Marco Maraviglia //
Luciano D'inverno, Napoli Nord Est in mostra all’Art Garage di Pozzuoli
Ospite a FOTOARTinGARAGE, un viaggio nella memoria della periferia orientale del capoluogo campano
Chi è Luciano D’Inverno
Classe '67, nato ad Acerra (NA), vive e lavora a Napoli. La sua passione per la fotografia nasce negli anni ’80 e oggi è fotografo professionista.
Segue una ricerca fotografica personale che indaga la fenomenologia dello spazio contemporaneo e parallelamente si occupa di fotografia pubblicitaria per il settore gioielleria pubblicando i suoi lavori sulle maggiori riviste del settore.
Ha pubblicato inoltre per l’editore Intra Moenia “Vesevo” (2003) e “Campi Flegrei – Qui i piedi non si posano per terra” (2007); ha al suo attivo diverse mostre collettive e personali tra le quali “Quattro Tempi” che nel 2019 è stata esposta alla Reggia di Caserta.
Agli inizi lavorava con pellicole medio formato e oggi prevalentemente usa banco ottico Cambo con dorso digitale Hasselblad 907.
Adora il silenzio e la solitudine mentre lavora, come quella che viveva nella camera oscura e per questo i suoi soggetti preferiti sono quelli inanimati ai quali cerca di dare vita attraverso la sua ricerca in studio con lo still life o in esterni riprendendo opere edilizie in rapporto con il paesaggio.
Napoli Nord Est
Luciano D’Inverno espone all’Art Garage immagini realizzate ad Acerra, Caivano, Afragola, Ponticelli… che non sono zone che rientrano tra i grandi circuiti turistici. Assolutamente no. Eppure occupavano quei territori ricchi di storia della Campania Felix dove, durante il predominio spagnolo, fu costruita la complessa rete di canali dei Regi Lagni. Una bonifica che evitò i frequenti allagamenti e che portò ad avere terreni fertilissimi.
Qui una volta, ma non tanto tempo fa, ci si poteva bagnare nei fiumi. Era un territorio fertilissimo.
Oggi è quel che resta della Campania Felix, trasformato com’è in un’area industriale che, di fatto, ha seppellito la naturale visione di paesaggio lasciandoci nel magnifico ricordo di fantasmi di altri tempi.
Luciano ha una certa confidenza con questi luoghi che frequentava durante la sua infanzia. Ha avuto modo di vedere con i propri occhi le trasformazioni subite nel tempo. Con tanta tristezza dentro di sé, torna a visitarli. Li osserva come farebbe un figlio che vede invecchiare un genitore. Con la consapevolezza di non poter fermare quel processo umano fatto di grandi progetti industriali e di viabilità, sbancamenti, edificazione, cementificazione che seppellisce ciò che un tempo è stato un decoroso paesaggio naturale.
La mia ricerca sulla fotografia di paesaggio, volge una particolare attenzione alla morfologia dei luoghi nel tempo, di conseguenza mi affascina come tale trasformazione ne condizioni la visione.
Una strana empatia con i cantieri disabitati
Luciano D’Inverno prima di scattare le sue foto, va sul posto. Sopralluoghi durante i quali è come se stabilisse un dialogo col paesaggio in continua trasformazione. Giganti di cemento, come dormienti dinosauri la cui presenza incute paura e allo stesso tempo fascino. Strutture che violentano lo skyline del paesaggio diventando esse stesse un’angosciante e invadente attrazione visiva. Quel dialogo in cui Luciano cerca di comprendere, in quel silenzio da cui è attratto, una narrazione che possa portarlo verso ciò che sancisce quel conflittuale rapporto uomo/opera/paesaggio.
La loro teatralità - le opere edificate, ndr -, la loro energia, talvolta mi mettono paura e mi creano una condizione di tensione, molto spesso si crea una certa complicità nel senso che forse loro non sarebbero voluti esistere ed io nemmeno li avrei voluto fotografare ma poi ci troviamo l’uno di fronte all’altro e allora si crea una certa armonia.
Il paesaggio cambia. Naturalmente, nei tempi lunghi e, per opera dell’uomo, più rapidamente. A volte con le cosiddette cattedrali nel deserto, blocchi di cemento armato che restano inutilizzati o abbandonati per decenni.
La luce che colpisce i paesaggi immortalati da Luciano D’Inverno non ha vie di mezzo. Da un lato l’high-key di ghirriana memoria e da un altro si impongono atmosfere cupe, crepuscolari, intense, che paiono scenografie a cielo aperto di ambientazioni urbane inquietantemente distopiche.
NAPOLI NORD EST di Luciano D’Inverno
Rassegna FOTOARTinGARAGE coordinata da Gianni Biccari
Art Garage, Viale Bognar 21 Pozzuoli
Dal 18 dicembre 2021 fino al 7 gennaio 2022
Lun-ven 10.00-13.00 16.30-22.00
Sab 10.00-13.00 16.30-20.00
Domenica Chiuso
INGRESSO LIBERO
Green Pass OBBLIGATORIO