
Paolo Falasconi //
Heartstopper, la favola (divenuta realtà) dell'illustratrice Alice Oseman
Un progetto nato nel 2016 nel quale l'autrice ha fermamente creduto, sostenuta da una base di fan che ha contribuito a costruirne il successo
Netflix ci ha abituato a serie inedite che raggiungono in pochissimo tempo l'olimpo delle produzioni di grandissimo successo, dunque non dovrebbe stupire troppo che la prima stagione di Heartstopper, la nuova serie tv britannica pubblicata in streaming sul canale abbia totalizzato nelle prime tre settimane ben 53 milioni e mezzo di ore visualizzate.
Dalla sua uscita internazionale lo scorso 22 aprile ha fatto registrare un incredibile successo di pubblico (nel momento in cui scrivo sono passati appena 23 giorni) e, cosa più importante, un praticamente unanime apprezzamento della critica per il modo in cui ha saputo raccontare con grande delicatezza ma allo stesso tempo estrema precisione e realismo quel mondo di sensazioni, emozioni, pensieri che tutti gli adolescenti LGBTQ+ vivono e hanno vissuto, indipendentemente dall'epoca in cui lo sono stati.
Si perché oltre che appassionare gli spettatori adolescenti, ha travolto letteralmente tutti coloro che adolescenti non lo sono da un pezzo ormai e che hanno ritrovato nelle vicende di Nick e Charlie, i due protagonisti, interpretati rispettivamente dai bravissimi Kit Connor e Joe Locke, la rivincita per una vita che avrebbero voluto e dovuto vivere alla luce del sole e che invece, per motivi legati ai tempi niente affatto pronti ad affrontare il tema della omosessualità, non si sono mai sognati di rendere pubblico. Come dire: Cavolo, ecco cosa ho passato, i miei tormenti e le difficoltà, i segreti e adesso tutti finalmente possono vederlo, e possono comprendere quanto sia stato difficile tenere tutti i pezzi insieme e andare avanti.
Il motivo per cui ce ne occupiamo però riguarda il fatto che questa serie, e il suo straordinario successo, nasce in realtà dalla matita di Alice Oseman, classe 1994, scrittrice ma soprattutto illustratrice con base nel Kent in Inghilterra, che ha realizzato un Graphic Novel, Heartstopper –attualmente distribuito in 4 volumi in Italia da Mondadori– da cui è stata tratta la serie.
Il concept grafico è pensato come uno storyboard, (chissà se nei suoi sogni Alice avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe andata così!) con inquadrature dal taglio cinematografico, il ritmo è sempre alto grazie al sapiente gioco dei ballon che seguono l'enfasi del racconto con giochi di grandezze, spessori, ed un segno grafico freschissimo, che conserva (per fortuna) tutta la leggerezza di una solo apparente improvvisazione.
L'aspetto però più entusiasmante è che il suo ruolo non si è fermato alla stesura del racconto, ma è stato determinante sul set per tutto il tempo delle riprese per mantenere intatta l'autenticità della narrazione tanto che, tra i giochi preferiti dai già numerosi fan, c'è la sovrapposizione delle scene disegnate con quelle riprese, segno che Alice ha centrato davvero il segno e questo non può che dipendere dalla totale concentrazione e dedizione alla storia come lei stessa confessa nelle note del volume 1.