Fatti un Film è un concorso internazionale per cortometraggi, inediti e non, che invita gli autori cinematografici a ripensare i temi portanti di una grande mostra attraverso le immagini in movimento. Un'occasione unica per arricchire le prospettive di un'esposizione attraverso punti di vista molto diversi e per ampliarne le scoperte con la lente, spesso deformante e ricca di fantasia, della nuova creatività visiva.
Abbiamo scelto per questa seconda edizione del concorso una mostra di straordinaria suggestione, Sulla Via della Seta. Antichi sentieri tra Oriente e Occidente: un grande progetto internazionale che racconta il lungo e difficile viaggio che moltitudini di uomini affrontarono per secoli da Oriente verso Occidente, per scambiare beni di lusso, reperire testi sacri, conoscere e dominare popoli lontani. Una delle esperienze più incredibili e affascinanti della storia dell'umanità, di cui ci restano eccezionali testimonianze storiche e artistiche, e che ci porterà a scoprire che globalizzazione, melting pot e rete sono concetti nati più di duemila anni fa.
Fatti un film offre l'occasione per dilatare i grandi temi che saranno affrontati nelle sale espositive attraverso le possibilità del mezzo cinematografico e per individuare nuovi elementi di riflessione attraverso la fantasia visionaria e l'esperienza quotidiana degli autori. I migliori cortometraggi saranno presentati in una rassegna evento nella Sala Cinema del Palazzo delle Esposizioni e il vincitore sarà premiato con una fotocamera Canon.
Sono ammessi cortometraggi di fiction, documentari e di animazione, della durata massima di 20 minuti che dovranno pervenire entro il 4 febbraio 2013.
Sarà l'occasione per condividere idee ed esperienze quotidiane su temi centrali dell'esperienza umana, attraverso brevi racconti cinematografici direttamente suggeriti dai temi del nostro concorso o, se già realizzati in un contesto precedente, che richiamino le stesse suggestioni: storie di viaggio e di avventura, di incroci tra culture e religioni, di abitudini che convivono o si scontrano in una quotidianità definitivamente multietnica e migrante; ma anche storie di fantasia, perché l'Oriente è anche lo scenario fantastico per eccellenza. Via libera a tutte le storie dunque, perché siamo convinti, come ci insegna Sherazade, che un racconto (anche quello per immagini) ti salva la vita!