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Venezia | ADOLPH GOTTLIEB. UNA RETROSPETTIVA
Fino al 09/01/2011
Per la prima volta in Italia, Adolph Gottlieb (1903 - 1974), artista americano protagonista dell’espressionismo astratto assieme a Pollock, Rothko, de Kooning, Kline, Hoffman, Carnet Newman e gli altri, fu definito in un articolo del 1951 del Time “irascibile”, etichetta che in quegli anni gli restò appiccicata addosso. In realtà Gottlieb passò la vita ad inventare con coraggio, fu una voce influente nell’ambiente dell’avanguardia e alle stroncature della sua arte e di quella del movimento, rispose assieme a Rothko, scrivendo al New Yor Times, con queste parole: “ Siamo per l’espressione semplice di pensieri complessi. Siamo per il grande formato perché ha la potenza dell’inequivocabile. Siamo per le forme piatte perché distruggono l’illusione e rivelano la realtà”. Questo cambiamento radicale nel mondo dell’arte fu anche decisivo per lo spostamento dell’asse artistico da Parigi a New York, mettendo in confronto/ contrasto civiltà e astrazione. I diciotto “irascibili”, come furono definiti gli artisti di questa avanguardia dall’Herald Tribune e poi da Life, cambiarono il modo di vedere la realtà, spesso usano anche l’ironia. L’arte per Gottlieb consisteva in una ricerca eroica mediata da un linguaggio astratto, anti Pop Art: Gottlieb era contrario all’audience di massa e alla cultura popolare. Senza simboli storicizzati, la sua arte guarda avanti, semplifica in un codice universale ed essenziale più potente di qualsiasi altro mezzo scritto. La mostra è realizzata in collaborazione con Adolph and Esther Gottlieb Foundation, New York. Include in più prestiti provenienti dall’American Contemporary Art Gallery di Monaco, da collezioni private, nonché da importanti istituzioni museali quali il museo Solomon R. Guggenheim, il Musée National d’Art Moderne (Centre Pompidou), e il Museum Frieder Burda.