Chi è Kristin Man
Kristin Man è nata a Hong-Kong. Ha cittadinanza britannica del Canada. Consacra il suo lavoro sull’identità relazionale “indagando il concetto che la fluidità dei nostri oceani simboleggia la fusione di sorta e del nostro inconscio in un unico flusso”.
Fotografa sui generis. È “utilizzatrice della fotografia”.
Altre info sul suo sito.
Kristin Man cittadina del mondo
La prima volta che ho incontrato Kristin Man, fu all’inaugurazione di una mostra in una galleria d’arte. Era in compagnia di un amico in comune. Dopo pochi secondi che fummo presentati, mi chiese se la domenica successiva volevo andare a una sua festa a Capri.
Non sapevo chi era ma col tempo capii il senso di quell’invito: è il suo modo di vedere la vita, il suo modo di rapportarsi con la comunità di umani. Universale, senza confini. Né geografici, né di razza, né di sesso o religione o di status sociale: il mondo è fatto di persone. Punto.
Lago Chiaro Mare; © Kristin Man
La fotografia di Kristin Man
Kristin Man, forte del suo essere “out-border”, oltre i confini, per A-mare ha utilizzato la fotografia in maniera insolita ma adeguata al concept delle opere.
Credo che si stia attraversando una fase di transizione in cui la fotografia ha tutte le condizioni per diventare altro, sviluppando le molteplici potenzialità comunicative attraverso nuovi modi di operare.
Un po’ come quando si consolidò la fotografia nell’800 e la pittura non poteva avere più un fine prettamente documentativo iniziando a scavalcare le sue ormai obsolete regole. Dall’Impressionismo in poi.
E credo che non sia nemmeno una questione di voler fare semplicemente arte quando si tengono a margine le consuete modalità del mezzo fotografico. Come in tutte le fasi di transizione, c’è ricerca e sperimentazione. L’artista è lo sperimentatore, l’individuo che può aprire le porte a nuove opportunità quando lo scienziato, il tecnologo, non ci arrivano.
Kristin Man è una fotografa che probabilmente ha compreso tutto ciò. La fotografia diventa per lei il mezzo e non il fine. Il mezzo per rintracciare quel rapporto di identità relazionale adottando appunto la sperimentazione.
At Home at Sea; © Kristin Man
A-mare, i mari del mondo vissuti da Kristin Man
Kristin Man è cittadina del mondo e il suo essere sempre in viaggio tra un continente e l’altro, non può che giovarle creativamente in quanto è recettore di input di culture e visioni differenti.
La sua matrice intima ha custodito quella cultura tipica orientale che nel nostro immaginario ci ricorda quel che mette corpo e mente in sinergia. Sulla stessa lunghezza d’onda. Un sistema in cui tutto è connesso.
Che sia l’enso, l’arte degli origami o la filosofia orientale, il “causa ed effetto”, l’equilibrio Yin e Yang o certi giochi tipici cinesi, osservando le opere di Kristin Man veniamo riportati in questi contesti.
A-mare è sovrapposizione di mare e paesaggi di tutto il mondo. Intrecci di luoghi di tutti i continenti. Piani a strisce incurvate, richiamando le onde del mare, che si fondono tra di loro così come potrebbe essere la fusione onirica e percettiva dei nostri ricordi. L’inconscio accavalla ciò che non riusciamo a mettere a fuoco nella nostra memoria.
È un abbattimento dei confini non solo geografici ma temporali. Il giorno e l’alba convivono nella stessa inquadratura, le acque di Marechiaro e le selve di abeti canadesi, si intercettano.
A-mare è una filosofia di vita, l’influenza reciproca delle relazioni sociali. Un modo di esprimere l’esistenza della reciprocità delle cose.
Mari Mare, Torus of sea; © Kristin Man
Arazzi, sculture fotografiche, e l’haute coutre di Kristin Man
Con la sua manualità Kristin Man ha realizzato opere in un certo senso artigianali, nell’accezione migliore del termine.
In galleria si possono vedere le matrici di alcuni arazzi stampati su tessuti felpati realizzati col riciclo di bottiglie di plastica provenienti dal mare.
Altre opere sono sculture fotografiche, alcune racchiuse in teche in plexiglass, la cui profondità dipende dalla dolcezza o meno delle onde del mare. Se un mare in tempesta, l’intreccio delle strisce curvilinee è più aggrovigliato e sporgente verso l’osservatore.
Uno stand per abiti raccoglie kimoni ed altri accessori che riproducono le immagini di Kristin Man.
E, dulcis in fundo, un sofà con simil-baldacchino adornato e rivestito di tessuti in A-mare style.
Un sofà non solo da guardare ma da provare, con amici, per quel senso libero, senza confini, di cui Kristin Man, una “migrante proveniente da Venere”, si consacra come ambasciatrice universale dell’accoglienza e delle relazioni umane.
A-mare, di Kristin Man
Andrea Nuovo Home Gallery
Via Monte di Dio, 61 – Napoli
Dal 25 ottobre al 24 gennaio 2020
Dal martedì al venerdì: h. 10.15 – 13.15 /16.30 – 19.00
Lunedì, sabato e domenica su appuntamento (tel. 081 18638995)
www.andreanuovo.com