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Rovereto |
Modigliani scultore
27/03/2011
In compagnia di Mario Botta, della Collezione Panza, di Dana Shultz e dell’ottima collezione permanente il Mart di Rovereto espone le sculture di Amedeo Modigliani, in tutto 16( quelle appartenenti alle collezioni pubbliche) di circa 25 sculture( identificate da Ambrogio Ceroni per la prima volta nel 1965) appartenenti anche ad inaccessibili collezioni private. La mostra ospitata al Mart si snoda su un percorso un po’ stretto, non molto fluido a dire il vero ma che ha al centro non tanto l’opera in se stessa, ovvero la scultura di Modigliani, bensì il rapporto tra essa e la scultura in generale. Le influenze sui volti scolpiti dall’’artista livornese sono principalmente derivate dal mondo antico, in particolare quello egizio. Modigliani, a detta della sua carissima amica, poetessa ed intellettuale celebre Anna Achmatova( cui fece anche il ritratto), amava starsene ore nel museo egizio di Parigi, affascinato da quell’arte. Sono infatti la scultura arcaica, medioevale e rinascimentale, e poi la scoperta dell’arte orientale e tribale, tramite le ricerche di Picasso e Brancusi, uno straordinario campo di spunti e assonanze per l’avvio di un “rivoluzionario percorso creativo”. In tutto, il periodo dedicato interamente alla scultura, per Modigliani, va dal 1911 al 1913, per un artista che si definiva più scultore che pittore. Come a dire, che anche tutte le altre opere da lui eseguite, principalmente di pittura, avevano un che di scultoreo o almeno dovevano grossi tributi alla visone plastica dell’artista. In mostra, quindi, oltre le (poche) sculture di Modigliani che è stato possibile mostrare in questa sede, opere di grande bellezza e valore storico artistico appartenente ad epoche e a culture diverse, per compiere un vero e proprio viaggio più che nell’arte di Modigliani, nella storia della scultura.