Adelma Rago //
Con “Nian”, Apple celebra il Capodanno cinese: un invito all’apertura e alla condivisione
TBWA firma uno storytelling che parla di come la curiosità possa salvarci dal pregiudizio
Il 12 febbraio 2021 si è celebrato il Capodanno cinese. Una ricorrenza che, quest’anno in particolare, sembra aver offuscato il ben più noto giorno di San Valentino. In un momento in cui le distanze sociali devono necessariamente essere mantenute, quelle culturali sembrano annullarsi e un crescente spirito di curiosità, ci porta a desiderare di conoscere e condividere ancor di più le tradizioni di culture lontane, differenti dalla nostra.
Il nuovo film Apple - che per la sua durata di 12 minuti possiamo definire un cortometraggio - narra la storia di una bambina che da sempre sente parlare del Nian come un mostro leggendario e cattivissimo, che si ciba di bambini e si nasconde nella fitta vegetazione della foresta. Un giorno crede di scorgerlo e, da quel momento in poi, si metterà sulle sue tracce. Naturalmente lo incontrerà, scoprendo che, a dispetto di quanto le è sempre stato detto, il Nian non è una creatura tanto temibile ma, anzi, è un giocherellone. Crescendo, lei e il Nian diventeranno amici e, nonostante un iniziale timore della creatura nei confronti degli esseri umani, alla fine il Nian diventerà parte della vita della giovane donna, annullando paure e reciproci pregiudizi.
Il corto è stato girato interamente con un iPhone 12 Pro Max da Lulu Wang, regista e sceneggiatrice nata in Cina e cresciuta a Miami: scelta per nulla casuale, coerente con il messaggio che TBWA - l’agenzia selezionata da Apple per creare la campagna - ha voluto lanciare al vasto pubblico cinese.
Non è la prima volta che Apple ci tiene a sottolineare che le immagini di un suo spot sono state realizzate con un iPhone: altre campagne in passato avevano già mostrato questa finalità, solitamente esplicitata da un chiaro avviso in sovrimpressione. Stavolta però, mettere in evidenza le capacità tecniche della fotocamera del suo iPhone 12 Pro Max, sembra essere un pretesto per raccontare qualcosa di diverso da parte di Apple. Grazie al potere della narrazione, l’intento dimostrativo non appare, di fatto, il fine ultimo della campagna e, nel corso della visione, siamo presi da altro.
L’insight, infatti, ci parla della forza della curiosità e di come, andare a scoprire con i nostri occhi le cose che ci vengono raccontate da altri, sia il modo migliore per conoscerle davvero. Un chiaro invito a porsi domande, e a liberarsi dai vincoli della paura e del pregiudizio, attraverso l’autonomia delle proprie scelte.
In Cina attualmente, l’iPhone 12 - non il Pro Max ma la versione più economica - è secondo solo ad OPPO nella classifica delle vendite, ed ha di fatto superato altri colossi asiatici come Xiaomi e Huawei. Possiamo dunque immaginare che Apple stia cavalcando questo trend favorevole e che, con questa campagna, abbia voluto non solo incoraggiare o attirare altri potenziali clienti ma anche celebrare, attraverso un racconto delicato e pieno di tenerezza, le tradizioni di un Paese che ha accolto uno dei suoi prodotti con tanto entusiasmo.
Il cortometraggio è pieno di simboli significativi: dalla bambina che segue il Nian letteralmente, affondando i piedi nelle sue grandi orme, al bel controluce dell’ingresso nella caverna, nella quale la bimba incontrerà la creatura; dal suggestivo riferimento al teatro delle ombre, che i genitori della piccola protagonista si ritrovano ad inscenare, per rappresentare il Nian come un mostro feroce, al cibo, utilizzato non solo come forma di comunicazione primordiale e rivelatrice ma anche come espressione di condivisione, apertura e accoglienza.
Potremmo citare tanti altri esempi e, visto che il film si presta a varie interpretazioni, si potrebbero trovare numerose chiavi di lettura per queste immagini.
Tuttavia ciò che resta è il messaggio o - come detto in precedenza - l’invito di Apple, un invito ad essere curiosi verso il mondo che ci circonda, per sfatare falsi miti e riuscire a guardare ogni cosa con occhi nuovi, da altre prospettive.