Daria La Ragione //
Lei non sa chi sono io!
Blog di Daria La Ragione
L'enciclopedia Treccani, alla voce avatāra, recita: «Nel brahmanesimo e nell’induismo, la «discesa» di una divinità sulla Terra. Particolarmente sono oggetto di fede gli avatara o incarnazioni del dio Viṣṇu, riconosciute per lo più in numero di dieci e rivolte tutte al bene del mondo e delle creature.»
Da questa parola sanscrita viene il più noto (a noi) avatar, che indica l'immagine con cui vogliamo essere visti sul web.
Insomma, la nostra disincarnazione, il nostro volto virtuale.
Il Post dà notizia di un'infografica, pubblicata da Fastcompany, e realizzata da Doogie Horner, che consiste in una sorta di profilo di personalità tracciato in base al nostro avatar di Facebook.
Si tratta di un lavoro complesso, che si dipana attraverso le tante possibilità, dalla foto sexy nella vasca, a quella di gruppo, da quella della prima comunione (10 chili in meno di pancia e 10 cmq di capelli in più), da quella frontale che mostra tutto il viso, che suggerirebbe che siamo estroversi e aperti, ma forse anche abili manipolatori, a quella che include solo occhi e fronte, tipica degli intellettuali, osservatori e forse grassi.
Da qualche anno io vedo in giro foto di persone che nascondono parti del viso con le mani, per rendersi più interessanti forse, per nascondere difetti, perché non ce la fanno a vedersi interi, non so. Ma non è una cosa che mi stupisce: pochissimi di noi sono soliti mostrarsi per intero, virtualmente o no.
Ma è innegabile che ciascuno sia irresistibilmente attratto da se stesso. Non a caso furono proprio le carte de visite, piccoli ritratti economici inventati dal Disderi alla metà del XIX secolo, e uno dei primi oggetti seriali della società di massa, a rendere la fotografia tanto popolare anche negli strati più umili della società.
Da allora a oggi la tecnologia ha fatto balzi che non potevano essere neanche immaginati, ma la nostra vanità? È rimasta la stessa o questa civiltà di avatar in cui viviamo l'ha amplificata? E che ruolo ha nel macchina della nuova economia 2.0, dal momento che già da anni esistono servizi online per crearsi un'identità visiva e sempre più si parla si parla di reputation, estendendo il concetto di immagine e di identità (e quindi di avatar/incarnazone) ben oltre una fotografia?
Per citare una tale del secolo scorso «lo scopriremo solo vivendo». Intanto Wikipedia ci fa sapere che «Gli adoratori di Vishnu quale divinità suprema, i vaishnava, credono che Dio si incarni ogni qualvolta avviene un declino dell'etica e della giustizia, unitamente all'insorgere delle forze demoniache che operano in senso opposto al dharma, la legge cosmica.»
A giudicare da quanti avatar ci sono in giro si direbbe che Vishnu stia facendo gli straordinari, traete voi le conseguenze sull'etica e la giustizia.