Marco Maraviglia //
La NapoliVisionaria di Luca Anzani
Presentazione del libro fotografico il 4 dicembre da Perditempo
Ancora un libro fotografico su Napoli!
E senza turisti, con prospettive deformate, “cianotiche”…
Al primo impatto le fotografie di Facsimile - NapoliVisionaria sembrano fotografie sbagliate, sporche, mostrano architetture deformate, vignettate, senza definizione pur avendo una profondità di campo estesa su tutti i piani, con dei mossi strani…
Sono immagini che i “fotografi fotografi” non hanno difficoltà a individuarne la tecnica di realizzo: si tratta di fotografia stenopeica.
Niente sensore digitale, niente obiettivi fotografici, niente display o pentaprisma per vedere l‘inquadratura esatta nel mirino. Niente pulsante di scatto, nessuna batteria di alimentazione.
Si tratta di una delle tecniche fotografiche più magiche perché dai risultati imprevedibili, specie se non si ha una certa esperienza di esecuzione.
Il fotografo Luca Anzani sono diversi anni che si occupa di fotografia sperimentale. Esperto di camera oscura, contribuisce con i suoi insegnamenti a far accrescere la passione per la fotografia analogica alle nuove leve di aspiranti giovani fotografi.
Anzani utilizza la pinhole camera. Che potrebbe essere una scatola di scarpe, un barattolo di latta a tenuta di luce, una cassetta di legno o costruita direttamente da una delle aziende che le producono. L‘interno è rigorosamente nero e ha un forellino come obiettivo ma senza lenti, attraverso il quale far passare la luce per impressionare il supporto sensibile, il cui diametro a volte è anche meno di 1 mm. Se di pochi micron è realizzato al laser.
La pinhole camera o, se preferite, fotocamera a foro stenopeico, in fondo si basa sui principi arcaici dell‘ottica, scoperti già da Aristotele in epoca anti Cristo, secondo cui la luce che passa attraverso un foro si proietta in maniera invertita su una parete opposta. Via via, nel corso dei secoli, il principio è servito a perfezionare la tecnica, passando per la camera obscura di Leonardo da Vinci fino ad arrivare a quella che si può considerare la prima fotografia della storia realizzata da Joseph Nicéphore Niépce nel 1826.
NapoliVisionaria con immagini realizzate tra il 2016 e il 2023 (saltando il lockdown), offre una visione alternativa della città. Qui non abbiamo le fotografie patinate per le riviste di viaggio e turismo dove si deve esaltare la bellezza della città evitando di inquadrare un ponteggio, i cassonetti dell‘immondizia e magari realizzarle con la luce del tramonto o dell‘alba. Qui non abbiamo nemmeno fotografie di denuncia, reportage, dove ad esempio sfreccia per strada una famiglia intera sullo scooter e senza caschi.
Anzi, nelle immagini di Luca Anzani la gente è assolutamente assente, non passano scooter o auto. Cioè ci sono, ma non li vediamo. Anche se queste fotografie sono state scattate in pieno giorno. E per lo più hanno una forte intonazione blu, per il tipo di pellicola utilizzata, come se fossero state scattate all‘alba o al crepuscolo.
È il bello della fotografia stenopeica. I “segreti” della pinhole che Luca non tiene per sé e mi racconta qualcosa.
Le pellicole che ho utilizzato per questo lavoro le acquistai qualche anno fa, sono delle invertibili 9x12 Kodak Edupe con sensibilità di 12 ISO e che servono per fare duplicati; sono scadute dal 2004.
I tempi di esposizione che ho usato per questi scatti variano tra i 4 e i 7 minuti. Per qualcuna anche 15 minuti. Uso un esposimetro esterno per farmi suggerire in parte il tempo: da quando togliere e riporre il tappo davanti al foro ma alla fine è l‘esperienza che fa il suo. Con orologio alla mano.
Pellicole che sviluppa lui stesso in camera oscura con processo chimico E6, quello della Kodak per sviluppare le diapositive, per intenderci.
Immagini quindi, scattate in pieno giorno ma senza presenza di persone. Il tempo lungo di esposizione le annulla del tutto. Tranne in casi rari, quando stanno ferme a lungo come nella fotografia epica di Louis Daguerre, Boulevard du Temple del 1838, in cui si vede solo un uomo che si fa lucidare le scarpe: in 10 minuti di esposizione tutte le persone che passeggiavano in strada erano ovviamente annullate.
Atmosfera da “day after”, metafisica, solitaria.
È Fotografia Povera, nell‘accezione migliore del termine, volendola associare all‘Arte Povera degli anni ‘60 in cui si utilizzavano anche materiali di scarto. Qui le pellicole utilizzate sarebbero finite probabilmente nei rifiuti speciali. Qui non viene utilizzata una fotocamera da 5-6.000 euro. Qui non c‘è bisogno di un computer per visualizzare le immagini prodotte perché si tratta di pellicole invertibili, diapositive.
È la bellezza della fotografia sperimentale e analogica, quella dove il supporto originale si tocca quando è vergine e dopo che è stato sviluppato restituendoti ciò che non sapevi che avresti visto ma solo immaginato.
La creatività dell‘utilizzo della tecnica dipende dall‘autore: se usare carta fotografica o scegliere un tipo di pellicola che può essere a colori o bianconero negativo o diapositiva. O anche scegliere supporti scaduti e decidere di riprendere luoghi che non fanno parte dei consueti itinerari turistici, rende il lavoro esclusivo. Immagini di un “facsimile” del Grand Tour, contemporaneo, che sembra realizzato in luoghi atemporali, grandangolati. Tra Napoli, la sua costa e non solo.
Il libro è condiviso con brevi testi di prosa di Gennaro Ascione, Vittorio Celotto, Igor Esposito, Carmen Gallo, Massimiliano Mazzei, Claudio Metallo, Valeria Perrella, Angelo Petrella, Gianni Solla.
Bio
Nato nel 1966 a Napoli, città dove vive e lavora.
Laureato in Filosofia, si interessa da tempo di fotografia come mezzo espressivo e ne coltiva un uso appassionato. Cultore della musica industrial, la sperimentazione costituisce un elemento centrale del suo lavoro fotografico. A partire dal 1995 inizia a fotografare alcuni gruppi musicali napoletani tra cui gli Almamegretta; nel 2001 realizza le foto per il loro CD Imaginaria, vincendo gli Italian Music Awards. Svariate le sue collaborazioni con musicisti quali Raiz, Libera Velo e Svez per i quali realizza copertine e booklet di cd.
Dal 2008 al 2012 collabora con l‘Associazione Obiettivo Granieri nell‘organizzazione di workshops, mostre, eventi fotografici, tra i quali “Nel ventre di Napoli” e “Naples, New Year‘s Eve” con Michael Ackerman.
Dal 2015 si occupa di fotografia in camera oscura trasferendo le sue esperienze di fotografia analogica agli appassionati e fotografi professionisti.
Presentazione del volume fotografico:
mercoledì 4 dicembre, ore 20.00
Perditempo
Via San Pietro a Maiella, 8 - Napoli
FACSIMILE
NapoliVisionaria
di Luca Anzani
postfazione di Carmelo Colangelo
edizioni Magmata
Testi di:
Gennaro Ascione, Vittorio Celotto, Igor Esposito, Carmen Gallo, Massimiliano Mazzei, Claudio Metallo, Valeria Perrella, Angelo Petrella, Gianni Solla.
Pagine: 84
Formato: 21x23
Prezzo: 25,00 €
ISBN: 9788894793208
Anno: 2024
Magma sas di Alfonso Gargano
via F.S. Correra, 29 - 80134 Napoli
email : alfonso-gargano@libero.it