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Napoli | David LaChapelle - V.I.P. | Fino al 4 giugno 2006
Fino al 4 giugno 2006
V.I.P.: Very Important Portraits
L'evento nasce come link contemporaneo alla mostra "Tiziano e il Ritratto di Corte da Raffaello ai Carracci", organizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano col sostegno della Regione Campania. Il parallelo, apparentemente ironico e irriverente, tra il genio italiano del cinquecento e l'estroso fotografo contemporaneo è basato sul tema del ritratto, genere prediletto da entrambi gli artisti, e da una riflessione sulle differenti committenze. Pontefici, aristocratici ed imperatori, ritratti da Tiziano nell'età della Rinascenza, diventano gli antecedenti dei v.i.p. appartenenti al mondo dello "star-system", della musica e della moda che emergono dall'obiettivo di David LaChapelle.
AD UNO SGUARDO ATTENTO L'ESTETICA CONTEMPORANEA DI LACHAPELLE RISULTA ESSERE UNA COLTA RIFLESSIONE SULL'ICONOGRAFIA CLASSICA DEL RITRATTO, DENSA DI CITAZIONI E ACCOSTAMENTI SPESSO PUNTUALI. DAL RITRATTO UFFICIALE (HILLARY CLINTON) A QUELLO BORGHESE (LIZ TAYLOR), DAL RITRATTO ALLEGORICO (KAHINDE WILEY) AL RITRATTO DI GRUPPO (SMASHING PUMPKINS), L'ARTISTA DIMOSTRA SEMPRE UNO STUDIO DELLE AMBIENTAZIONI, CURATE IN MANIERA QUASI MANIACALE, E DEL CARATTERE DEI PERSONAGGI, RIPROPONENDO UNA VERSIONE CONTEMPORANEA DELLA CAPACITÀ DI INTROSPEZIONE PSICOLOGICA PROPRIA DEI RITRATTI DI TIZIANO. ALCUNE POSE DEI PERSONAGGI RITRATTI RICHIAMANO PIÙ APERTAMENTE L'ICONOGRAFIA CONSEGNATACI DALLA STORIA DELL'ARTE: MARILYN MANSON DIVENTA UN CRISTO ALLA COLONNA POST-UMANO, MENTRE CRISTINA AGUILERA A CAVALLO SEMBRA QUASI LA VERSIONE "POP" DEL MODELLO PARADIGMATICO DEL RITRATTO DI STATO (E DEL FAMOSO CARLO V A CAVALLO DI TIZIANO).
David LaChapelle è considerato uno dei dieci migliori fotografi al mondo ed è tra i più ambiti da editori e star internazionali. Lo stile dell'artista è caratterizzato da una grande capacità di giocare sui contrasti e di fondere i linguaggi della pubblicità e del reportage fotografico tramite l'utilizzo di colori saturi e atmosfere estreme. Il "New York Time Magazine" ha definito LaChapelle "il Fellini della fotografia" per l'impianto visivo visionario e la capacità narrativa che gli consente di raccontare una storia attraverso un singolo scatto, quasi un fermo immagine più che una fotografia.
Le sue immagini surreali, bizzarre, esuberanti, erotiche ed estreme, grottesche, impossibili eppure affascinanti, dai contenuti e rappresentazioni sovente al limite dell'oltraggio, diventano lo specchio del nostro tempo: volgare, caotico, spudorato, edonistico e a tratti vacuo, la presa di coscienza e l'analisi spietata di un artista geniale, fedele cronista del proprio tempo.
La continua e infaticabile ricerca dell'originalità di LaChapelle è ormai diventata una leggenda nel mondo della moda e della comunicazione.
Dal 24 marzo al 4 giugno al MUSEO DI CAPODIMONTE