Daria La Ragione //
The Check Out Suite: il digital detox formato famiglia
Blog! di Daria La Ragione
Ci sono diverse buone ragione per parlare di The Check Out Suite, il commercial dell’agenzia svedese Stendahls per la società Länsförsäkringar Alliance.
In primo luogo, dal punto di vista creativo si tratta di un’idea semplice e molto intelligente: creare uno strumento che avvisi le persone di quanto tempo stanno trascorrendo guardano lo schermo dello smartphone, in situazioni – a casa, in vacanza, etc. – in cui potrebbero scegliere di fare altro.
Perché funziona? Perché, come fa notare un copy molto ben scritto, nella realtà esistono segnali che ci dicono che un’esperienza si è conclusa – un libro, prima o poi, finisce – invece internet non ha mai fine, non ci segnala da quanto tempo non alziamo lo sguardo dallo smartphone.
Dunque l’agenzia ha inventato una lampada: si chiama Skärmfri™ (Screen-free) e se si supera un tempo limite senza staccarsi dal telefono o dal tablet, diventa rossa, avvisando che è il momento di smettere.
Ma la vera idea è un’altra: the chek out suite infatti è una stanza d’albergo in cui la moneta è costituita dal tempo. Quanto più tempo di resta connessi, tanto più si paga il soggiorno in hotel, al punto che chi decide per una giornata di digital detox può anche non pagare affatto.
Qual è l’altro motivo per cui bisogna fermarsi un attimo a parlare di questa operazione?
Soffermiamoci sull’azienda: Länsförsäkringar è di fatto una cooperativa di 23 compagnie assicurative regionali, di proprietà dei clienti stessi, che in questo modo combinano la capacità di una piccola azienda di adattarsi ai propri clienti, con la forza di una grande azienda. È l’assicurazione “fatta dalle famiglie per le famiglie”.
Per questo è credibile e coerente che Länsförsäkringar voglia portare avanti un discorso di responsabilità sociale, aiutando adolescenti e famiglie a raggiungere uno stato di “salute digitale”: insomma un rapporto maturo ed equilibrato con una tecnologia sempre più invadente.
E infatti sono proprio le famiglie le protagoniste del commercial che racconta l’esperienza della check out suite, con un linguaggio semplice, a volte quasi ovvio, che però non manca di raggiungere il bersaglio.
Si parte con immagini in bianco e nero, sguardo di una persona estremamente giovane, sguardo triste (vuoi perché davvero triste, vuoi per l’effetto Kulesov), mentre il testo spiega quanto sia diffusa la digital addiction. Poi arriva il colore: una lampada che diventa rossa, bambini che corrono allegri nella stanza d’albergo, gli stessi bambini quasi spenti con le teste chine sugli smartphone, e poi di nuovo un’atmosfera rilassata e piacevole quando tutti i telefoni sono stati allontanati e ci si guarda di nuovo faccia.
Una narrazione ai limiti del banale, che però funziona e ha il grande pregio di dire ciò che deve con grande chiarezza, e di raggiungere il proprio target andando a rafforzare l’immagine del brand: un’azienda che appartiene alle persone e che ha a cuore la vita delle persone.