Questo libro racconta i modi di preparazione della pittura. Descrive i processi che gli artisti compiono, nei loro studi, per trasmutare istanze e significati di materie elementari, acqua, terra, aria e fuoco. È la cucina della pittura. James Elkins, professore e pittore, esamina quadri di Leonardo, Tiziano, Tintoretto, Rembrandt, Monet, Dubuffet, Francis Bacon, Lucien Freud. Ne rileva gli ingredienti, le dosi, gli utensili, ma anche la gestualità e gli umori. Ricette difficili da tramandare, come in ogni cucina che si rispetti, che qui hanno una chiave di volta nel confronto con l’alchimia, cultura dei comportamenti e delle trasformazioni della materia. Elkins va incontro agli storici dell’arte, che si sentono a disagio con gli “impasti” dell’opera, ma vorrebbero capirci di più. Reinterpreta la filosofia dell’immaginazione. E soprattutto dota i semiologi di nuovi strumenti d’analisi, in grado di esplicitare i programmi narrativi della pittura: operazioni concatenate – macerare, miscelare, separare, distillare… – e transizioni di fase – congelazione, sublimazione, precipitazione, putrefazione. Ecco un libro per pensare la pittura dall’interno, prima che diventi historia e per l’incidenza che ha su di essa. C’è una scienza del concreto che finora non ha avuto il giusto credito.
James Elkins insegna Storia dell’arte presso la School of the Art Institute di Chicago e dirige il dipartimento di Storia dell’arte dell’Università di Cork. Tra le sue pubblicazioni: What Painting is (1998), How to Use Your Eyes (2000), Pictures and Tears (2001), On the Strange Place of Religion in Contemporary Art (2004), Six Stories from the End of Representation (2008).
Tiziana Migliore è docente di Letteratura artistica allo Iuav e vicepresidente dell’Associazione Internazionale di Semiotica Visiva. Specialista in semiotica e retorica del visibile, ha pubblicato Miroglifici. Figura e scrittura in Joan Miró (2011) e curato, tra gli altri, Retorica del visibile (2011), Quaderni della Biennale 1, 2 (2011; 2009), Macchina di visione. Futuristi in Biennale (con Beatrice Buscaroli, 2009), Argomentare il visibile (2008).
Edito da Mimesis