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Milano | Made in Africa
27/03/2011
Made in Africa è arte e moda, rappresenta le tendenze che vengono da questo meraviglioso e tormentato continente, dando spazio alla creatività e ai linguaggi artistici al femminile. Alla Triennale di Milano fotografie, installazioni e video da Senegal, Nigeria, Burkina Faso, Marocco e Sudafrica. Tra gli altri, un importante omaggio è dedicato alla guru della moda Oumou Sy, cinquantenne stilista senegalese e costumista per i più importanti set cinematografici africani.Made in Africa è un evento inserito nell’ambito della manifestazione dedicata alla creatività e ai linguaggi artistici al femminile che nel 2011 festeggia il diciottesimo compleanno con un ricco calendario di anteprime cinematografiche, mostre, workshop e incontri dislocati in diversi spazi milanesi.Alla mostra sono presenti: Donne per le donne prodotta da Coop Lombardia a sostegno delle donne del Burkina Faso con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo del loro lavoro e guadagno; Le mani del Marocco, fotografie di Joan Rundo; I luoghi dell’Africa a Milano, fotografie di Neri Oddo sull'’integrazione della comunità africana a Milano in diversi ambiti professionali; Multi- coloured butterflies, installazione della designer Eliana Lorena con 150 Barbie nere vestite con abiti tradizionali. E ancora: Vigango, protettori della pace su legno di riciclo e decorate a china le opere di Stefania Scattina nate dalla volontà di riscoprire le forze che possono indirizzare l’uomo verso la pace e l'installazione Tra il bianco e il nero di Elena Siniscalco, costituita da un manichino avvolto in un abito stampato le cui geometrie creano un mosaico composto da occhi di bimbi africani.
In proiezione in loop anche una selezione di titoli, in collaborazione con il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, che documentano Nollywood, la ricca e sorprendente produzione cinematografica nigeriana, e dei video-ritratti dedicati a Oumou Sy.
Per finire, la manifestazione omaggerà il 20 marzo l’artista sudafricano William Kentridge con la video-installazione What will come (Has already come) che percorre la guerra d’Abissinia con simbolismi visuali surreali e con notevoli analogie con i moderni conflitti nel mondo. L’opera si inserisce in un più ampio omaggio a Kentridge che varie realtà del mondo dello spettacolo e della cultura milanesi stanno dedicando all’ artista in occasione della presentazione alla Scala del Flauto Magico di cui firma regia e coreografia.