

Daria La Ragione //
La vacanze in pubblicità: dagli anni '80 a oggi cosa è cambiato e cosa no
Blog! di Daria La Ragione
Oggi ho visto queste tre campagna di Visa: Vacation can be a lottery. Stay travel insured with Visa Infinite - la vacanza può essere una lotteria. Assicurati con Visa Infinite.
Una multisoggetto con alcune situazioni che potrebbero sfuggire di mano se vi trovate a Las Vegas, in alto mare o in un sito archeologico del Sud America, trasformando le vostre ferie in un flipper nel quale voi siete la pallina e venite rimbalzati da una sventura all’altra.
Insomma il trend che già da qualche anno ha segnato la comunicazione di alcune assicurazioni: evocare il possibile danno con ironia e umorismo.
Advertising Agency: Impact BBDO, Dubai, United Arab Emirates
Executive Creative Director: Fadi Yaish
Art Director: Luiz Guimaraes
Copywriter: Eduardo Balloussier
Però a quel punto mi era tornata in mente una campagna italiana che ha fatto la storia, entrando nel linguaggio comune e – per lo meno per quelli che oggi hanno dai 40 anni in su – rimanendoci ben salda.
Si tratta di un ciclo di spot per Alpitour, con un concept che l’azienda ha ripreso di recente: i turisti fai da te si ritrovano inevitabilmente costretti ad affrontare da soli imprevisti e difficoltà, mentre l’indigeno di turno li sbeffeggia “Turisti fai da te? No Alpitour? ahi ahi ahi”.
Per la mia generazione un tormentone del quale ancora non sappiamo liberarci, e che senza dubbio ha contribuito a costruire l’immagine di marca dell’azienda.
Chiude questa breve rassegna sulle pubblicità in qualche modo legate alle vacanze una multisoggetto intelligente ed efficacedi McKann per Costa Crociere (prima che l’inchino di Schettino smaciullasse contro gli scogli del Giglio la credibilità aziendale): Costa Crociere - la vacanza che ti manca, un’amplificazione di quella tristezza e fatica che ci colgono quando torniamo da un luogo in cui siamo stati felici e la vita che abbiamo fatto in quella parentesi ci manca troppo.