Marco Maraviglia //
Fotografi in quarantena, “La finestra sul cortile” ai tempi del Covid
Giancarlo De Luca, Giorgio Galimberti, Francesco Rastrelli, Francesca Sciarra, Carmen Sigillo, ecco come alcuni fotografi stanno vivendo la loro quarantena privata e professionale
Il Coronavirus è un virus che si è abbattuto sulla nostra vita stravolgendone il normale corso dei giorni. Nel frattempo ognuno cerca di trascorrere queste giornate cercando di non annoiarsi.
I fotografi in quarantena stanno approfittando per ripulire l’archivio fotografico, fare back-up, (ri)programmare servizi fotografici, progettare mostre, approfondire aspetti della postproduzione con tutorial e webinar…
Francesco Rastrelli rientrò in Italia dall’Australia, dopo un rocambolesco viaggio, all’inizio del lockdown. Si mise subito in quarantena e comunque non si è mai fermato. Fotograficamente parlando.
Per Giorgio Galimberti, abituato anche lui a stare sempre in giro per lavoro, essere fotografo in quarantena è stato un impatto brusco che oggi lo fa sentire “piu’ maturo e consapevole rispetto a due mesi fa”.
Inizialmente, come per tutti credo, ho vissuto un momento surreale e faticavo a riempire le mie giornate, poi nel giro di poco ho iniziato a impiegare questo infinito tempo per migliorare la mia fotografia; sistemando l’archivio, dando un restyling al sito web e documentando con la mia fotocamera ogni singola attività che svolgevo… ad ascoltare le tante dirette interessanti che trasmettono sui social network… non ho passato nemmeno una giornata ad annoiarmi sul divano… la programmazione di marzo, aprile e maggio intanto è saltata, Work shop commissionati, mostre e festival… – Giorgio Galimberti
Per Giancarlo De Luca le giornate volano grazie all’attenzione rivolta verso figli costretti anche loro a stare in casa, le video-chiamate ai parenti e amici più stretti, il “cinema” in casa ma…
Mi manca molto la vita di tutti i giorni mi manca molto la routine, quella routine che qualcuno disse “se la ami allora sei davvero felice”… Dentro di me ho costantemente una immagine di quando tornerò in strada, nella mia città, quando riprenderò la mia reflex appesa al chiodo per raccontare qualcosa: è l’immagine di me stesso al centro della Galleria Umberto I di Napoli che piango e urlo con tutta la mia voce, uno sfogo fatto di gioia e amarezza, di speranza e di dolore per quanto è stato … – Giancarlo De Luca
Francesca Sciarra sta approfittando per ampliare il suo progetto Family Tales raccontando innanzitutto la propria vita in casa con i figli.
La nostra quarantena in casa ha il sapore della famiglia di una volta. Il tempo passa lentamente e si riempie ogni giorno di qualcosa di nuovo, non ci sono scadenze e non c’è fretta, e le abitudini sono sempre là a coccolarci. Certo, il lavoro manca e le relazioni si allentano… ma sapendo che è questa una condizione che finirà, noi ci dedichiamo a viverla qui e ora nel migliore dei modi… Programmo la giornata quel tanto che basta per fare varie cose, senza stancarmi o annoiarmi. Il mio pensiero è rivolto al benessere della mia famiglia, a garantire armonia e serenità ai miei figli. Sto leggendo molto e approfitto di questo tempo per approfondire le mie conoscenze in materia fotografica… viceversa, sto evitando di ascoltare notizie e di informarmi sul Covid. L’unica cosa che mi manca è il contatto con la natura… – Francesca Sciarra
Carmen Sigillo, avvocato e vincitrice di vari premi per il suo progetto fotografico Born in Italy, inizialmente è stata assalita dalla mancanza di percezione del suo ruolo in questo vuoto. “Chi sarai domani? Cosa vorrai domani?”.
…non riuscivo a programmare le mie giornate. Ero completamente travolta dall’odore della morte, dalla paura per i miei cari, dalle continue edizioni dei tg. Mi sembrava di soffocare. Col passare dei giorni, devi darti un programma per non alienarti completamente. E quindi trascorro le mie giornate fotografando, allenandomi e studiando. L’essenziale: le tre cose che mi riescono meglio. – Carmen Sigillo
Fotografi in quarantena che, pur restando a casa, non fermano i propri occhi. E stanno dietro al mirino di una fotocamera. Da casa. In casa.
Come James Stewart che interpretava proprio un fotografo in La finestra sul cortile e che, costretto su una sedia a rotelle, fotografava il vicinato dalla propria finestra con un epilogo tutto hitchcockiano.
Qui Hitchcock c’entra poco. È tutto alla luce del giorno o della sera.
Il disagio, il surrealismo dalle atmosfere dechirichiane e distopiche che nemmeno Fritz Lang o Spielberg avrebbero mai immaginato.
I fotografi in quarantena hanno prodotto immagini che probabilmente potranno servire un giorno per una pubblicazione di interesse antropologico, sociologico, storico. Oltre che fotografico. Uno storytelling condiviso. Per sorridere magari un giorno a questa clausura forzata. Rimpiangendo forse quelle immagini degli animali di ogni specie che si sono appropriati dei territori urbani in tutto il mondo. Dei mari caraibici anche in prossimità delle coste delle città.
… finita la paura, torneremo ad essere quelli di prima, nel bene e nel male. E questo è forse un peccato: un’occasione mancata per migliorarci tutti. – Carmen Sigillo
Penso che la gente fuori… non sarà più quella di prima e soprattutto non sarà più buona di prima come si dice, perché già vittima di cosi tante ingiustizie e privazioni che non consentirà facilmente ad altri di crearne ulteriori, di qualunque natura esse siano. – Giancarlo De Luca
Nel frattempo non si riesce a non pensare al disagio estremo di tante persone claustrofobiche, famiglie indigenti, lavoratori messi in cassa integrazione.
Il mio pensiero fisso e costante è per le persone ammalate, per chi soffre per la perdita dei suoi cari per chi ha vissuto sulla propria pelle la sofferenza della malattia… Noi dobbiamo modificare il nostro stile di vita e cercare di combattere per ripartire con energia… – Giorgio Galimberti
Il pensiero frequente in questi giorni e ciò che mi rattrista di più sono i bambini, quelli che sono stati dimenticati dai vari decreti e quelli che più di tutti noi hanno rispettato l’isolamento. I bambini, incapaci di comprendere l’assenza dei nonni, dei compagni di scuola, delle corse all’aria aperta. I bambini che purtroppo ritengo siano tra quelli che dopo tutto questo avranno bisogno di maggiore attenzione. – Carmen Sigillo
Passerà, tutto passa. Niente è per sempre. La voglia di normalità resta nell’anima di ogni individuo.
I fotografi in quarantena torneranno alla loro vita di sempre, probabilmente migliorata professionalmente per quella soglia di sensibilità e di empatia sviluppata in questo periodo. E ripartire.
Fotocamera al collo, auto con i vetri abbassati, il mio amico Fabio come passeggero e partire per un viaggio nella nostra Italia. – Giorgio Galimberti
Appena tutto sarà finito…, andrò a fare un giro in una di quelle barchette che affittano a Mergellina, con mio padre per andare a pescare, come ai vecchi tempi e per ammirare il mare trasparente come non lo si era mai visto prima. – Sabry Ardore
Eravamo liberi e c’è tanta voglia di riavere quella libertà che ci è stata negata improvvisamente. Tutto passa. Non può essere altrimenti.