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Mostre ed eventi // Pagina 185 di 231
19.04.2009 # 1041
Milano | Cambiovaso | Fino al 19 aprile 2009

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Milano | Cambiovaso | Fino al 19 aprile 2009

Fino al 19 aprile 2009

Alcuni fra i più rappresentativi designer a livello internazionale sono stati coinvolti in un gioco linguistico, che si traduce nella creazione di un progetto originale, sul tema della parola e dell'oggetto vaso.
Il vaso ha un valore archetipico e simbolico, è un contenitore aperto che si presta a svariati impieghi. Per Cambiovaso i designer si confrontano con questo oggetto declinandolo in varie modalità.
Lo stimolo di partenza è letterario: gli oggetti vengono trattati come le parole di un racconto. Da "vaso" nascono, attraverso il cambio di una lettera, nuove parole, come "caso", "naso", "raso", "viso", "vano", "varo", che forniscono lo spunto per la creazione di vasi che, nella forma e nel nome, rievocano le parole stesse.
Il materiale impiegato è il marmo, di cui vengono indagate le potenzialità espressive in un confronto creativo con le tecnologie artigianali e industriali.
Il progetto Cambiovaso nasce nell'ambito di Editoria&Giardini a Verbania ed è ripreso e ampliato per la mostra al Triennale Design Café.

I designer coinvolti in questo "gioco del cambio" sono: Dodo Arslan, Enrico Azzimonti, Emmanuel Babled, Matali Crasset, Michele De Lucchi con Alberto Nason, El Ultimo Grito, Roberto Giacomucci, Martì Guixè, Gumdesign, Giulio Iacchetti, Setsu e Shinobu Ito, Lagranja, Marta Laudani e Marco Romanelli, Norberto Medardi, Adolfo Natalini, Lorenzo Palmeri, David Palterer, Matteo Ragni, Guglielmo Renzi, Luca Scacchetti, Matteo Thun con Antonio Rodriguez, Paolo Ulian.

21.04.2009 # 1076
Milano | Cambiovaso | Fino al 19 aprile 2009

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Milano | Il fiore di Novembre | Fino al 17 maggio 2009

Fino al 17 maggio 2009

Triennale Design Museum presenta l'ultimo progetto sbocciato nel giardino di Fabio
Novembre: Il fiore di Novembre.
Uno spettacolare allestimento concepito appositamente da Fabio Novembre permette di
esplorare il suo lavoro in modo inedito, fornendo una pluralità di nuove chiavi di lettura.
L'allestimento è strutturato in due momenti differenti.
Entrando dall'ingresso principale il visitatore è posto nella condizione di spettatore: di
fronte a lui si apre un fiore enorme, composto da più sezioni di mosaico ripetute nello
spazio.
L'effetto è fortemente teatrale, connotato dal contrasto fra la pavimentazione simile ad
asfalto nero e la saturazione del colore del fiore.
Due file di sedute, posizionate su di una piccola gradinata, permettono di vedere gli altri
visitatori che si muovono come attori sulla scena.
Esplorando il backstage, invece, ci si può immergere, per mezzo di un piccolo corridoio,
nel cuore del Fiore di Novembre.
Non si tratta della semplice presentazione dei progetti di Fabio Novembre: le diverse
sezioni fanno entrare il visitatore direttamente e in maniera totalizzante nel suo mondo,
nei suoi processi creativi, nelle sue ossessioni, nei riferimenti progettuali che lo guidano.
In ogni sezione è presentato un pezzo di design, a cui fanno da corollario testi e
immagini che rimandano alla nascita di quell'oggetto ed alle idee da cui è stato
generato.
Il percorso creativo dell'architetto è così messo in scena in maniera originale partendo
da quelle che sono le sue fonti di ispirazione per arrivare al prodotto finito attraverso
svariate sollecitazioni sensoriali.

21.04.2009 # 1075
Milano | Cambiovaso | Fino al 19 aprile 2009

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Milano | Oggetti Sonori | Fino al 17 maggio 2009

Fino al 17 maggio 2009

Triennale Design Museum presenta Oggetti sonori. La dimensione invisibile del design.
Attraverso un allestimento multimediale l'esposizione esplora, per la prima volta in modo sistematico, la dimensione sonora degli oggetti e il ruolo esclusivo dei suoni nell'identificazione di prodotti e marche. La mostra vuole riflettere su come il design può intervenire sul suono dei prodotti per farlo diventare elemento fondante del progetto e della identità attraverso quattro tipologie acustiche: dal suono intrinseco alla natura degli oggetti, come forbici o accendini, al suono inventato, come quello degli strumenti elettronici o la voce delle auto, dal suono del funzionamento dell'oggetto, come il tic tac dell'orologio o il click della macchina fotografica a quello di attenzione e interazione, come la sveglia o il fischio del bollitore.

21.04.2009 # 1074
Milano | Cambiovaso | Fino al 19 aprile 2009

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Roma | Hiroshige | Fino al 22 settembre 2009

Fino al 22 settembre 2009

Per la prima volta in Italia 200 opere di uno dei più grandi artisti giapponesi di ogni tempo, in mostra nella capitale al Museo Fondazione Roma (già Museo del Corso).

Fortemente voluta dal Presidente Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, promossa dalla Fondazione Roma in collaborazione con l'Honolulu Academy of Arts, prodotta e organizzata in collaborazione con Arthemisia, la mostra è a cura di Gian Carlo Calza.

Le opere di Utagawa Hiroshige (1797-1858), artista capace di contemplare ed esprimere la natura nel suo lato più armonico, ancora oggi veicolano il messaggio di una intensa capacità di ascolto religioso che accomuna i sentimenti dell'uomo al respiro del cosmo, avvicinando l'infinitamente piccolo allo sconfinatamente grande.

Divisa in cinque sezioni, la mostra presenta opere provenienti dall'Honolulu Academy of Arts, che ospita fra le sue numerose opere una delle più importanti collezioni d'arte asiatica al mondo.

La prima sezione,  Il mondo della natura, raggruppa stampe che sono dei capolavori di rappresentazione di elementi della natura. Piante e fiori, uccelli, pesci e altri animali, elementi della vita cosmica con cui l'uomo deve mantenersi in armonia.
La seconda, Cartoline dalle province,  è dedicata a opere in cui sono rappresentate le più significative località del Sol Levante.
La via per Kyoto, terza sezione della mostra, è dedicata alle due grandi vie che collegavano la capitale imperiale di Kyoto a quella amministrativa di (Tokyo) Edo. In questa sezione è contenuta l'opera Cinquantatré stazioni di posta del Tokaido, universalmente considerato il capolavoro di Hiroshige.
Nella quarta, Nel cuore di Tokyo,  è rappresentato il vedutismo di Edo, la "capitale orientale", l'attuale Tokyo dove risiedeva lo sh_gun, il capo militare e politico del Giappone. Un centinaio e più di luoghi che gli abitanti e i visitatori frequentavano costantemente.
Una sezione a parte, Il vedutismo di Hiroshige nella prima fotografia giapponese, testimonia l'influsso che il maestro ebbe sul nuovo mezzo visivo, e sull'immaginario dei primi fotografi.

21.04.2009 # 1073
Milano | Cambiovaso | Fino al 19 aprile 2009

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Cremona | Picasso - Suite 347 | Fino al 28 giugno 2009

Fino al 28 giugno 2009

Provocatore, di un erotismo audace ed esuberante. È questo il tratto dominante di Suite 347, quaderno di opere grafiche di Picasso in mostra al Museo Civico dal 5 aprile al 28 giugno. Una raccolta di incisioni in bianco e nero, che racconta l'arguzia dissacrante dell'artista sui temi che gli furono più cari: l'artista, l'eros, il mito, la politica. Temi forti raccontati senza peli sulla lingua con la libertà di chi ha fatto della sfrontatezza fondamenta di vita, e del pudore coriandoli.
Fra i lavori più imponenti di Picasso, Suite 347 fu realizzata fra marzo e ottobre 1968, quando Picasso ha 87 anni ed è più fecondo che mai.
È il capriccio creativo che organizza i temi, che raggruppiamo in quattro famiglie:
La Celestina: 66 stampe realizzate per un'edizione del romanzo di Fernando de Rioja, La Celestina, appunto;
Picasso, la sua opera e il suo pubblico: 49 stampe a tema differente, spesso con riferimenti ad altri artisti, pittori e scrittori;
I miti e il circo: 126 stampe che si rifanno alla mitologia del Mediterraneo (combattimenti di soldati greci, baccanti, fauni) e al tema del circo, insieme a citazioni più tradizionali del Chisciotte, Rembrant, Raffaello;
Il pittore e le sue modelle: 106 stampe dedicate alla stretta relazione del pittore con le sue modelle, spesso costruita su un forte erotismo, come rappresentato in particolare nel rapporto fra Raffaello e la Fornarina.

19.04.2009 # 984
Milano | Cambiovaso | Fino al 19 aprile 2009

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Roma | La magia della linea. 110 disegni di de Chirico | Fino al 19 Aprile 2009

Fino al 19 Aprile 2009

Nell'ambito delle celebrazioni dedicate da Roma a Giorgio de Chirico, il Museo Bilotti ospita 110 disegni del Maestro della Metafisica, dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico
Per de Chirico il disegno è impronta del pensiero, un genere con dignità pari se non superiore al dipinto. A questa arte divina – ricalcando le parole del Maestro della Metafisica – è dedicata l'esposizione "La magia della linea. 110 disegni di de Chirico dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico" promossa dal Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, Sovraintendenza ai Beni Culturali e dalla Fondazione Giorgio e Isa De Chirico ed ospitata dal Museo Carlo Bilotti all'Aranciera di Villa Borghese dal 23 gennaio al 19 aprile 2009.
La mostra, curata da Elena Pontiggia con l'organizzazione di Zètema Progetto Cultura, si apre con uno straordinario gruppo di disegni metafisici concessi per l'occasione dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma e prosegue con tutti i più importanti lavori provenienti dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico: una raffinata collezione che comprende tra l'altro i Ritratti di Rissa, i Nudi antichi (1926), il gruppo dei Gladiatori, Hebdomeros del 1928 e la suggestiva serie dei Mobili nella valle e dei Bagni misteriosi degli anni Trenta.
Sono esposti inoltre, sempre dalla collezione della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, i disegni realisti degli anni quaranta, tra cui l'impressionante Autoritratto come Cristo sul Calvario e l'inaspettata, affettuosa serie di schizzi coi cani di famiglia.
Le incisioni per L'Apocalisse del 1941 e le carte del periodo neometafisico degli anni sessanta e settanta completano il percorso espositivo, che si chiude con una sezione riservata ai disegni (scene, costumi, figurini) per il teatro. Ad integrazione della sezione teatrale sono anche presentati i bellissimi costumi per Pulcinella del 1931 e Protée del 1938, recentemente acquisiti dalla Fondazione e mai esposti prima.

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