Io al Melbourne International Comedy Festival ci andrei subito dopo aver visto questo commercial. L’idea è: non tutti possono essere comici, per cui venite a godere del lavoro dei professionisti della risata. Il meccanismo è molto semplice: far ridere di qualcosa che vorrebbe far ridere ma non ci riesce. (Che scritto risulta molto più complicato di quanto sia invece guardandolo). Comunque i consigli sono due: guardate il commercial ed evitate di nascondervi in una valigia.
Le campagne che preferisco sono di due tipi: quelle che fanno emozionare e quelle semplici, che con un bel visual e una buona headline ti dicono tutto ma non ti spiegano niente, e ti lasciano riflettere. Questa campagna di Alma, Miami, USA per i detersivi Greenworks rientra senza dubbio nella seconda categoria: un close up di alcuni bellissimi animali, scattato in modo tale che all’inizio possa sembrare il dettaglio di un tessuto, e in alto a destra, su una specie di targhetta una claim semplice semplice: non tutte le macchie dovrebbero scomparire. Scegliere la bellezza della natura come testimonial è un’idea vincente per parlare a tutti i consumatori attenti all’ambiente e alla bellezza. Per quelli disattenti c’è ancora molta strada da fare, ma non basterà una pubblicità.
Sono rimasta con il dubbio: non mi è ancora chiaro se ci fosse un’enorme ironia a fare da sottofondo a questo Beware the chair, commercial per sensibilizzare ai rischi dell’osteoporosi, o se questo clima di terrore fosse serio e voluto. Sarà che dopo Doctor Who e i suoi manichini io leggo in chiave ironica qualunque filmato con oggetti semoventi, ma non riesco a credere che inseguire delle donne con una sedia a rotelle possa essere considerato un modo serio di sensibilizzare alla prevenzione dei problemi dell’osteoporosi. E anche il marchio, alla fine del commercial, fa venire in mente un film dell’orrore degli anni ’70. Ora, se tutto questo era voluto, è geniale: perché riuscire a far ridere su un argomento serio e importante è un sistema efficacissimo per fissare nella memoria un concetto -la necessità di sottoporsi a controlli a partire da una certa età - che molti tendono a rifiutare. Una bella risata invece permettere di scaricare la tensione connessa al tema e di maneggiare la questione con più leggerezza. Se invece l’ironia è solo nei miei occhi pazienza, spero solo che altri la guardino come me e l’apprezzino. Advertising Agency: FCB Health, USA
Nei manuali di pubblicità è abbastanza comune trovare alcune distinzioni classiche, una per tutte quella tra una campagna di vendita e una istituzionale. La prima serve a spingere un prodotto e ha come obiettivo, appunto, la vendita; la seconda invece promuove la marca, serve a costruire la brand image e a tessere quell’arazzo in cui ogni filo rappresenta un valore, un’atmosfera, una caratteristica che si vuole trasferire alla marca. Qualche volta le aziende, per costruire questo patrimonio intangibile ma molto più concreto di quanto si pensi, fanno ricorso ad attività collaterali, promuovendo comportamenti salutari, abitudini sane, investendo nella salvaguardia dell’ambiente etc. Insomma puntano su uno degli elementi indispensabili a quella costruzione: la reputazione.
La reputazione non è una cosa che costruisci solo facendo il tuo lavoro in modo dignitoso o eccellente, ma riguarda la percezione che si ha di te stesso come persona e quindi coinvolge molto più del tuo settore specifico. E in tempi di 2.0 buttarla a mare è un attimo.
Oggi ho visto una campagna di Volvo molto intelligente e ben studiata, che non ha niente a che vedere con il prodotto auto, ma riguarda invece la sicurezza stradale… dei ciclisti! Un nuovo spray che, invisibile di giorno, ha un effetto catarifrangente di notte, promette di aumentare il livello di sicurezza dei ciclisti londinesi. Lo spray è stato inventato da Volvo. Perché è una campagna intelligente? Perché Volvo mette un’altra tessera importante nel suo mosaico, associando ancora una volta il proprio marchio alle idee di innovazione e di sicurezza. Il video non è precisamente uno spasso, ma è un ottimo lavoro davvero.
Imagine, un nome perfetto per questo commercial che prende spunto dalla fantasia galoppante dei bambini per agganciare il fanciullo dentro di noi e portarlo a correre e giocare con mammuth, supereroi, balene che vivono sottoterra e razzi spaziali. Ma non poteva essere altrimenti: metti insieme uno dei prodotti più stimolanti che ci siano - il viaggio sulle nuvole - e l’agenzia più forte del momento - Wieden + Kennedy - ed ecco che viene fuori un piccolo gioiello. Il meccanismo emotivo è perfetto: prima i bimbi che immaginano posti assurdi in cui viaggiare, e noi li guardiamo pensando che bella sia la fantasia, poi arriva il momento triste con la bimba che dice che secondo lei questi non esistono in questo mondo, e ci riporta all’età adulta con un po’ di amaro in bocca; ma è solo un attimo, perché subito dopo ecco viaggiamo scoprendo che draghi, principesse e sirene sono tutto introno a noi, e aspettano solo di essere scoperti. Poi dice che una si innamora di Wieden + Kennedy Advertising Agency: Wieden + Kennedy, Amsterdam, Netherlands Director: Joshua Neale Music Company: Woodwork Music
Bella, bella, bella: una ventata di aria fresca questo France is in the air commercial di BETC per Air France, con una scelta di posizionamento intelligente e ben comunicata. In un mondo in cui il low cost sembra l’unica strategia possibile, Air France racconta un viaggio diverso, alla scoperta della bellezza, del romanticismo, dei dolci colorati e gustosi, dell’alta moda; e lo fa raccontando spazi ampi e ariosi; non più sedili stretti e scomodi, ma poltrone reclinabili, che custodiscono il sognatore mentre il suo immaginario si popola di tutto ciò che troverà a destinazione. Girata con originalità e allegria, è il manifesto di una grandeur moderna di cui c’era davvero davvero bisogno. Chapeau!
Credits: agency: BETC directed by We Are From LA Music: Warm in the winter Glass Candy