lancia alla ribalta della moda mondiale
Nasce lo “stile Coveri”, con caratteristiche che rendono inconfondibili i suoi prodotti anche nel ricchissimo ambiente della moda del suo momento; la sua peculiarità è l'allegria, il piacere di vivere, il gioco; il suo target comprende tutta la famiglia, uomo donna bambino, che viene spesso fatta sfilare tutta assieme; la sua creatività si estende a tutte le occasioni della vita, dalla gran sera alla spiaggia.
Il simbolo più evidente di questo stile Coveri sono le paillettes, copertura mobile, brillante e festosa che di solito è usata per gli accessori e che il giovane stilista applica volentieri a tutte le sue creazioni. Ancor oggi, al pari del colore, le paillettes sono riconosciute come elemento distintivo della maison, al punto che si può affermare che queste stanno a Coveri come le catene a Chanel.
E poi la scelta di giovanissime, bellissime e ancora sconosciute, modelle dai nomi che saranno i più celebri del mondo come Naomi Campbell e Claudia Schiffer, e di grandi fotografi come Bill King e Oliviero Toscani per i suoi cataloghi; Enrico Coveri dialoga con i migliori artisti contemporanei e riesce a conquistarsi fra i suoi clienti e testimonial, grandi star della cultura, della mondanità e dello spettacolo.
La sua creatività lo porta, primo tra gli stilisti, a cercare di ampliare la produzione, sia disegnando, accanto a quella principale, altre linee di moda (Sportwear, Jeans, Junior, Enrico Coveri Baby, Premiers Jours, You Young), sia estendendo la griffe a prodotti diversi: dagli oggetti per il design della casa al make up, dagli accessori alle pellicce colorate, ai profumi, tra i quali il famoso Paillettes.

30.10.2012 # 2722
Gino Marotta - Relazioni pericolose

Daria La Ragione //

MAXIM KANTOR. Vulcano

a Milano fino al 9 dicembre 2012

Dal 26 ottobre 2012 la Fondazione Stelline di Milano, in collaborazione con il Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, presenta per la prima volta in Italia in maniera completa ed esaustiva l’opera di Maxim Kantor, pittore e scrittore di origine russa.
Il cuore dell’esposizione, a cura di Alexandr Borovsky e Cristina Barbano, è il portfolio Vulcanus. Atlas realizzato nel 2010, a cui fanno da cornice un nucleo di dipinti degli ultimi anni e alcuni esempi rappresentavi dell’intera attività pittorica di Kantor (1980-2012). Una piccola sezione sarà dedicata alla sua attività di scrittore.
 
L’opera di Maxim Kantor è conosciuta in Italia, dove l’artista ha esposto in tre precedenti occasioni. Nel 1988 presso Studio Marconi Milano, all’interno della mostra collettiva “Artisti Sovietici Contemporanei”; nel 1997 alla XLVII Biennale di Venezia, con la mostra “Criminal Chronicle”, a cui fu completamente dedicato il Padiglione Russo e nel 2005 alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia.
Tuttavia le numerose mostre tenute dall’artista a partire dalla fine degli anni Ottanta in diverse città in Europa e negli Stati Uniti, oltre a quelle italiane appena citate, sono sempre state dedicate a un particolare periodo del suo lavoro o ad una singola serie grafica.
Questa mostra, che occuperà entrambe le Gallery della Fondazione Stelline, si differenzia invece dalle precedenti in quanto accosta al portfolio Vulcanus, realizzato nel 2010, un nucleo di sedici dipinti, alcuni di grandi dimensioni, rappresentativi dell’intera attività pittorica di Kantor (1980-2012). Una piccola sezione sarà dedicata alla sua attività di scrittore.
Maxim Kantor (Mosca 1957) è pittore, incisore e scrittore russo contemporaneo, figlio dell’intellettuale e filosofo Karl Kantor, scomparso nel 2008, con il quale ha sempre avuto un profondo rapporto di vicinanza, di scambio, di confronto. La sua produzione artistica si divide in tre periodi principali.


23.10.2012 # 2703
Gino Marotta - Relazioni pericolose

Daria La Ragione //

Henri Cartier-Bresson. Immagini e Parole/Reggia di Caserta

a Caserta dal 1 novembre al 14 gennaio 2013

Dopo il grande successo di critica ottenuto a Roma, il 1° novembre apre al pubblico, presso gli Appartamenti Storici della Reggia di Caserta, la mostra Henri Cartier-Bresson. Immagini e Parole, organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Caserta e Benevento in collaborazione con Civita, Contrasto, Magnum Photos e Fondation Cartier-Bresson.
Quarantaquattro fotografie tra le più suggestive del grande maestro della fotografia in bianco e nero, accompagnate dal commento – tra gli altri – di Aulenti, Balthus, Baricco, Cioran, Gombrich, Jarmusch, Kundera, Miller, Scianna, Sciascia, Steinberg e Varda.
In mostra una selezione aggiornata con nuovi contributi rispetto al progetto nato qualche anno fa, quando un gruppo di amici ha pensato di festeggiare il compleanno di Henri Cartier-Bresson chiedendo a intellettuali, scrittori, critici, fotografi o anche semplicemente grandi amici del maestro della fotografia, di scegliere e commentare ognuno la sua immagine preferita tra le tante, immortali, scattate da Cartier-Bresson. Ne è nata una selezione di capolavori unici – forse le più incisive e celebri fotografie del grande autore francese – ognuna “chiosata” dalle parole affettuose e autorevoli di intellettuali e amici come Pierre Alechinsky, Ernst Gombrich, Leonardo Sciascia, Ferdinando Scianna e molti altri ancora.


13.10.2012 # 2689
Gino Marotta - Relazioni pericolose

Daria La Ragione //

Steve McCurry - Viaggio intorno all'Uomo

a Genova fino al 24 febbraio 2013

Il 18 ottobre apre al pubblico a Palazzo Ducale di Genova una nuova grande mostra dedicata a Steve McCurry, prodotta e organizzata dalla Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, dal Comune di Genova e da Civita. Un nuovo appuntamento, che prosegue il percorso espositivo che Civita e SudEst57 hanno iniziato nel 2009 a Milano, per poi toccare Perugia e Roma, a cui hanno partecipato complessivamente 300.000 visitatori.
Steve McCurry non è solo uno dei più grandi maestri della fotografia del nostro secolo, premiato diverse volte con il World Press Photo Awards che si può considerare come una sorta di premio Nobel della fotografia, ma è un punto di riferimento per un larghissimo pubblico, soprattutto di giovani, che nelle sue fotografie riconoscono un modo di guardare il nostro tempo e, in un certo senso, "si riconoscono".
Saranno presentate in mostra oltre 200 foto, stampate in vari formati, con una netta prevalenza delle grandi dimensioni. In un video realizzato da Epson sarà raccontato, come in un back stage, il delicato lavoro della stampa a colori su carta fotografica.
Anche la mostra genovese comprenderà una antologia di tutta la produzione di McCurry, con numerose delle sue immagini più famose, a partire dal ritratto della ragazza afgana dagli occhi verdi, di cui è presentata tutta la storia, con scatti mai visti, un documentario di National Geographic proiettato in uno spazio dedicato e il materiale raccolto in giro per il mondo dallo stesso McCurry.


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