Presso il Centro Hurtado (Viale della Resistenza, Polo Artigianale - Scampia, Napoli), per il ciclo "Corrispondenze di frontiera", a cura di Pina Capobianco e Stefano Taccone, si inaugura "trAbBoccare", personale di MaraM, settima degli otto artisti chiamati a turno ad elevare il contesto storico, politico, sociale ed economico in cui si trovano ad operare a materia prima del loro lavoro.
L'iniziativa rientra nel progetto "Costruiamoci un orizzonte", che ha come promotrice e finanziatrice la Fondazione Vodafone Italia congiuntamente alla Regione Campania, la Provincia di Napoli, il Comune di Napoli e la Compagnia di Gesù con il Centro Hurtado.
Il concetto di "frontiera" è definibile come limite che separa due ambiti distinti. Il territorio di Scampia, estrema periferia nord di Napoli costantemente sospesa tra legalità ed illegalità, tra le buone pratiche di vita sociale ed il totale disadattamento, luogo del vuoto e del pericolo,ma anche spazio per l'agire collettivo, costituisce una tipica "zona di frontiera".
MaraM, al secolo Mara Maglione, si esprime prevalentemente con performances che assumono spesso e volentieri la dimensione auratica del rito. I suoi gesti minimi, ma densi di significato, attingono a piene mani al serbatoio dell'inconscio collettivo e portano alla luce, trasponendoli in metafore, i meccanismi latenti della psiche. Nella presente mostra il pomodoro singolo, cibo emblematico dell'area campana e del Meridione d'Italia in genere, assurge a cardine intorno al quale ruota l'intera performance. Esso costituisce apparentemente in sé poca cosa, eppure risulta elemento imprescindibile per la preservazione di un certo equilibrio. Un equilibrio periodicamente infranto e repentinamente ripristinato, ma senza che tale ciclicità escluda quel coefficiente di imprevedibilità prodotto dalla libera interazione del pubblico.