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Mostre ed eventi // Pagina 91 di 230
16.07.2013 # 3165
Nello splendore mediceo - Papa Leone X e Firenze

Daria La Ragione //

Nello splendore mediceo - Papa Leone X e Firenze

a Firenze fino al 6 ottobre 2013

Il Museo delle Cappelle Medicee celebrerà la figura di Leone X, primo papa di Casa Medici, a cinquecento anni dall’elezione al soglio pontificio.

Dall’angolo visuale fiorentino, la mostra dedicata a papa Leone X seguirà la vita di Giovanni, figlio maschio secondogenito di Lorenzo il Magnifico, dalla nascita a Firenze nel 1475 all'11 marzo 1513, quando venne eletto papa, al suo breve ritorno in patria nel 1515, fino alla morte a Roma nel 1521.

Le prime sezioni dell’esposizione illustrano la formazione del futuro papa, che fin dalla nascita a contatto col colto entourage umanistico sostenuto dal padre, venne educato dai più importanti letterati e fu in rapporto con i maggiori artisti del tempo. 

Una sezione introduttiva è dedicata alla stirpe dei Medici ed espone, fra le altre opere, unDoppio ritratto di personaggi della famiglia (Piero e Giovanni ?) di Andrea del Castagno, dal Kunsthaus di Zurigo, e un ritratto marmoreo di Giuliano de' Medici attribuito a Michele Marini e conservato al Museo Nazionale del Bargello. 

23.07.2013 # 3167
Nello splendore mediceo - Papa Leone X e Firenze

Daria La Ragione //

Fiona Tan - Inventory

a Roma fino al 8 settembre 2013

La mostra presenta, in anteprima mondiale, l’ultima opera di Fiona Tan, Inventory.
Inventory nasce dalle suggestioni della casa privata e del museo di Sir John Soane, appassionato collezionista che oltre duecento anni fa costruì, nei confini angusti della propria casa, il proprio monumento privato, incarnazione del fascino e della passione dell’architetto per Roma, in cui raccolse sculture classiche, frammenti e dettagli.
Attorno a Inventory ruotano altri tre importanti lavori video dell’artista: Correction, sei proiezioni allestite secondo il modello delPanopticon (il carcere ideale progettato nel 1791 da Jeremy Bentham), in cui l’artista presenta 330 ritratti di prigionieri e guardie americani; Disorient, doppia proiezione che partendo dai diari di Marco Polo arriva a immaginare come sarebbe stato il museo dell’esploratore veneziano, e Cloud Island opera che ha per protagonista l’isola di Inujima simbolo dell’industrializzazione del Giappone che hanno snaturato la vita dell’isola e le abitudini dei suoi abitanti.
Insieme ai video di Fiona Tan anche una serie di incisioni selezionate da Le Carceri d’Invenzione di Piranesi, opera fonte di ispirazione per Correction e che instaura un’affascinante conversazione con l’architettura di Zaha Hadid.

16.07.2013 # 3166
Nello splendore mediceo - Papa Leone X e Firenze

Daria La Ragione //

Diafane Passioni: avori barocchi dalle corti europee.

a Firenze al 3 novembre 2013

Dalla metà del Cinquecento, per circa due secoli, la scultura in avorio fu apprezzata e ricercata dalle corti europee come una delle massime e più sofisticate forme di espressione artistica. 

I più importanti scultori del periodo barocco, sia in Italia che nei paesi transalpini e addirittura nelle colonie portoghesi e spagnole, si cimentarono in questa tecnica raffinatissima e difficile, che univa alla perizia dell’artefice la preziosità della materia prima.

In tutta Europa, imperatori e granduchi, papi e principi, altissimi prelati e ricchi banchieri si contendevano l’opera degli scultori in avorio, e spesso formavano collezioni di capolavori eburnei, che andavano dagli esemplari figurativi veri e propri ai tour de force torniti. Questi ultimi univano al piacere del capriccio visivo il rigore scientifico del calcolo matematico.

L’Italia giocava un ruolo chiave per la più grande fioritura della scultura in avorio tra il Cinque e il Settecento: la seconda dopo quella gotica, che aveva avuto il suo centro a Parigi. Le zanne dell’elefante arrivavano in Europa attraverso le grandi città portuali, Venezia, Genova, e Napoli, con Roma i centri principali della lavorazione della preziosa ed esotica materia, ricercata particolarmente per la sua qualità mimetica di raffigurare l’incarnato umano. L’ammirazione per l’avorio nell’Italia del Sei e Settecento favorì inoltre il collezionismo di avori africani e indiani, oltre a quelli tardoantichi e medievali. Proprio a Firenze fra il  XVII e XVIII secolo si formarono le prime collezioni di avori di epoche passate, e proprio qui si pubblicarono i primi studi dedicati agli avori medievali.

Una mostra di quasi centocinquanta pezzi, che unisce i tesori fiorentini a pregevoli esemplari provenienti dai più importanti musei stranieri e ad altri avori mai visti prima, custoditi in collezioni private, dà vita a un nuovo e spettacolare capitolo della storia dell’arte: un capitolo mai studiato prima, soprattutto nel suo aspetto “internazionale”, così peculiare del collezionismo mediceo.

La mostra si articola in varie sezioni che percorrono l’arte dell’avorio dal Quattrocento, quando catturò l’attenzione di Lorenzo il Magnifico, al maturo Rinascimento, fino all’esplosione del Barocco con opere degli scultori fiamminghi e tedeschi più famosi del periodo, da Leonhard Kern a François du Quesnoy, da Georg Petel a Balthasar Permoser.

16.07.2013 # 3164
Nello splendore mediceo - Papa Leone X e Firenze

Daria La Ragione //

Dal Giglio al David

a Firenze fino al 8 dicembre 2013

Dal Giglio al David, dal Comune alla Repubblica. 

Unica fino ad oggi nel suo genere, la mostra. Arte civica a Firenze fra Medioevo e Rinascimentopresenterà al pubblico quelle opere d’arte di epoca comunale e repubblicana, nate originariamenteper arricchire i palazzi pubblici di Firenze, gli edifici che ospitavano lemagistrature che amministravano la città, le sedi delle Arti - le antichecorporazioni dei mestieri - la cerchia di mura cittadine.

L’esposizione prenderà in considerazione “temi artistici profondamente appartenenti alla storia, alla fede, alla mercatura, alla creatività e in una parola a innumerevoli aspetti della società fiorentina nei suoi secoli d’oro” (Cristina Acidini).
Tra questi l’araldica cittadina, la religione civica, gli emblematici luoghi legati al potere cittadino come il Palazzo dei Priori, il Palazzo del Podestà, Orsanmichele, e le parti politiche dominanti quali gli Angiò, le Arti, Guelfi e Ghibellini, illustrando quali fossero i temi figurativi prescelti ed offrendo dunque una nuova chiave di lettura di numerose opere d’arte. Chiaveche sottolinea come anche a quell’epoca si desse importanza alle  immagini come mezzo per la comunicazione e la  propaganda, attenzione riposta in particolare dai gruppi che detenevano il potere a Firenze in età comunale e repubblicana, prima che l’ascesa dei Medici modificasse profondamente l’assetto politico ed estetico della città.

Le opere che comporngono la mostra rivelano dunque un linguaggio figurativo complesso, ricco di riferimenti allegorici, dove il sacro e il profano si compenetrano, così che nel Palazzo dei Priori, oggi noto come Palazzo Vecchio, si potevano incontrare le raffigurazioni di san Cristoforo e della Ruota di fortuna, dell’eroe mitologico Ercole, presente nel sigillo ufficiale della città (Vangelo dei Priori Firenze, Archivio di Stato; Andrea Pisano, Ercole e il gigante Caco, Firenze, Museo dell’Opera del Duomo) e di quello ebraico David, il cui esemplare scolpito da Michelangelo e divenuto emblema della Firenze repubblicana, conclude idealmente il percorso espositivo.

16.07.2013 # 3163
Nello splendore mediceo - Papa Leone X e Firenze

Daria La Ragione //

Il Sogno nel Rinascimento

a Firenze fino al 15 settembre 2013

“Se il sogno è di per sé fenomeno notturno e spesso inquietante, coincidente con una vacatio dell’anima cosciente che spalanca le porte della più abissale interiorità umana (ma anche, secondo radicate credenze, apre varchi al Divino), la rappresentazione del sogno è per gli artisti d’ogni tempo una sfida giocata sul duplice terreno della convenzione e della fantasia. 

E nel Rinascimento, le risposte artistiche a questa sfida furono – lo vedrà chi visita la mostra o sfoglia il catalogo – quanto mai varie e illuminanti” (Cristina Acidini).

Le parole della Soprintendente Cristina Acidini introducono con efficacia alla mostra che offrirà al visitatore la possibilità di addentrarsi per la prima volta in un argomento così coinvolgente e affascinante come il Sogno nel Rinascimento, cercando di metterne in luce la ricchezza e varietà.

Il tema del sogno assume infatti un rilievo particolare nella mitologia antica e nella cultura del Rinascimento, come dimostra il suo diffondersi nelle arti figurative ed in particolar modo in opere di soggetto religioso o legate alla riscoperta dei miti antichi.

Profetico o premonitore, illustrato da episodi celebri dell’Antico Testamento (i sogni del Faraone spiegati da Giuseppe ebreo, il sogno di Giacobbe, etc.) o dall’agiografia visionaria (sogni di Costantino, di san Francesco, di santa Orsola, etc.), il sogno si offre anzitutto comemanifestazione e rivelazione di un altro mondo. Esso manifesta altresì, in senso profano, le possibilità induttive e speculative offerte all’animo umano; trasfigura il vissuto quotidiano e rivela la sua dimensione erotica; viene ad occupare un ruolo prezioso nella teoria e pratica dell’arte, non meno attente all’attività onirica che la letteratura, la filosofia o la medicina.

16.07.2013 # 3162
Nello splendore mediceo - Papa Leone X e Firenze

Daria La Ragione //

Il Gran Principe Ferdinando de' Medici

a Firenze fino al 3 novembre 2013

Nel 2013 ricorre il terzo centenario della morte del Gran Principe Ferdinando de’ Medici, l’erede al trono toscano, figlio del granduca Cosimo III e di Margherita Luisa d’Orléans. 

Figura di spicco allo scadere del Seicento, Ferdinando si distinse per l’amore per la cultura nel senso più pieno del termine: i suoi interessi collezionistici e mecenatizi si svilupparono in parallelo, e ben presto, a quelli per il teatro, per la musica, per la scienza, facendo del giovane delfino un vero  e proprio faro nella Firenze del tempo.


La mostra che la Galleria degli Uffizi gli dedica - “una immersione nell’arte, nel gusto, nella curiosità e nel capriccio di un’intera epoca” (Cristina Acidini) - vuole rendere omaggio a questa straordinaria personalità,  eclettica e articolata, presentandone le caratteristiche salienti in merito al collezionismo artistico ma anche alla passione per lo spettacolo.


Nelle sale al piano nobile della Galleria, un tempo occupate dall’Archivio di Stato e oggi, progressivamente, consegnate al nuovo, grande nascente museo, in altrettante sale tematiche verranno presentate opere e documenti significativi della vicenda biografica del Delfino toscano che, premorendo al padre, appunto il 31 ottobre 1713, non ebbe pieni doveri di Stato, potendo così sviluppare quelle passioni che lo accompagnarono nella pur breve vita.


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