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Libri e riviste // Pagina 4 di 58
24.07.2017 # 4894

Personal branding. Promuovere se stessi online per creare nuove opportunità

Luigi Centenaro, Tommaso Sorchiotti

di Daria La Ragione

Il personal branding è il processo per identificare, coltivare e comunicare nella maniera più efficace la ragione per cui un cliente, un datore di lavoro o un partner dovrebbero scegliervi al posto di qualcun altro. Fare personal branding significa impostare una strategia per individuare i propri punti di forza, quello che vi rende unici e differenti rispetto ai vostri concorrenti, e per comunicare in maniera efficace cosa sapete fare, perché lo fate, come lo sapete fare e quali benefici siete in grado di offrire. Internet - e in particolare i social media - sono il "doping" del personal branding e lo hanno rivoluzionato completamente. I protagonisti della Rete moderna sono gli utenti, siete voi, siamo tutti noi... Quello che un tempo era privilegio di pochi - ossia la possibilità di produrre, distribuire e promuovere una propria idea o creazione - è ora a disposizione di tutti. Non comprendere la rivoluzione che è avvenuta in questi anni comporterebbe inoltre il rischio di uniformarsi al peggior nemico del personal branding: l'autopromozione.


Hoepli

30.06.2017 # 4875

Package design book

Julius Wiedemann

di Daria La Ragione

Il packaging è una forma d'arte sottovalutata. Poiché si tratta del primo dettaglio che colpisce l'occhio del consumatore, è in grado di influenzare le vendite di un prodotto. Ogni anno Pentawards rende omaggio all'arte del packaging conferendo una serie di riconoscimenti ai migliori design del mondo. I grafici partecipano in cinque categorie principali: bevande, cibo, prodotti per il corpo, prodotti di lusso, e altri mercati, per un totale di ben 44 sottocategorie. Con centinaia di opere selezionate, in questo volume troverete i vincitori Pentawards 2009–2012, la prova inequivocabile dalla creatività insita in ogni forma di packaging. Il saggio introduttivo, le descrizioni dei prodotti e una vasta quantità di immagini accompagnano il lettore alla scoperta del processo creativo e decisionale che coinvolge industrie e agenzie grafiche e si cela dietro la realizzazione di oggetti del nostro quotidiano. Questo volume, vera fonte d'ispirazione, non è dedicato solo ai professionisti del marketing e del grafic design, ma a chiunque sia interessato alla realizzazione di packaging. I curatori: Pentawards è il primo concorso a livello mondiale dedicato esclusivamente al packaging design in tutte le sue forme e aperto a chiunque operi nel settore. Oltre all'assegnazione dei premi, l'associazione si occupa anche di promuovere a livello mondiale una cultura del packaging design fra le aziende, i media, le autorità politiche ed economiche e il pubblico in generale. Julius Wiedemann ha studiato graphic design e marketing ed è stato art editor per varie riviste di design a Tokyo, prima di unirsi al team di TASCHEN nel 2001. Tra i numerosi titoli a suo nome spiccano Illustration Now. , le serie Record Covers, Information graphics, e diversi volumi sulla cultura pubblicitaria e dell'immagine.

Taschen

30.06.2017 # 4874

CCCP.

Frédéric Chaubin

di Daria La Ragione

Nominato nel 2010 miglior libro sull'archittettura dall' International Artbook and Film Festival a Perpignan, in Francia, il volume Cosmic Communist Constructions Photographed del fotografo Frédéric Chaubin ci accompagna alla scoperta di 90 edifici situati in quattordici ex-repubbliche dell'Unione Sovietica. Secondo la definizione del fotografo, ciascuna di queste strutture è espressione della quarta epoca architettonica sovietica, il fenomeno di imborghesimento che avvenne tra il 1970 e il 1990, finora rimasto nell'ombra. A differenza degli anni '20 e '50 quest'epoca non è caratterizzata dalla nascita di “scuole” e correnti ufficiali. Gli edifici costituiscono un impulso disordinato dettato da un sistema in declino. Approfittando dello sfacelo della struttura monolitica, gli architetti si spinsero ben oltre il modernismo, optando per un ritorno alle radici oppure un'innovazione senza freni. Alcuni dei più audaci realizzarono progetti che nemmeno i costruttivisti avevano osato sognare (Družba Sanatorium a Yalta), altri diedero sfogo alla loro fantasia tramite tecniche espressioniste (Palazzo dei Matrimoni a Tbilisi). E ancora, gli edifici del campo di detenzione per minori, ispirati alle bozze di un prototipo di base lunare, rivendicano l'influenza suprematista (campo della gioventù Prometheus, Bogatyr). Fino ad arrivare all'“architettura parlante” tipica degli ultimi anni dell'URSS: un crematorio decorato con fiamme di cemento (Crematorium, Kiev), l'istituto delle scienze con il disco volante atterrato sul tetto (Istituto di ricerca e sviluppo, Kiev), la sede della vita politica che osserva la città come il Grande Fratello (Casa dei Soviet, Kaliningrad). In un calderone di stili e soluzioni bizzarre, questi edifici costituiscono le incredibili rovine di un sistema in ginocchio. Grazie alle peculiarità appartenenti a ogni regione, mettono inoltre in luce la vasta geografia dell'Unione Sovietica, nonché la sua fine imminente, le crepe nel sistema. Al tempo stesso, testimoniano le aspettative ideologiche dell'epoca, dall'ossessione nei confronti dello cosmo, fino alle speranze di riacquisire un'identità. L'autore: Negli ultimi quindici anni Frédéric Chaubin è stato capo redattore della rivista di lifestyle francese Citizen K. È autore di opere che uniscono la fotografia e contributi editoriali dal 2000. La sua ricerca per il volume CCCP, iniziata nel 2003 ed è terminata nel 2010, rappresenta un vero e proprio viaggio dettato dall'intuito e dalla creatività. Questo progetto è stato oggetto di mostre in tutto il mondo, dal Giappone agli Stati Uniti.

Taschen

10.06.2017 # 4861

Vera fotografia. Reportage immagini incontri

Gianni Berengo Gardin

di Daria La Ragione

Vera fotografia è il timbro che autentica il retro di ogni stampa fotografica di Gianni Berengo Gardin. Ma è soprattutto la chiave per farci comprendere quanto le sue immagini siano "vere" e non "illustrazioni", come direbbe lui. Non frutto di elaborate manipolazioni, ma frammenti di realtà colti da uno sguardo attento e partecipe. Dalla Venezia degli anni Cinquanta (la sua città) fino alle fotografie più recenti dedicate alle Grandi Navi nella Laguna, il percorso del volume, e della mostra collegata, è insieme tematico e filologico. E dal momento che le opere di Berengo Gardin hanno raccontato un'epoca e costruito una visione, alcuni testimoni eccellenti (intellettuali, colleghi, registi, artisti, architetti...) hanno scelto e commentato ognuno una fotografia diversa, estratta dall'immenso archivio. Le 24 immagini commentate permettono ancor di più di ragionare sul valore della testimonianza sociale ed estetica di un grande maestro italiano.

Contrasto

09.06.2017 # 4862

Edward Weston

Manfred Heiting, Terence Pitts

di Daria La Ragione

Sono pochi i fotografi che hanno lasciato un corpus di opere vasto quanto quello di Edward Weston (1886-1958). Dopo un decennio di successi nell'ambito della fotografia pittoricista, Weston divenne il pioniere di una nuova scuola caratterizzata da una rappresentazione precisa e diretta, la "Straight Photography". Tra gli anni '20 e '40 fu un artista di primo piano e diede un notevole impulso al progresso dell'arte fotografica. I suoi lavori sono veri monumenti, spesso intrisi di un sensuale realismo. Qualunque sia il soggetto un vegetale, un paesaggio, una conchiglia o un corpo nudo - l'obiettivo di Weston riesce a catturarne l'essenza vitale e formale.

Taschen

28.05.2017 # 4855

Stieglitz. Camera work.

Pam Roberts

di Daria La Ragione

Fotografo, scrittore, editore e curatore Alfred Stieglitz (1864-1946) era un visionario in anticipo sui tempi. Nel 1903 iniziò a pubblicare Camera Work, una rivista d'avanguardia che dava voce - con parole e immagini - al movimento da lui fondato, la Photo Secession. Fu la prima rivista di fotografia a fare proprio un punto di vista estetico piuttosto che tecnico, presentando riproduzioni di altissimo livello stampate su tessuto giapponese. Questo libro presenta una selezione delle migliori opere tratte dai primi 50 numeri.

Taschen

26.05.2017 # 4854

Karl Blossfeldt. L'incanto della flora.

Hans C. Adam

di Daria La Ragione

Pioniere della fotografia, il tedesco Karl Blossfeldt (1865-1932) ha fotografato le piante così bene e in maniera così originale che la sua opera trascende lo stesso mezzo espressivo. In oltre 30 anni ha realizzato migliaia di scatti, rivelando un talento rigoroso in termini di forma, la cui precisione e dedizione fanno da ponte tra il mondo dell'arte iconografica del XIX e del XX secolo, introducendo una dimensione scultorea in una forma d'arte tipicamente bidimensionale. Composte con rigorosa eleganza su uno sfondo piatto di cartone, le immagini di Blossfeldt sfruttano la luce del nord per creare una dimensione plastica e non rivelano nulla dell'uomo, ma tutto di se stesse. Sono nature morte, amare affermazioni definitive sul loro soggetto, e sono sopravvissute grazie alle qualità tecniche e al fascino indelebile che esercitano su studenti e fotografi. Come il loro creatore, esercitano un effetto di silenziosa e persistente efficacia.
Taschen

13.05.2017 # 4844

Elementi di Botanica parallela

Leo Lionni

di Daria La Ragione

Elementi di Botanica parallela offre un assaggio gustoso delle piante che popolano l’universo botanico fantastico di Leo Lionni: le artisie, i giraluna, le comunità di tirilli e mollette di bosco. In queste pagine compaiono anche i nomi dei primi studiosi, le proprietà e le teorie alla base di una scienza – la Botanica parallela appunto – che da Linneo prende solo le mosse per raccontare un eccentrico universo naturale, fuori dal tempo, immateriale. Un mondo vegetale fatto della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni e i ricordi.
Gallucci

13.05.2017 # 4843

La creatività è un pesce

Giuseppe D'Orsi

di Daria La Ragione

"Parola di editore. Altolà a qualsiasi intro-pre-post fazione! Come editore, non potevo permettere che niente di così terribile accadesse a questo singolarissimo, eccentrico e luminoso libro d'artista, che necessita di una lettura repentina, frammentaria e meditabonda insieme, per nessun motivo mediata da commenti che possano arginare l'onda fluida e dirompente di quel pesce che è la creatività. Lettore di immagini e parole, ti saluto e ti lascio ora nuotare tra queste pagine, nella speranza che tu possa trovare, tra le meraviglie del fondale che si presenterà ai tuoi occhi, sottoforma di conchiglie, stelle marine e pesci dai colori cangianti, tesori di grande bellezza e verità, come amiamo chiamare l'arte, il pensiero e la libertà." (Cristina Pascotto, Responsabile Editoriale, Safarà Editore)

03.05.2017 # 4841

Domon Ken. Il maestro del realismo giapponese

Rossella Menegazzo

di Daria La Ragione

Domon Ken (1909-1990), maestro indiscusso della fotografia realista giapponese del dopoguerra e ancora oggi punto di riferimento per i circoli fotografici amatoriali, è rimasto inspiegabilmente quasi sconosciuto in Occidente. La vastità e la diversità della sua opera fotografica, di uomo quasi rinascimentale, rivelano un'attenzione e un interesse instancabili verso la cultura, l'arte, i volti, la società, la politica del proprio Paese, riassunti in una quantità di pubblicazioni divenute iconiche. Formatosi nello studio più all'avanguardia degli anni Trenta, il Nippon Kobo, lavora inizialmente come fotogiornalista, rispondendo alla crescente domanda di servizi propagandistici quando la guerra si avvicina. Tuttavia, la sua sensibilità crescente verso i temi culturali e sociali lo allontana presto dal mondo commerciale alla ricerca di un linguaggio diretto e senza filtri - che lui definisce come realismo sociale e in seguito socialista - che potesse raccontare la reale situazione di un Paese provato dagli eventi tragici del conflitto e in profondo cambiamento. Trova riparo prima nell'ovattato spazio del teatro bunraku e nella bellezza dei templi antichi, che visita in una sorta di pellegrinaggio per tutta la vita, anche quando la salute lo segna obbligandolo in sedia a rotelle. In seguito si dedica anche alla documentazione dei miseri villaggi di minatori nell'isola di Kyushu e dei quartieri bassi di Tokyo, culminando nell'opera dedicata alle vittime dello scoppio della bomba atomica.

Skira

30.04.2017 # 4842

Altre americhe

Sebastiao Salgado

di Daria La Ragione

Finalmente disponibile "Altre Americhe", il leggendario primo libro di Sebastião Salgado. Pubblicato per la prima volta nel 1986 dall'editore Contrejour con il titolo "Autres Ameriques", il volume raccoglie una serie di fotografie frutto dei numerosi viaggi compiuti da Salgado in America Latina, tra il 1977 e il 1984: un corpus di immagini racconta con grande forza evocativa la persistenza delle culture contadine e indiane in quelle terre. L'intensità delle fotografie in bianco e nero, la loro potenza plastica, l'impaginazione pensata da Lelia Wanick Salgado con la maggior parte delle immagini in doppia pagina, decretarono il successo del progetto. Il libro ha ricevuto il premio Premier Livre Photo, ed è stato un grande avvenimento editoriale. Il libro, un riferimento per la fotografia di documentazione, viene pubblicato ora in italiano con i testi originali e con una prefazione di Claude Nori che ne racconta la genesi.

Contrasto

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