Daria La Ragione //
Marcello Morandini
a Gallarate fino al 16 luglio 2017
La storia dell’arte raccontata ai bambini è un progetto didattico, ideato e curato da Martina Fuga e Lidia Labianca di Artkids, prodotta da Nuova Villa Reale, Cultura Domani, con la collaborazione di ViDi, con il patrocinio del Comune di Monza e dell’associazione Famiglie al Museo, che si presenta come un vero e proprio viaggio temporale, dalla preistoria alla contemporaneità, in compagnia di alcuni grandi protagonisti della storia dell’arte.
L’obiettivo è educare i più piccoli alla Bellezza che l’uomo ha saputo creare in millenni di storia, mettendoli al centro di un racconto nel quale diventare protagonisti attraverso esperienze e riflessioni.
Il percorso è suddiviso in stanze. In ciascuna di esse, i bambini saranno accolti da brevi filmati nei quali gli artisti (il “maestro” della grotta di Lascaux, Leonardo, Caravaggio, Monet, Van Gogh, Kandinskij, Warhol), interpretati e disegnati dall’illustratrice Sabrina Ferrero in arte Burabacio, li introdurranno alla loro vita, alla loro arte e ai loro capolavori.
Alla fine di ogni racconto i giovani visitatori saranno invitati a rielaborare i concetti che hanno visto e ascoltato dalla viva voce dei Maestri, in una serie di attività creative che li faranno giocare, disegnare, scrivere e sperimentare le tecniche e i linguaggi dell’arte.
L’esposizione presenta copertine di dischi, manifesti che per la loro bellezza vengono riconosciuti come vere e proprie opere d’arte, locandine, cartoline, copertine di libri, ma anche dischi, reportage fotografici di momenti e incontri storici della storia del jazz e dei suoi personaggi, splendidi grammofoni della fine del 1800 e del 1900 (anche della famosa casa discografica “His Master’s Voice” ovvero “La voce del padrone”), strumenti musicali rari, spartiti e edizioni divenute celebri, punti d’ascolto e spezzoni di film, come il famoso “The Jazz Singer”, film culto del 1927 che segna la nascita del cinema sonoro.
Le cover e i manifesti jazz hanno coinvolto grafici e artisti di grande incisività, da Josef Albers a Max Huber, da Andy Warhol a Guido Crepax, che hanno proposto soluzioni cromatiche e compositive raffinate e innovative.
L’esposizione e il catalogo edito da Skira (2017, bilingue, italiano/inglese) presentano importanti materiali provenienti da collezioni private e pubbliche, come la Fonoteca Nazionale Svizzera. La mostra è promossa in partnership con l’Università IULM e il corso di Master in editoria e produzione musicale, l’ICBSA-Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi / Discoteca di Stato di Roma e Aereostella.
Kandinskii. Il cavaliere errante, un mostra assolutamente inedita, ricca di 49 sue opere che raccontano il “periodo del genio” dell’artista russo che porta alla svolta completa verso l’astrazione, e di 85 tra icone, stampe popolari ed esempi di arte decorativa. Le opere, alcune delle quali mai viste prima in Italia, provengono dai più importanti musei russi georgiani e armeni, come l’Ermitage di San Pietroburgo, la Galleria Tret’jakov, il Museo di Belle Arti A.S. Puškin e il Museo Panrusso delle Arti Decorative, delle Arti Applicate e dell’Arte Popolare di Mosca, Georgian National Museum, la Galleria Nazionale dell’Armenia di Erevan.
La mostra rivela il periodo della formazione dell’immaginario visivo dell’artista, profondamente radicato nella tradizione russa, e il suo percorso di svolta ormai già compiuta verso l’astrazione, dall’ultimo Ottocento fino al 1921, quando si trasferì in Germania per non fare più ritorno in madrepatria.
L’esposizione, che cade nell’anno del centenario della Rivoluzione russa e a ridosso delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario della nascita dell’artista, è un progetto “site-specific”, legato alla vocazione del MUDEC-Museo delle Culture: è, infatti, fondato sul rapporto tra arte ed etnografia e sulla metafora del viaggio come avventura cognitiva. Tutti aspetti sperimentati dal fondatore dell’astrattismo, che rivoluzionò buona parte della successiva ricerca espressiva nel mondo, e che ha sempre mostrato interesse per un approccio scientifico alla realtà e per le esplorazioni.
Oltre 200 scatti, provini e vintage print inediti provenienti dall’archivio storico della grande fotografa, insieme a riviste, pubblicazioni, film e interviste
Non solo “Fotografa della mafia” ma anche testimone della vita e della società del nostro Paese: Letizia Battaglia è riconosciuta come una delle figure più importanti della fotografia contemporanea non solo per i suoi scatti saldamente presenti nell’immaginario collettivo, ma anche per il valore civile ed etico da lei attribuito al fare fotografia.
Una grande mostra monografica per testimoniare quarant’anni di vita e società italiana
Un album ininterrotto che passa dalle proteste di piazza a Milano negli anni Settanta al volto di Pier Paolo Pasolini, dai tanti morti per mafia, alla inconsapevole eleganza delle bambine del quartiere della Cala a Palermo; e poi le processioni religiose, lo scempio delle coste siciliane, i volti di Piersanti Mattarella, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, fino al feroce boss Leoluca Bagarella.
Un ritratto a 360 gradi per restituire l’intensità che caratterizza tutto il suo lavoro: dagli scatti all’impegno politico, dall’attività editoriale a quella teatrale e cinematografica sino alla recente istituzione del Centro internazionale di fotografia a Palermo.
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